AI e "super raggi X" per svelare il mistero dei papiri di Ercolano
Il contenuto di preziosi scritti carbonizzati nell’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo è tuttora ignoto, ma l’Università del Kentucky...
I papiri di Ercolano, noti per la loro fragilità, rappresentano un patrimonio culturale unico. Al momento non è stato ancora possibile leggerli del tutto per la difficoltà di aprirli per intero. Un problema che sussiste da ben due millenni.
Oggi però gli scienziati lavorano all’utilizzo di intelligenza artificiale e machine learning nel contesto di un progetto internazionale per provare a decifrare il contenuto dei preziosi documenti senza doverli aprire. E si intravede forse la soluzione.
L’intelligenza artificiale per decifrare il misterioso cipro-minoico
La storia: al Museo Archeologico Nazionale di Napoli un’intera libreria sepolta
L’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, come si sa, distrusse le città di Pompei ed Ercolano e di conseguenza anche tutto quello che le due città rappresentavano e possedevano.
Tra i beni culturali, andò perduta anche una preziosa libreria, all’interno della quale si trovavano ben 1800 papiri.
Stando a quanto riportato dal quotidiano inglese “The Guardian” una combinazione di intelligenza artificiale e raggi x avanzati potrebbe aiutare oggi gli scienziati nella lettura di questi importanti testi, rimasti carbonizzati.
“Seppure sia possibile notare che su ogni rotolo dei papiri di Ercolano ci sia della scrittura”, dichiara il professor Brent Seales, responsabile della ricerca e dirigente del Dipartimento di Informatica all’Università del Kentucky, “aprirlo richiederebbe che il papiro abbia una propria flessibilità, che ormai non esiste più”.
La maggior parte di questi antichi documenti è custodita nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli.
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La tecnica del team di Brent Seales già impiegata per la pergamena di En-Gedi
Dall’Università del Kentucky arriva forse una svola epocale e storica.
Brent Seales e il suo team hanno infatti sviluppato una tecnica innovativa per leggere questi testi senza il pericolo che si frantumino in un secondo.
Il metodo in oggetto combina, come detto, AI e raggi X ed è stato usato per srotolare “virtualmente” un rotolo di pergamena ritrovato in una sinagoga di En-Gedi in Israele, antico di 1700 anni.
A differenza della pergamena di En-Gedi, molti dei papiri di Ercolano non sono stati scritti con inchiostri a base metallica.
Nei normali raggi X, per questo motivo, non c’è alcun contrasto tra il carbonio utilizzato per scrivere e la base di papiro.
Questa è ridotta dal fuoco dell’eruzione ad un altro pezzo di carbone.
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Un sincrotrone in grado di proiettare una luce più luminosa di quella del… Sole
In Inghilterra, tuttavia, è stato realizzato un sincrotrone avanzato in grado di proiettare una luce più luminosa di quella del Sole, usata per fare ricerche in ogni settore.
Il team del dottor Seales ritiene che questo strumento, chiamato Diamond Light Source, potrebbe risolvere il dilemma dei papiri.
In che modo? I ricercatori useranno il machine learning per unire, aggiustare, decifrare i frammenti di scrittura presenti sui papiri.
In questo modo, l’intelligenza artificiale imparerà a riconoscere ciò che serve, come pigmenti di inchiostri e altri segmenti, per decifrare scritti ormai impossibili da ricostruire con occhio umano.
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Il quesito: gli Herculaneum papyri contengono le opere di Filodemo di Gadara?
Dai piccoli risultati ottenuti negli anni, molto probabilmente questi papiri custodiscono le opere del filosofo epicureo e poeta Filodemo di Gadara. Forse anche testi in latino.
Si spera a questo punto di risolvere presto il mistero, rimasto sepolto da oltre due millenni.
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Il primo srotolamento digitale dei papiri di Ercolano avvenuto nel 2009
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