Arricchire il microbiota intestinale grazie ai carboidrati
I benefici delle fibre sono stati a lungo sottovalutati e incompresi nelle classiche diete che si basano sulla convinzione delle chilocalorie
![I benefici delle fibre alimentari sono stati a lungo sottovalutati e incompresi per l’arricchimento del microbiota intestinale](https://innovando.it/wp-content/uploads/2022/02/I-benefici-delle-fibre-alimentari-sono-stati-a-lungo-sottovalutati-e-incompresi-per-larricchimento-del-microbiota-intestinale.jpg.jpg)
Arricchire il microbiota intestinale grazie ai carboidrati può rivelarsi un toccasana per la nostra salute. I benefici delle fibre alimentari sono stati a lungo sottovalutati e incompresi, nelle classiche diete senza carboidrati che si basano sulla convinzione delle chilocalorie. Come possiamo ottenere un buon risultato?
Un’assunzione elevata di alcuni tipi di fibre alimentari è infatti connessa a svariati fattori positivi: riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari e cura dell’ipertensione; riduzione del peso corporeo; riduzione e risoluzione della stitichezza; prevenzione primaria o secondaria di diverticoli o emorroidi; altri utili vantaggi per il corpo umano.
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Serve comprendere che ci sono… fibre e fibre
Il problema è comprendere che ci sono fibre e fibre, e che è bene non generalizzare.
Le fibre di cui vogliamo parlare positivamente sono quelle considerate a “caloria zero”: fibre che, in poche parole, non siamo in grado di assorbire.
Sono i polisaccaridi, ossia zuccheri non digeribili, e gli oligosaccaridi.
Questa famiglia “emulsiona” zuccheri e grassi e ne riduce “meccanicamente” l’assorbimento.
Queste sostanze non digeribili sono capaci, allo stesso tempo, di stimolare la crescita e/o l’attività delle “famiglie di batteri buoni” presenti nel colon, e per questo vengono chiamate “prebiotici”.
Quando si mangiano queste sostanze ci si prende cura del proprio microbiota (o flora intestinale), che può in questo modo migliorare la nostra salute e mantenerci in forma.
Per parlare di conseguenze pratiche, prendersi cura del proprio microbiota può avere numerosi effetti benefici: inibire la progressione del cancro intestinale; influenzare l’assorbimento dei minerali; favorire il metabolismo dei grassi; regolare il sistema immunitario; stimolare la sintesi di alcune vitamine; ridurre il colesterolo.
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Dove poter trovare le fibre che ci fanno bene?
Troviamo le fibre buone in numerosi alimenti: tutti i tipi di lattuga; cacao extra fondente (almeno 40 grammi al giorno, dal 72 per cento a salire); patate e riso, cucinati e raffreddati da almeno un giorno (in estate ottimi per le insalate fredde); nella cicoria (anche caffè di cicoria, o come inulina da aggiungere ad acqua e cibi).
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![Raffreddare il riso in cottura permette di ottenere benifici da questo particolare amidaceo](https://innovando.it/wp-content/uploads/2022/02/Raffreddare-il-riso-in-cottura-permette-di-ottenere-dei-benifici-da-questo-amidaceo.jpg)
Perché raffreddare e poi “lavare” gli amidacei?
Serve raffreddare gli amidacei semplicemente per la presenza dell’amido resistente, così chiamato perché resiste alla digestione.
Per ottenere i benefici di questo tipo di amido, si può cucinare un amidaceo (come pseudocereali, riso o patate), toglierlo dal fuoco “al dente”, lavarlo sotto l’acqua per togliere l’amido in eccesso, farlo raffreddare per almeno un giorno e terminare la cottura.
In questo modo, mentre il cibo si raffredda, l’amido diventa resistente e potrà essere veicolato nel colon.
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![La prima cosa che viene in mente quando si legge la parola "carboidrati" sono il pane e la pasta](https://innovando.it/wp-content/uploads/2022/02/la-prima-cosa-che-viene-in-mente-quando-si-legge-la-parola-carboidrati-è-il-pane-e-la-pasta.jpg)
E gli altri carboidrati portati con sé dal cibo?
Probabilmente, la prima cosa che viene in mente quando si legge la parola “carboidrati” è la pasta, o magari la pizza.
Ebbene, amido e carboidrati raffinati sono di solito privi di fibre.
Quindi, alimentando una piccola parte del microbiota intestinale, possono facilitare la sovracrescita batterica del piccolo intestino.
Oltre a questo, non portano alcun nutrimento ai batteri buoni del colon, che sono ghiotti di fibre insolubili, cioè fibre e zuccheri che non possiamo digerire.
Se riusciamo a nutrire i batteri buoni del colon, rendiamo acido l’ambiente intestinale e si rende difficile la crescita dei batteri cattivi.
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![Gli pseudocereali sono un'alternativa molto valida alle farine di grano](https://innovando.it/wp-content/uploads/2022/02/Gli-pseudocereali-sono-unalternativa-valida-alle-farine-di-grano.jpg)
Alcuni consigli per un’alimentazione più sana
Serve prendere nota, a mo’ di conclusione, di alcuni utili consigli:
Quando ci si siede a tavola, bisogna ricordarsi che non si è da soli, ma che trilioni di batteri dipendono letteralmente da noi.
Se si trova difficoltà ad eliminare la farina di grano, bisogna allenarsi a sostituirla gradualmente e definitivamente con pseudocereali integrali.
Occorre re-imparare a cucinare i cibi in funzione dell’amido-resistenza e rispettare le personali “fragilità”, come ad esempio l’allergia al nichel solfato, allergie al cibo, ipersensibilità a certi cibi, sensibilità al glutine, diabete o altre specifiche situazioni.
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![La lattuga è un alimento che contiene le fibre che ci fanno bene](https://innovando.it/wp-content/uploads/2022/02/La-lattuga-è-un-alimento-che-contiene-le-fibre-che-ci-fanno-bene.jpg)
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