Tutto quello che di… “innovativo” bisogna sapere sul latte

Tutto quello che di… “innovativo” bisogna sapere sul latte

Torniamo a parlare del prodotto delle ghiandole mammarie delle mucche: che cosa ci è stato detto nel corso degli anni e che cosa sappiamo oggi

La tensione superficiale di schizzi di latte su un tavolo
La tensione superficiale di schizzi di latte su un tavolo

Partiamo da un presupposto: se qualcuno ci consigliasse di bere una bevanda, a colazione, che causa aumento di peso, gonfiore, acne, flatulenza, allergie, eczema, fragilità ossea e probabilmente persino il cancro non esisteremmo un secondo a rifiutare cordialmente e a dimenticare chi ci sta proponendo una simile follia.
Bene, perché da anni, ormai, questo è quello che succede con i migliori consigli nutrizionali e le “linee guida” che dovrebbero, al contrario, aiutarci a stare bene.
Ancora oggi ci sono persone che seguono le diete più disparate, che considerano il latte, associato magari alla “leggerissima” fetta biscottata e al “velo di marmellata”, una colazione sana per rimanere in salute.
Non sappiamo dirvi esattamente perché, ancora oggi, quelle che sono informazioni ormai dotate di base scientifica e alla portata di tutti fatichino così tanto ad essere diffuse.
Possiamo soltanto immaginare che dietro ci siano interessi economici immensi, visto il business che esiste nella produzione di latte e latticini.
In ogni caso, per voi che siete arrivati su questa pagina, è fondamentale comprendere prima di tutto una cosa molto semplice: il latte scremato è zucchero puro e aumenta lo stimolo dell’insulina, che poi ci fa ingrassare.
Ora starete pensando che il latte intero è un alimento migliore, e questo perché probabilmente vi hanno detto che il problema del latte sono i grassi.
Peccato che le ricerche dimostrino che i grassi non hanno un’associazione preponderante con le malattie cardiovascolari.
Fatta eccezione per i grassi Trans, che sono sconosciuti al nostro DNA e ai nostri batteri intestinali, i grassi non sono un problema.

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Il problema del latte sono gli ormoni bovini femminili contenuti
Il problema del latte sono gli ormoni bovini femminili contenuti

Il problema del latte sono e restano gli ormoni bovini femminili

Che sia intero, parzialmente scremato, scremato, senza lattosio o ad alta digeribilità, il problema del latte sono gli ormoni bovini femminili, presenti in quantità impressionanti, che nel nostro corpo vengono trasformati in ormoni umani.
Non dimentichiamoci che si tratta di una bevanda creata per favorire la crescita dei giovani vitelli.
Parliamo di proteine allergeniche, antibiotici e fattori di crescita notoriamente cancerogeni, come lo IGF-1, il fattore di crescita insulino-simile.
E chissà perché è proprio l’insulina ad essere la prima causa di aumento di peso e di obesità e anche di diabete, che per qualcuno è erroneamente chiamato in questo modo in quanto trattasi di insulino-resistenza.
Come siamo arrivati a questo punto, probabilmente, è a causa di lavori scientifici progettati male o interpretati secondo le esigenze delle aziende finanziatrici.

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Esiste un significativo nesso fra il consumo di burro e le malattie cardiovascolari
Esiste un significativo nesso fra il consumo di burro e le malattie cardiovascolari

Gli effetti perversi delle ricerche commissionate dalle imprese

Ma come è possibile che succeda tutto questo?
È semplice: supponiamo che voi, che state leggendo questo articolo, siate i titolari di una multinazionale che vende latte e prodotti legati alla produzione di latte.
Potreste benissimo finanziare un’importante ricerca scientifica sui benefici che ha il latte per l’essere umano: è una cosa che si può fare e, anzi, che molte aziende fanno.
Molte ricerche, oggi, sono finanziate da aziende private e grazie al cielo esistono questi finanziamenti.
Ma torniamo alla vostra azienda che produce latte e che ha finanziato lo studio: immaginate a un certo punto di scoprire che il latte fa male, che non contribuisce all’integrazione del calcio, che non fa bene alle ossa, che non è salutare e che anzi fa malissimo…
Insieme alle persone che fanno parte del vostro board direttivo, avete la possibilità di compiere due scelte.
La prima è chiudere tutto, mandare a casa centinaia di migliaia di famiglie, lasciare sul lastrico un’intera economia e cercare di ripartire producendo altro.
La seconda è individiare una singola cosa positiva, in quella ricerca, e continuare a produrre latte, magari iniziando ad inserire sul mercato alternative vegetali, pianificando un cambiamento nel lungo termine e azioni che vi salvaguardino qualora qualcosa saltasse fuori in merito a queste scoperte, senza però cambiare tutto dall’oggi al domani e senza creare un probabile disastro economico.
In poche parole… molto meglio milioni di malati, la maggior parte in fondo “guaribili”, che un disastro economico.
Quindi, volenti o nolenti, verrete invitati a chiudere il vaso di Pandora e a continuare a fare quello che stavate facendo.

 

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Oggi come oggi, però, grazie alla tecnologia e agli esistenti sistemi di telecomunicazione, le ricerche scientifiche sono divulgate molto più velocemente e facilmente e chiunque, all’interno di un laboratorio, con un semplice tweet o un post su Facebook, potrebbe denunciare che cosa sta accadendo.
Questo ha spinto sempre più istituzioni a controbattere alle accuse che ricevono con ricerche scientifiche che dimostrino, una volta per tutte, la verità nei rispettivi ambiti.
Ed è grazie a questo cambiamento che oggi sappiamo che:
non serve alle ossa e anzi è dannoso;
il latte scremato fa male quanto quello intero, perché i grassi in sé non fanno male;
non è legato alla storia dell’uomo e non lo abbiamo sempre bevuto.
Ma che cosa dice la letteratura in merito a questi argomenti?

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I Paesi dove si consuma meno latte sono quelli con i tassi più bassi di osteoporosi e fratture
I Paesi dove si consuma meno latte sono quelli con i tassi più bassi di osteoporosi e fratture

Credere che c’è bisogno del latte per avere ossa forti è una falsità

Non esistono prove circa il fatto che il latte rinforzi le ossa e, anzi, tutti gli studi che servivano a dimostrarlo hanno evidenziato l’opposto.
I Paesi dove si consuma meno latte sono quelli con i tassi più bassi di osteoporosi e di fratture.
Anche credere che il problema del latte siano i grassi è una bugia
Una meta-analisi del 2014 ha valutato 72 tra gli studi più rigorosi nella connessione tra grassi alimentari e malattie cardiovascolari, concludendo che l’assunzione di grassi saturi (e grassi in genere) ha un “effetto minimo” sulle malattie cardiache.
Uno studio del 2016 invece, misurando il livello di grassi di 3.300 persone, ha scoperto che coloro che avevano la concentrazione maggiore di grassi derivati da latticini nel sangue aveva fra 30 e 40 per cento di probabilità in meno di sviluppare il diabete di tipo 2.
Addirittura, per quanto riguarda l’infanzia, è stato dimostrato che quando togliamo i grassi dai latticini, otteniamo un minor senso di sazietà spingendo i bambini a mangiare di più, favorendo quindi l’insorgenza di obesità già nelle prime fasi della crescita.
Nel 2016, un gruppo di scienziati ha passato in rassegna ben nove dei più autorevoli lavori scientifici sul legame tra burro e salute, concludendo che non vi sono legami tra questo e le malattie cardiovascolari.
Il burro era stato demonizzato e associato all’aumento del colesterolo, cosa assolutamente smentibile, che però ha favorito l’immissione sul mercato di una marea di grassi trans, che sono quelli veramente nocivi.
Il burro è pessimo per come viene elaborato dal nostro fegato, che trasforma una parte di grassi in trigliceridi, che sono la causa dell’aumento della pressione e della conseguente malattia cardiovascolare.
Inoltre, come il latte, esso riduce l’apporto di calcio e incrementa quindi problema legati all’osteoporosi.

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L’uomo da moltissimi anni beve latte di mucca per una questione di business
L’uomo da moltissimi anni beve latte di mucca per una questione di business

“Il latte è legato alla storia dell’uomo”: ecco una grave inesattezza

Non è così, ma per sfatare questo mito è sufficiente una ricerca su Google e un’equazione logica.
Il latte viene prodotto dalle mucche incinte per nutrire i vitellini quando nascono e in natura una mucca non produce più latte di quello che serve al proprio vitellino.
Quindi molto semplicemente, gli umani di un tempo, che miravano alla produzione per sopravvivere e non per trarre un profitto economico da questa attività, non si alimentavano con il latte, perché avrebbero dovuto alimentare loro, in altro modo, il vitellino.
Noi abbiamo risolto il problema mangiandoli, i vitellini, o alimentandoli con mangimi artificiali e sostitutivi del latte e abbiamo anche trovato ormoni che fanno produrre alla mucca latte in quantità, simulando la gravidanza e accorciando la vita della mucca.
Non sembra interessarci molto la qualità di vita dell’animale, tanto più che la mucca non la vede nessuno quando compriamo il litro di latte al supermercato.

Questo ovviamente già è sufficiente a farci capire prima di tutto quanto la nostra idea sia costruita grazie a quello che i media vogliono farci vedere.
Secondariamente, ci fa capire quanto sia infondata l’idea che l’uomo abbia sempre bevuto il latte.
Il tutto senza considerare che, ancora oggi, esistono popolazioni dove il latte non è presente nell’alimentazione.
Quindi, se l’uomo da moltissimi anni beve latte di mucca, non è per una questione di salute o di alimentazione, ma semplicemente di business.
Con questo articolo speriamo di avervi dato maggiori risposte sul latte: ora, se vi state chiedendo con che cosa fare colazione a partire da domani, provate con un latte vegetale.
Secondo noi potreste trovare un’alternativa che addirittura potrebbe piacervi di più…

Attenzione al… fruttosio anziché ai valori del colesterolo

Latte versato dall'alto in un bicchiere trasparente
Latte versato dall’alto in un bicchiere trasparente