Stati Uniti: la lotta alla crisi climatica parte da strade e infrastrutture

Stati Uniti: la lotta alla crisi climatica parte da strade e infrastrutture

Green paving e cool pavement: gli USA sperimentano pavimentazioni urbane che contrastano isole di calore e riscaldamento globale

Anche il Massachusetts fa i conti con il caldo estremo, ed è una novità portata dalla crisi climatica: in estate si verifica, infatti, il fenomeno delle isole di calore, che trasformano alcune zone della città in veri e propri hot spot (Foto: Sean Pavone - iStock)
Anche il Massachusetts fa i conti con il caldo estremo, ed è una novità portata dalla crisi climatica: in estate si verifica, infatti, il fenomeno delle isole di calore, che trasformano alcune zone della città in veri e propri hot spot (Foto: Sean Pavone/iStock)

In Massachusetts si stanno ripensando le infrastrutture cittadine in ottica green.
Gli obiettivi sono a breve e a lungo termine: combattere il fenomeno delle isole di calore in estate e, in ultima istanza, contrastare riscaldamento globale e crisi climatica.
Esperti del clima e autorità cittadine guardano ai marciapiedi, alle strade e a tutte le superfici asfaltate cittadine: in estate, esposte costantemente alla luce solare, danno vita ad aree urbane molto più calde rispetto alle zone periferiche o rurali, dove al contrario è presente ben più vegetazione.
Secondo il “Boston Heat Resilience Plan”, durante i mesi estivi la zona di Chinatown a Boston ha ad esempio registrato una temperatura diurna di 41 gradi, che di notte non scendeva mai al di sotto dei 32°.
La soluzione al problema è piuttosto banale, ma comunque ardua da realizzare: ridurre le zone asfaltate, ripensare infrastrutture e viabilità e, soprattutto, utilizzare pavimentazioni e coperture in grado di riflettere (o per lo meno assorbire in misura minore) la luce solare.

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Un'immagine di Atlanta in Georgia che mostra la distribuzione delle temperature
Un’immagine di Atlanta, anch’essa in Georgia, negli USA, che mostra la distribuzione delle temperature: il blu indica il fresco, il rosso le aree moderatamente calde e il bianco le zone torride

Che cosa sono le temute “isole di calore”?

Prima di scoprire quali sono le strategie che il Massachusetts vuole adottare per combattere il caldo estremo in estate è bene fare un passo indietro per capire, innanzitutto, cosa sono le isole di calore.
Si tratta di un fenomeno che causa un microclima più caldo all’interno delle zone urbane rispetto alle aree rurali o periferiche.
Ma non è il caldo ad essere l’unico problema: in città, infatti, le isole di calore si traducono anche in una peggiore qualità dell’aria e dell’acqua, con grave danno sia per gli esseri umani che per le specie animali e vegetali che popolano le zone interessate dal fenomeno.
Le cause sono molteplici. Come afferma l’EPA, l’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente, l’isola di calore è tuttavia determinata in gran parte dall’assenza quasi totale della vegetazione: alberi e verde in generale, infatti, creano zone ombreggiate che, di fatto, raffreddano l’aria impedendo alle superfici cittadine di assorbire troppo calore.
Al contrario, la massiccia presenza di edifici, tetti, marciapiedi, strade e, in generale, di zone asfaltate fornisce meno ombra e umidità al tessuto urbano. Il risultato?
La temperatura diurna si alza e, dopo il tramonto, i materiali di costruzione rilasciano lentamente nell’aria il calore immagazzinato.
Non è azzardato affermare che le città si stanno velocemente trasformando in trappole di calore che, ogni estate, causano migliaia di morti in tutto il mondo.

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Una rappresentazione grafica dell'isola di calore urbana: durante il giorno edifici e zone asfaltate assorbono le radiazioni solari, il cui calore è poi rilasciato nelle ore notture. Il risultato? Le aree urbane sono costantemente più calde rispetto alle zone rurali o periferiche (Immagine: Valentina Kruchinina / iStock)
Una rappresentazione grafica dell’isola di calore urbana: durante il giorno edifici e zone asfaltate assorbono le radiazioni solari, il cui calore è poi rilasciato nelle ore notture. Il risultato? Le aree urbane sono costantemente più calde rispetto alle zone rurali o periferiche (Illustrazione: Valentina Kruchinina/iStock)

In Massachusetts si sperimentano i cool pavement

In Massachusetts il caldo non è mai stato un problema.
Anzi, in passato le politiche cittadine erano più che altro volte a proteggere i propri cittadini dal freddo invernale.
Il cambiamento climatico ha mutato radicalmente lo scenario portando esperti di clima e infrastrutture a ripensare l’assetto delle città.
Per contrastare le isole di calore, ad esempio, si sta adottando la tecnica dei cool pavement.
Aprifila è la città di Chelsea dove, a fine settembre, in alcune strade è stata adottata la tecnica della granigliatura: una levigatrice ha lavorato su alcuni dei manti stradali esistenti per frantumare lo strato nero e superficiale dell’asfalto, così da schiarirlo e farlo diventare grigio.
Il colore delle superfici, infatti, fa una grande differenza in estate: l’asfalto nero assorbe più radiazioni solari del semplice cemento e può far impennare di molto la colonnina di mercurio, soprattutto durante i mesi estivi.
E a Chelsea questo è un grande problema perché più dell’85 per cento della città è interessato dalla presenza di strade, parcheggi o edifici.

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La granigliatura è un trattamento superficiale di tipo meccanico che si realizza attraverso l'uso di un abrasivo granulato metallico: l'effetto, su un manto stradale, è la schiaritura (Foto Jun Li - iStock)
La granigliatura è un trattamento superficiale di tipo meccanico che si realizza attraverso l’uso di un abrasivo granulato metallico: l’effetto, su un manto stradale, è la schiaritura (Foto: Jun Li/iStock)

Cool pavement: cosa dice la scienza a riguardo?

L’adozione di pavimentazioni più chiare o che riflettono la luce è davvero la soluzione?
La risposta non è così semplice, e alcune ricerche provano a rispondere alla domanda.
Uno studio commissionato da Cambridge, ad esempio, ha rilevato che l’uso di vernici riflettenti potrebbe non essere una strategia completamente risolutiva: benché la zona trattata emetta di fatto meno calore rispetto all’asfalto, la sporcizia e l’abrasione superficiale dell’area riducono, col tempo, la performatività della superficie stessa.
Fa eco una ricerca del MIT: un moderato aumento della riflettività delle superfici cittadine potrebbe ridurre di qualche grado la temperatura dell’aria nelle zone urbane, arrivando a ottenere il 41 per cento in meno di giorni con temperature superiori a 40 gradi.
Dall’altro lato, però, dar vita superfici che riflettono la luce non è la sola azione da adottare.
Piantare più alberi e ridurre le zone asfaltate è, nel complesso,  la strategia migliore per contrastare le isole di calore e ridurre, di fatto, le temperature cittadine durante i mesi estivi.

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La rivoluzione delle pavimentazioni naturali

Non è una novità: la lotta alla crisi climatica si combatte su più fronti, comprese infrastrutture e viabilità. Non solo riforestazione, insomma.
Un boost arriva dal comparto delle pavimentazioni naturali che, oltre a contrastare il fenomeno delle isole di calore in estate, aiutano tutto l’anno le città a essere più sostenibili, permeabili e a gestire correttamente le acque meteoriche: in questo modo diminuiscono gli effetti delle isole di calore, si argina il rischio idrogeologico lavorando anche sull’incidenza delle inondazioni con cui, purtroppo, fanno periodicamente i conti molte città del mondo.
Un agglomerato urbano sostenibile, insomma, passa anche dalle strade e dai parcheggi che ne disegnano la geografia: le pavimentazioni riciclabili, performanti ed ecologiche, rappresentano oggi il fiore all’occhiello di una filosofia che, oltre a sposare l’economia circolare, punta a rendere le nostre città più vivibili.

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Un giardino pensile sul tetto del Municipio di Chicago negli USA
Un giardino pensile sul tetto del Municipio di Chicago negli USA

Le caratteristiche delle strade ecologiche

L’uso di materiali ecocompatibili, dallo stabilizzato ai leganti ecologici, abbassa l’impatto ambientale delle infrastrutture senza intaccare durabilità, resistenza e performance delle pavimentazioni.
Al contrario, le superfici ecologiche (oltre a immagazzinare meno calore grazie alle tonalità più chiare dei materiali di utilizzati) sono un’ottima strategia per garantire il principio dell’invarianza idraulica e non alterare, di conseguenza l’equilibrio idrogeologico dell’area pavimentata.
E anche su questo punto si lavora in Massachusetts.
Sul magazine “Smart Cities Dive”, ad esempio, è stata riportata la notizia secondo la quale la città di Boston sta lavorando all’implementazione di infrastrutture verdi volte a prevenire le inondazioni e a gestire meglio le acque meteoriche.
Le pavimentazioni, in questo senso, rivestono un ruolo fondamentale: dai meccanismi di infiltrazione superficiali delle acque ai materiali di pavimentazione porosi, sono molti in modi in cui una “semplice” pavimentazione, può rendere più verdi le nostre città.

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La terra stabilizzata è un materiale innovativo realizzato da Terra Solida: permette di dar vita a pavimentazioni ecologiche e permeabili, ad alta performatività (Foto: Terra Solida)
La terra stabilizzata è un materiale innovativo realizzato da Terra Solida: permette di dar vita a pavimentazioni ecologiche e permeabili, ad alta performatività (Foto: Terra Solida)

Una strategia che incontra la mission di Terra Solida

Una notizia, quella appena riportata, che non può non farci pensare a una delle aziende che più si impegna a rendere più verdi strade e infrastrutture: Terra Solida, leader nel settore delle pavimentazioni naturali ed ecologiche, ha puntato tutto sulla sostenibilità delle infrastrutture grazie a innovazione e ricerca sui materiali.
L’hi-tech si mette al servizio della viabilità grazie all’uso di materiali rivoluzionari: la terra stabilizzata, ad esempio, è uno di questi e consente di trasformare completamente le superfici cittadine, rendendole performanti sia dal punto di vista ambientale che da quello della percorribilità.
Dietro una pavimentazione ecologica e riciclabile, insomma, si nasconde una grande ricerca tecnologica che, col tempo, conquisterà completamente il tessuto urbano delle nostre città, con vantaggi inestimabili sia per gli esseri umani che per il pianeta.

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La ricerca sui materiali ha portato Terra Solida a sviluppare un business incentrato sulle infrastrutture sostenibili: strade e pavimentazioni rispettano l'ambiente pur rispondendo alle moderne esigenze legate alla viabilità urbana (Foto: Terra Solida)
La ricerca sui materiali ha portato Terra Solida a sviluppare un business incentrato sulle infrastrutture sostenibili: strade e pavimentazioni rispettano l’ambiente pur rispondendo alle moderne esigenze legate alla viabilità urbana (Foto: Terra Solida)