La lezione dell’agriBosco Barilla: anticipare un pianeta più equo

Entro il 2050, serviranno risorse equivalenti a tre Terre se non cambieremo stile di vita: in Emilia il “laboratorio verde” di un mondo nuovo

I primi girasoli in fiore all'interno dell'agriBosco Barilla di Parma
I primi girasoli in fiore all’interno dell’agriBosco Barilla di Parma

Il futuro del mondo e dell’umanità è strettamente connesso alla produzione del cibo.

Ogni anno consumiamo le risorse di 1,7 pianeti: questo significa che, entro il 2050, avremo bisogno di risorse equivalenti a tre Terre se non cambieremo subito il nostro stile di vita.

Diete più sane e più sostenibili potrebbero ridurre almeno del 30 per cento le emissioni di gas serra dovute al cibo e apporterebbero benefici di vario genere: la salvaguardia di biodiversità e delle risorse idriche, la riduzione della povertà, e benefici economici.

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Campi di grano tenero e fiori selvatici secondo la Carta del Mulino di Barilla
Campi di grano tenero e fiori selvatici secondo la Carta del Mulino di Barilla

Nel 2030 mortalità e malattie non trasmissibili ci costeranno 1.300 miliardi di dollari

Si stima infatti che, se i consumi alimentari resteranno invariati, nel 2030 questi ci costeranno oltre 1.300 miliardi di dollari all’anno per mortalità e malattie non trasmissibili, e oltre 1700 miliardi di dollari per gli effetti del cambiamento climatico.

E infatti nella parte “agricola” dell’agriBosco Barilla verranno ospitate a rotazione colture legate a doppio filo al mondo dell’azienda, che ben rappresentano l’attenzione alla sostenibilità che guida le scelte di business del Gruppo parmense: campi di girasole e di grano duro e grano tenero coltivati in modo sostenibile con altre colture a rotazione.

La Barilla, che dal 2016 ha completamente rimosso l’olio di palma dai propri prodotti, utilizza per la bakery materie prime come l’olio di girasole e il grano tenero, coltivato secondo le regole della Carta del Mulino (il disciplinare per un grano tenero sostenibile lanciato nel 2019 che protegge la biodiversità anche grazie alla salvaguardia degli insetti impollinatori).

Il grano duro che “diventerà” pasta, invece, viene coltivato con tecniche innovative di agricoltura di precisione che ottimizzano la produzione, minimizzando il consumo del suolo e le emissioni di gas serra.

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La semina di grano e frumento all'interno dell'agriBosco Barilla
La semina di grano e frumento all’interno dell’agriBosco Barilla

Per “Living Planet Index”, la Natura vale il 160 per cento del PIL annuo globale

Anche la parte “forestale” dell’agriBosco ha un impatto economico.

Il valore della natura, ovvero il suo contributo all’ecosistema economico e alla sfera del benessere umano, è stato quantificato dal “Living Planet Index” in 125 trilioni di dollari l’anno, pari a circa il 160 per cento del Prodotto Interno Lordo globale.

Secondo il LPI o “Indice del Pianeta Vivente”, la valorizzazione della natura e lo sviluppo sostenibile potrebbero generare 230 miliardi di dollari entro il 2050.

Anche l’ONU ha integrato questo indicatore nella propria politica di indirizzo strategico, sostenendo che investire nella protezione e nel ripristino della natura sarà di cruciale importanza anche per la ripresa economica dell’Europa post COVID-19.

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La piantumazione di nuovi alberi all'interno dell'agriBosco Barilla
La piantumazione di nuovi alberi all’interno dell’agriBosco Barilla

Nel Vecchio Continente almeno 3 miliardi di alberi supplementari da piantumare

L’Europa si ripromette di piantumare almeno 3 miliardi di alberi supplementari entro il 2030.

Le tipologie di alberi e arbusti piantate nell’agriBosco, 2850 specie autoctone, sono selezionate insieme al Consorzio Forestale KilometroVerdeParma e rispettano le caratteristiche del progetto di “riforestazione urbana” cui Barilla ha aderito insieme ad altri 58 soci, condividendone obiettivi e missione.

Si tratta di creare boschi perenni in tutto il territorio di Parma e provincia, per contrastare i cambiamenti climatici, l’inquinamento atmosferico, la perdita di biodiversità, e favorire il miglioramento della qualità dell’aria, della salute e del benessere dei cittadini.

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Una lepre all'interno degli spazi dell'agriBosco Barilla di Parma
Una lepre all’interno degli spazi dell’agriBosco Barilla di Parma

La fauna selvatica e le falde acquifere messe “a sistema” con I parchi provinciali

Le specie piantate contribuiranno inoltre al controllo delle falde acquifere e alla lotta all’erosione superficiale.

Infine, nel bosco ci sono macchie di sottobosco e radure più luminose, dove gli arbusti e la fauna selvatica sono liberi di prosperare.

La grande area verde, infatti, è progettata per tessere un solido network ambientale con i parchi della città e le aree naturali periurbane.

Per aree agricole periurbane si intendono quelle aree che sono prossime alla città, ma che non sono ancora campagna aperta e in cui il territorio urbano e quello agricolo si compenetrano e si uniscono in maniera non felice e non risolta.

Le piante e gli arbusti scelti diventeranno habitat per gli uccelli migratori, nutrimento per api e farfalle e rifugio per lepri e scoiattoli.

Anche questo, per l’agriBosco e nelle intenzioni Barilla, significa “fare mondo”.

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Ampi spazi dell'agriBosco Barilla di Parma saranno dedicati a campi di grano sostenibile
Ampi spazi dell'agriBosco Barilla di Parma saranno dedicati a campi di grano sostenibile