Le Wood City sono il futuro? L’esempio verde della Finlandia
La capitale finlandese accoglie un quartiere interamente costruito in legno e fa tornare in auge le potenzialità di un antico materiale
Ripensare le città per rigenerare il tessuto urbano in ottica sostenibile. In Finlandia il protagonista di questa rivoluzione è il legno ed è proprio attorno a questo materiale che si sta costruendo l’architettura del domani. Esempio (e moderno capostipite) di questa tendenza è Wood City, un progetto che ha visto la luce nel 2021. A opera dello studio Finlandese AOA (Anttinen Oiva Architects), si tratta di un quartiere interamente realizzato in legno sul lungomare di Helsinki, all’ingresso del quartiere Jätkäsaari.
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Finlandia, una lunga tradizione di edifici in legno
Ma partiamo dall’inizio, perché in Finlandia il legno non è certamente una novità. Fino al secolo scorso, infatti, era questo il materiale d’elezione per la costruzione di case ed edifici. Basta farsi un giro per le città costiere o dell’arcipelago per ammirare, ancora oggi, interi quartieri realizzati completamente in legno. Porvoo, Neristan, Naantali sono solo alcune delle tante città finlandesi famose per i loro pittoreschi borghi che, oggi, regalano ad abitanti e turisti un’atmosfera magica e cristallizzata nel tempo.
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Wood City: l’architettura contemporanea riparte dal legno
L’innovazione e la ricerca sui materiali hanno nuovamente riportato in auge il legno che, con Wood City, è diventato solido come l’acciaio. Per il progetto, infatti, è stato utilizzato il legno lamellare impiallacciato (LVL), detto anche microlamellare: secondo Stora Enso, la società edile che ha lavorato al progetto, si tratta del materiale a base di legno più resistente rispetto al suo peso e, per questo, più forte dell’acciaio e decisamente più leggero rispetto al cemento. L’intero progetto ha visto la luce nel 2021 e sarà completato entro il 2023: Wood City conta due edifici residenziali, un edificio destinato a ospitare uffici e un hotel in fase di costruzione. Quello realizzato a Helsinki è un progetto in linea col nuovo sentire dei progettisti contemporanei: come affermato in una recente intervista da Italo Rota, uno dei più affermati architetti al mondo “sfumare i contorni fra il mondo naturale e artificiale è una delle principali sfide dell’architettura contemporanea”. E il legno è sicuramente il materiale perfetto per vincere questa sfida.
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Wood city: il legno è la chiave di volta della sostenibilità urbana
Fra i materiali naturali, è proprio attorno al legno che si sta costruendo un nuovo tipo di architettura che, facendo tesoro delle lezioni del passato, punta all’innovazione per dar vita a città più verdi e capaci di centrare il goal della neutralità carbonica imposto dagli importantissimi accordi sul clima. In Finlandia, in particolare, il progresso corre veloce. È lo stesso governo, infatti, a sostenere l’edilizia in legno, elargendo sovvenzioni e assistenza ai costruttori. Obiettivo del paese, infatti, è che almeno il 45% degli edifici pubblici sia realizzato e costruito in legno, così da raggiungere la carbon neutrality entro il 2025 e far diventare la Finlandia esempio concreto di economia circolare in Europa.
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Legno in architettura: un esempio virtuoso per l’Europa intera
La solerzia finlandese potrebbe diventare un esempio e una case history positiva per tutti gli altri paesi del vecchio continente. L’impatto ambientale delle città, infatti, è ancora troppo alto. A ribadirlo è l’architetto, ingegnere e urbanista Carlo Ratti che, nel corso di un panel che ha tenuto durante il Festival della Cultura Americana, ha reso chiara la necessità di reinventare sia le città che il circostante tessuto urbano: “l’impatto ambientale delle città sul pianeta può essere sintetizzato in quattro cifre: sebbene le città occupino solo il 2% della superficie del pianeta, accolgono il 55% della popolazione mondiale, sono responsabili del 75% di consumi di energia e producono l’80% di emissioni di Co2”.
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Perché il legno è un materiale sostenibile in architettura?
Il legno potrebbe essere una delle chiavi di volta della rivoluzione ecologica mondiale: benché abbia accompagnato l’uomo fin dagli albori della civiltà, prima come combustibile, poi come materiale di costruzione, è stato messo da parte per decenni a favore di cemento armato e acciaio. Oggi diventa nuovamente top di gamma per incarnare una delle strategie con cui contrastare la crisi climatica.
Il legno, infatti, è sinonimo di sostenibilità e, oltre a essere naturalmente isolante, è anche versatile e adatto alla costruzione di edifici e di arredi. Se lavorato correttamente, infatti, il materiale è in grado di immagazzinare più carbonio di quanto ne venga poi emesso nelle successive fasi di raccolta, trasformazione e lavorazione. Un albero, infatti, assorbe anidride carbonica nel corso di tutta la sua vita, stoccandola poi al suo interno quando diventa materiale da costruzione. La lavorazione stessa del legno, inoltre, ha un basso impatto ambientale per lo scarso uso di combustibili fossili che impiega, così come di acqua.
Inutile dire che l‘uso sostenibile del legno dipende anche dalla gestione ragionata e responsabile della aree boschive, per le quali serve lungimiranza e cura, necessarie per mantenere sano e redditizio l’intero ecosistema forestale. Ma questo, in fondo, è un altro discorso.
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Terra Solida News: notizie dal mondo della sostenibilità
Terra Solida News nasce con l’intento di dar vita a un magazine digitale sul tema della sostenibilità: un topic che, legato all’innovazione, può trasformare completamente il tessuto urbano e non solo. Perché la rivoluzione green in città non passa solo dal legno, ma anche dall’efficienza energetica e dalle infrastrutture. Costruire strade performanti ma ecocompatibili è proprio la mission di Terra Solida, obiettivo che oggi diventa una priorità per proteggere il pianeta e la salute delle persone che lo abitano. Ed è proprio in questo senso chee oggi si fanno largo i materiali green che, accolti anche su arterie cittadine, parcheggi e percorsi in natura, impattano poco sull’ambiente sia dal punto di vista dell’impronta carbonica che da quello della tutela del paesaggio. Pensiamo, ad esempio, allo stabilizzato riciclato: proviene da lavori di demolizione di edifici di varia natura edè un inerte green che, miscelato a leganti ecocompatibili dà vita a fondi e manti stradali ecologici e perfettamente integrati nell’ambiente circostante. Oggi innovazione e tecnologia sono la chiave di quella rivoluzione ecologica che, recuperando materiali tanto antichi quanto versatili, si appresta finalmente a plasmare il volto nelle nostre città.
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