Un secolo di iodazione del sale e di migliore salute degli svizzeri

Nel 1922 il chirurgo appenzellese Hans Eggenberger si convinse delle cause di gozzo e cretinismo e lanciò un'iniziativa popolare...

Una donna ancora giovane affetta da gozzo in Svizzera
Una donna ancora giovane affetta da gozzo in Svizzera

Una carenza di iodio può essere pericolosa per la salute e causare alcune gravi malattie: per ovviare a questo problema, la Svizzera fu il primo Paese al mondo a introdurre nel 1922 un’importante e decisiva innovazione: la iodazione del sale.
In occasione del 100esimo anniversario di questo avvenimento, l’Ufficio Federale della Sicurezza Alimentare e di Veterinaria (USAV) e la Commissione Fluoro e Iodio dell’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM) hanno organizzato un simposio sull’importanza fisiologica dello iodio, sull’attuale situazione nella Confederazione Elvetica e sulle misure da adottare per garantire un apporto sufficiente di iodio della popolazione.
Esso è una sostanza naturale e un oligoelemento vitale per la nostra salute: una carenza può avere infatti conseguenze funzionali negative, come deficit neurologici e cognitivi.
Nel Paese rossocrociato, il suolo e quindi gli alimenti di cui si nutrono le persone contengono poco iodio, il che spiega perché il suo fabbisogno non possa essere soddisfatto naturalmente.

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Il disegno di una clinica per persone affette da cretinismo aperta a Interlaken in Svizzera
Il disegno di una clinica per persone affette da cretinismo aperta a Interlaken in Svizzera

Una strategia a basso costo che funzionò, scacciando i disturbi mentali e della tiroide

In passato, in Svizzera si sono verificate gravi carenze di iodio: nelle regioni alpine in particolare, fino al 90 per cento dei bambini soffriva di un ingrossamento della tiroide o gozzo.
All’epoca era diffuso anche il cretinismo, un disturbo della crescita che causa malformazioni irreversibili e disabilità mentali.
Introdotto cento anni or sono, l’arricchimento del sale alimentare con iodio è una misura a basso costo e si è dimostrato molto efficace nel combattere queste malattie da carenza di iodio.

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Il logotipo della Salina Svizzera
Il logotipo della Salina Svizzera

Cento anni fa l’iuto della Salina Schweizerhalle e della Commissione per il Gozzo

In passato non era raro che le persone, soprattutto nelle regioni alpine, soffrissero di ingrossamento della ghiandola tiroidea nel collo e di crescita stentata e di ritardo mentale.
Ci è voluto un po’ di tempo prima che si capisse che l’insorgenza di queste condizioni era legata alla carenza di iodio.
Nel 1922, Hans Eggenberger, un chirurgo di Herisau, nel Cantone dell’Appenzello Esterno, si convinse che l’aggiunta di iodio al sale fosse una soluzione molto interessante e raccolse le firme della popolazione per un’iniziativa funzionale alla vendita e alla distribuzione di sale iodato.
La iodazione del sale fu richiesta alla Salina Schweizerhalle (oggi Salina Svizzera).
I risultati di questa misura furono visibili nel giro di pochi anni.

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Il medico Hans Eggenberger esercitò la professione medica in Appenzello Esterno e combatté cretinismo e gozzo
Il medico Hans Eggenberger esercitò la professione medica in Appenzello Esterno e combatté cretinismo e gozzo (Foto: Peter Eggenberger)

Una vita interamente spesa nella promozione di una sana alimentazione di montagna

Nato il 27 maggio 1881 a Rorschach e morto il 12 agosto a Wildhaus, Hans Eggenberger studiò medicina a Lipsia e Basilea (1900-1906) ed esercitò la professione a Herisau (1909-1916), dove fu primario all’ospedale distretttuale fino al 1940, quando aprì uno studio privato per pazienti affetti da gozzo endemico.
In Svizzera e Austria questo provvedimento si diffuse rapidamente nonostante le resistenze della medicina tradizionale e delle autorità federali e nazionali.
Membro della Commissione Cantonale della Sanità (1920-1933), fu cofondatore nel 1911 e Presidente della Croce Rossa Appenzellese, e tra i fondatori della Lega contro la tubercolosi di Appenzello Esterno, in entrambi i casi dal 1920.
Presiedette altresì la Società degli ufficiali dell’Appenzello Esterno dal 1918 al 1921, ma soprattutto si dedicò per tutta la vita alla promozione di alimentazione sana e alla prevenzione del gozzo endemico e del cretinismo.
Nel medesimo anno dell’iniziativa popolare cantonale, il 1922, l’Ufficio Federale della Sanità Pubblica istituì la Commissione Federale per il Gozzo.

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Torri di perforazione dismesse della salina di Riburg a Rheinfelden nel Canton Argovia
Torri di perforazione dismesse della salina di Riburg a Rheinfelden nel Canton Argovia

Una concentrazione nel sale passata da 3,75 a 25 mg/kg, però tuttora… facoltativa

La concentrazione iniziale era di 3,75 mg/kg.
Negli ultimi cento anni, l’esperienza clinica e i dati sullo stato nutrizionale hanno portato a un graduale aumento della concentrazione di iodio nel sale: attualmente è di 25 mg/kg.
Secondo uno studio, il sale iodato rimane la principale fonte di iodio nell’alimentazione della popolazione svizzera, soprattutto attraverso gli alimenti trasformati come il pane.
Tuttavia, il derivato della iodazione del sale nella produzione alimentare è facoltativo, motivo per cui è importante continuare a sostenerne un maggiore uso nell’alimentazione.

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Persone affette da cretinismo in un'illustrazione del 1819 (Disegno: Leopold Müller
Persone affette da cretinismo in un’illustrazione del 1819 (Disegno: Leopold Müller

A rischio ancora oggi bambini e donne in età fertile, in gravidanza e in allattamento

Oltre all’uso di sale iodato nella maggior parte delle famiglie svizzere e in alcuni prodotti trasformati come il pane e all’aggiunta di iodio ai mangimi, le importazioni di prodotti naturalmente ricchi di iodio garantiscono l’approvvigionamento di questo nutriente.
Come accennato, il suolo svizzero è povero di iodio. Gli alimenti prodotti localmente sono quindi anch’essi pressoché privi di tale sostanza.
Pertanto, l’USAV continua a monitorare la presenza di iodio non soltanto della popolazione generale e in particolare dei bambini in età scolare, ma anche dei gruppi a rischio: donne in età fertile, donne in gravidanza e in allattamento.
Questi ultimi hanno uno stato di iodio piuttosto basso, addirittura insufficiente rispetto alle raccomandazioni.

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Nell’alimentazione quotidiana il pane garantisce il principale apporto di iodio al nostro organismo

La centralità di alcuni prodotti trasformati come il pane e l’impiego di mangimi iodici

Lo iodio è naturalmente presente nei pesci e nei frutti di mare, ma non è il principale responsabile. Nella dieta quotidiana, il pane è la principale fonte di iodio.
Questo perché l’86 per cento dei panettieri utilizza sale iodato nella preparazione del pane o panificazione.
Anche il latte, i latticini e le uova possono essere un’interessante fonte di iodio se gli animali sono alimentati con mangimi arricchiti di iodio.
Anche gli alimenti trasformati, se preparati con sale iodato, potrebbero contribuire all’assunzione di iodio. L’uso di sale iodato in questi mangimi è di circa il 34 per cento.

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Il salmone e i frutti di mare compendiano perfettamente la nostra dieta
Il salmone e i frutti di mare compendiano perfettamente la nostra dieta, fornendo un decisivo apporto di sodio

Una dieta varia e inclusiva di frutti di mare, latticini e uova può fare la differenza

Il consumo di sale non deve essere aumentato per migliorare la presenza di iodio, tuttavia. È opportuno privilegiare il consumo di sale iodato rispetto a quello non iodato e l’acquisto di prodotti trasformati contenenti sale iodato.
Variare la dieta e includere frutti di mare (ad esempio, pesce, frutti di mare), latticini e uova contribuisce a un buon apporto di iodio.
Le donne incinte o che stanno allattando e assumono integratori alimentari, dovrebbero assicurarsi che contengano iodio.
Un secolo fa, grazie all’intuizione di un medico appenzellese, le condizioni di salute delle popolazioni alpine entro i confini svizzeri migliorarono radicalmente.

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La Salina Svizzera garantisce oggi una produzione di sale dotata di iodio
La Salina Svizzera garantisce oggi una produzione di sale dotata di iodio