È nell’agriBosco Barilla che la sostenibilità ha il sapore giusto

Vicino Parma campi agricoli coesistono e “fanno mondo” con una selva che ospita tremila alberi di specie autoctone e itinerari naturalistici

L'agriBosco Barilla di Parma come sarà domani
L’agriBosco Barilla di Parma come sarà domani

Che cosa c’è dietro un biscotto, una merendina o un pacco di pasta? Ingredienti diversi, ma una stessa strategia produttiva e un approccio sostenibile al “fare impresa”, che tutti possono scoprire in un luogo speciale, l’agriBosco Barilla, inaugurato nella primavera del 2022 e visitabile realmente da chiunque.

Una passeggiata al suo interno permette di apprezzare come il Gruppo emiliano, fondato nel 1877 da Pietro Barilla nella forma di uno stabilimento per la produzione della pasta nella città di Parma, intende il proprio ruolo nel mondo, valorizzando ingredienti e materie prime di grande qualità e rispettosi dell’ambiente.

Oggi, il principio ispiratore di un pioniere dell’industrializzazione alimentare, “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, è diventato uno slogan capace di descrivere un impegno quotidiano per la società e allo stesso tempo il modo di fare business dell’azienda nel mondo.

Ci sono campi di girasole (che ci ricordano la scelta di eliminare l’olio di palma, per ragioni legate al miglioramento nutrizionale dei prodotti), campi di grano tenero con fiori e casette per le api e altri insetti impollinatori (che presentano i principi e i valori espressi dalla “Carta del Mulino”) e di grano duro per la pasta, che Barilla coltiva in modo sostenibile, nel segno dell’agricoltura di precisione, con rotazioni periodiche delle colture che minimizzano il consumo del suolo nonché le emissioni di gas serra.La lezione dell’agriBosco Barilla: anticipare un pianeta più equo
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L'agriBosco Barilla ospiterà un bosco di quasi 3.000 alberi di specie autoctone
L’agriBosco Barilla ospiterà un bosco di quasi 3.000 alberi di specie autoctone

Restituita alla comunità un’area di 23 ettari adiacente lo storico pastificio in città

Per realizzarlo, è stata riqualificata e riportata alla natura e alla comunità un’area di 23 ettari (più di 30 campi da calcio di superficie) adiacente agli stabilimenti per la produzione della pasta della capitale già ducale e alla sede centrale di Barilla, che rappresenta e racconta la strategia di sostenibilità del Gruppo emiliano, fra piante, ingredienti e materie prime da cui nascono pasta, sughi e prodotti da forno apprezzati in tutto il mondo.

Al fine di raccontare la strategia di sostenibilità di Barilla, che dalla natura prende ciò che serve per fare i propri prodotti e vuole restituirle altrettanto valore, nell’agriBosco i campi agricoli coesistono e “fanno mondo” con una piccola selva che ospita quasi tremila alberi di specie autoctone tra filari e aree riforestate, per portare bellezza al paesaggio e ripristinarne la biodiversità perduta.

E ancora, campi verdi, percorsi naturalistici, che rendono questo progetto unico: un luogo che aggiunge un altro elemento entusiasmante al “viaggio” che, da tempo, il brand ha intrapreso sulla sostenibilità e dove poter celebrare la bellezza della natura.

Recuperando un terreno fino a ieri brullo e deserto e sostanzialmente incolto, il progetto dell’agriBosco non è infatti soltanto un’iniziativa di riqualificazione ambientale.

È anche un gesto d’amore per la natura da parte delle persone di Barilla, un luogo di incontro tra agricoltura, animali e piante, anche da tramandare alle generazioni future.

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I primi girasoli in fiore all'interno dell'agriBosco Barilla di Parma
I primi girasoli in fiore all’interno dell’agriBosco Barilla di Parma

Collaborazione con Legambiente e AzzeroCO2 per mitigare gli impatti ambientali

La nascita dell’agriBosco, annunciata in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi dello scorso anno il 21 novembre, è stata possibile grazie alla collaborazione tra Barilla e due partner autorevoli: Legambiente, l’associazione ambientalista che da oltre quarant’anni è protagonista di progetti di sviluppo sostenibile e di tutela del territorio, e AzzeroCO2, che in Italia ha promosso decine di progetti di forestazione per la mitigazione degli impatti ambientali e la compensazione delle emissioni.

Assieme al Consorzio Forestale KilometroVerdeParma sono state scelte le tipologie di alberi che cresceranno nell’agriBosco.

Costituito il 6 maggio 2020, il sodalizio sta portando avanti l’ambizioso progetto di creare boschi perenni in tutto il territorio parmense e parmigiano, laddove ci siano terreni, pubblici o privati, liberi e disponibili.

Nel medio periodo, entro il 2025, il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma si pone l’obiettivo di mettere a dimora almeno 100.000 piante, raddoppiando il numero di quelle che attualmente hanno trovato dimora nella provincia.

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La piantumazione di nuovi alberi all'interno dell'agriBosco Barilla

La piantumazione di nuovi alberi all’interno dell’agriBosco Barilla

La piccola foresta assorbirà 13mila kg di CO2 ogni anno, e per il prossimo secolo

Secondo le stime di AzzeroCO2, società di consulenza per la sostenibilità e l’energia fondata da Legambiente e da Kyoto Club che offre soluzioni personalizzate ad enti pubblici, aziende e privati per ridurre il proprio impatto ambientale sul territorio adottando un approccio resiliente e scientifico per ottenere risultati credibili e comunicarli in modo efficace, l’agriBosco Barilla assorbirà oltre 13mila kg di CO2 ogni anno per i prossimi cento anni.

Per dare un’idea, l’anidride carbonica in parola equivale a quella emessa, ad esempio, per fare il giro dell’equatore oltre 100 volte con un’automobile di media cilindrata.

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La semina di grano e frumento all'interno dell'agriBosco Barilla
La semina di grano e frumento all’interno dell’agriBosco Barilla

1.070 piante forestali e 200 pronto effetto per raggiungere ben 54mila mq di verde

I lavori di riqualificazione e riforestazione sono iniziati nella primavera del 2021, cioè un anno esatto prima dell’inaugurazione ufficiale.

Alle verifiche e ai saggi archeologici, è seguita, ad aprile 2022, la piantumazione di 1.070 piante forestali e 200 piante pronto effetto.

E successivamente, con la posa di quasi 1.600 ulteriori alberi e arbusti, il totale delle aree riforestate sarà di oltre 54mila metri quadrati.

L’area riqualificata ha dato vita ad un luogo d’incontro aperto a tutti, uno spazio verde per la comunità locale e per il personale, che nel mondo raggiunge gli ottomilaquattrocento dipendenti, dove poter svolgere attività ricreative e sociali, ad esempio con la possibile condivisione di orti e frutteti aziendali.

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Il primo alberello piantato nel terreno dell'agriBosco Barilla di Parma
Il primo alberello piantato nel terreno dell’agriBosco Barilla di Parma

Anche un parco didattico per le scuole, le associazioni e il mondo del volontariato

L’agriBosco è, e sarà sempre di più, anche un parco didattico per le scuole, le associazioni e il mondo del volontariato, con percorsi tematici sull’agricoltura sostenibile, l’apicultura, la tutela della biodiversità e la gestione virtuosa del ciclo delle acque.

Un progetto che è quindi un percorso in divenire, che negli anni crescerà e si svilupperà grazie agli stimoli che arriveranno anche dalle persone di Barilla, da anni impegnate nel promuovere a tutti i livelli dell’organizzazione cambiamenti positivi in azienda e non soltanto.

Ad esempio, uno dei primi contributi in questo senso è stata la progettazione di sentieri e percorsi accessibili a tutti e privi di barriere, che renderanno l’agriBosco un luogo inclusivo e aperto alla diversità.

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Campi di grano tenero e fiori selvatici secondo la Carta del Mulino di Barilla
Campi di grano tenero e fiori selvatici secondo la Carta del Mulino di Barilla

Dalla “Carta del Mulino” alla tutela della biodiversità e degli insetti impollinatori

Il pensiero ispiratore dell’agriBosco ha origine da altri progetti con cui il Gruppo Barilla ha reso concreto in passato il proprio impegno in favore della natura e dell’ambiente.

Vanno certamente menzionati la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra di prodotti e processi, la riforestazione e tutela di sei aree boschive italiane con Gran Cereale, l’utilizzo di fibra vergine da foreste gestite in modo responsabile per le confezioni in cartoncino della pasta Barilla, la “Carta del Mulino” con la coltivazione sostenibile di grano tenero, la tutela della biodiversità e degli insetti impollinatori, e, naturalmente, anche i progetti di Carbon Neutrality con Gran Cereale, Mulino Bianco, Wasa e Harrys, giusto per citarne alcuni. In Svizzera nuove norme per un’agricoltura più sostenibile

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L'agriBosco Barilla di Parma come era ieri
L'agriBosco Barilla di Parma come era ieri