Grazie al verde urbano diminuiscono i crimini: studio in Sudafrica
La presenza di aree verdi in città contribuisce al calo dei reati violenti, sessuali e contro la proprietà: lo dice un’indagine internazionale
Il verde urbano aiuta a diminuire la percentuale di crimini in città, indipendentemente dalla cultura del luogo e dalla tipicità del tessuto cittadino. E’ questa la conclusione a cui è giunto uno studio condotto in Sudafrica, il primo nel suo genere.
Se in Europa e in Nord America, infatti, ricerche di questo tipo non sono certo una novità, mai prima d’ora era stato studiato l’influsso degli spazi verdi in contesti diversi e localizzati in quello che è comunemente definito “Sud Globale”.
In particolare, lo studio sudafricano indaga la relazione fra la presenza del verde urbano e tre diverse tipologie di crimine: i reati contro la proprietà, quelli violenti e quelli a sfondo sessuale.
I risultati ottenuti ricalcano quelli europei: la natura in città è un’ottima strategia sia per perseguire sia la sostenibilità ambientale che quella sociale. Approfondiamo l’argomento.
Verde in città e criminalità: lo studio in Sudafrica
Il team di ricerca ha analizzato dieci anni di statistiche e dati legati alla criminalità nelle città sudafricane per verificare l’ipotesi secondo la quale la presenza di spazi verdi fosse associata a un’incidenza meno massiccia di reati.
Ricordiamo, infatti, che il Sudafrica è uno dei Paesi con i più alti tassi di criminalità del mondo: una ricerca del genere, quindi, diventa un enorme banco di prova sul tema e, soprattutto, un stimolo all’adozione di strategie volte ad aumentare il verde pubblico.
I ricercatori si sono avvalsi dello strumento del telerilevamento per calcolare il totale degli spazi verdi per singolo distretto, nonché la percentuale di alberi ospitata e la distanza media degli agglomerati urbani dal parco più vicino.
Ebbene, i risultati hanno generalmente ricalcato quelli provenienti dai Paesi europei e nordamericani: le aree più verdi, pur avendo tassi più bassi di crimini violenti e contro la proprietà, non sono comunque un deterrente ai reati sessuali. Inoltre, una minor incidenza di reati è stata riscontrata nei parchi più curati e dotati di illuminazioni, eventuali recinzioni e parchi da gioco, soprattutto rispetto alle zone verdi prive di alcun tipo di struttura.
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La sostenibilità ambientale alleata di quella sociale
Lo studio sudafricano, gemello di molte altre ricerca sul tema svolte anche in Europa, diventa una grande occasione di dibattito riguardo la necessità di portare più verde in città, ovvero le zone in cui si concentra la maggior parte delle persone sul pianeta.
In Sudafrica in particolare, i risultati della ricerca possono essere un importante input operativo per i centri decisionali, perché il mondo scientifico e accademico ha dimostrato che i benefici del verde urbano vanno ben oltre l’agenda ambientale per il clima. In città, infatti, la presenza del verde significa prima di tutto salute e inclusione.
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Le zone disagiate sono meno ricche di verde
Come anticipato a questa ricerca, nonostante il diverso scenario sociale indagato, fanno eco molte ricerche europee, che evidenziano che, anche nel Vecchio Continente, la situazione non è uguale per tutti, soprattutto in relazione al verde pubblico.
Anzi, le disuguaglianze sociali oggi si misurano anche a suon di metri quadri di parchi e aree attrezzate a disposizione nella popolazione.
Una ricerca ricerca condotta dall’EEA, l’Agenzia Europea dell’Ambiente, evidenzia infatti che nei quartieri in cui vivono fasce di popolazione a basso reddito o minoranze, gli spazi verdi sono nettamente inferiori rispetto alle zone in cui vive una fascia di popolazione più benestante.
E questo succede in tutta Europa, dalla Germania ai Paesi Bassi e fino alla Norvegia.
E ad essere un problema non solo è l’accesso al verde, ma anche la tipologia di spazio: le persone più povere hanno a disposizione aree verdi esteticamente poco piacevoli e meno attrezzate, che preoccupano anche in quanto a sicurezza. Appare chiaro, quindi, che in città anche l’accesso alla natura è questione di privilegio.
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I notevoli benefici della natura urbana
Gli spazi verdi in città, oltre a diminuire i tassi di criminalità, portano con sé molti altri benefici per chi abita negli agglomerati urbani, anche dal punto di vista climatico.
La vegetazione cittadina, ad esempio, aiuta a combattere le isole di calore, ovvero il fenomeno atmosferico che, soprattutto in estate, contribuisce all’aumento della temperatura in città rispetto alle zone periferiche e rurali.
A migliorare, poi, è anche la qualità dell’aria, ormai da decenni alle prese con polveri sottili e inquinamento.
A giovare della presenza del verde, tuttavia, è anche la salute mentale e fisica dei cittadini: fare una semplice passeggiata in un parco, aiuta a diminuire la pressione arteriosa, a combattere lo stress e a diminuire gli stati ansiosi e depressivi di cui oggi soffre buona parte della popolazione.
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“SOS Nature Deficit Disorder”
Disconnettersi dalla natura, infatti, è pericoloso. Mai come oggi si fa strada il concetto di Nature Deficit Disorder, o disturbo da deficit di natura.
Termine coniato dal peadogo Richard Loud, si tratta nella sempre più preoccupante disconnessione fra gli esseri umani e il mondo naturale. Oggi si trascorre sempre meno tempo all’aperto e, se si sta fuori, raramente si frequentano contesti naturali.
La conseguenza, ben visibile soprattutto fra i bambini e gli adolescenti, è l’aumento dei disturbi comportamentali, ma anche di depressione e sedentarietà, uno dei killer silenziosi della nostra epoca.
I nostri ragazzi, oggi, crescono più isolati, e per questo sono più indisciplinati, aggressivi e non da ultimo, più fragili.
Invertire la rotta, insomma, è necessario. Lo studio sudafricano che evidenzia la connessione fra crimine e assenza di verde è solo uno dei tanti che mette in luce quanto la presenza della natura possa influenzare il comportamento umano, indirizzandola nel migliore dei modi.
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La natura si fa strada in città
Oggi sono molte le municipalità che decidono di mutare la geografia cittadina e il tessuto urbano dando più spazio a parchi e a verde in generale.
Questa volontà, che oggi diventa anche un’imperativo dettato dalla lotta alla crisi climatica, passa per la natura ma anche per le infrastrutture che, in essa, devono essere realizzate.
La viabilità sostenibile si fa letteralmente strada anche nei contesti urbani aumentando la quantità di pavimentazioni ecologiche: naturali, riciclabili e non inquinanti, sono il corollario di una visione del mondo che abbraccia il concetto della biofilia, per farlo proprio e renderlo concreto.
E in Europa, anche dal punto di vista del business, sono molte le aziende che cercano di ritagliarsi una nicchia in questo settore nascente.
Una di queste, ad esempio, è Terra Solida, azienda leader nel settore delle pavimentazioni ecologiche: d’altronde oggi l’innovazione ci consente di fare scelte diverse, in quanto a infrastrutture. La ricerca sui materiali ha dato vita a miscele performanti e non inquinanti, perfette per vivere anche in un contesto naturale e urbano come quello dei parchi cittadini, che fanno bene all’ambiente tanto quando alla salute fisica e mentale delle persone.
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