Un allevamento ittico semovente cercherà le… acque migliori
Un allevamento ittico semovente cercherà le… acque migliori
Sì al trimarano a basse emissioni, assistito dall’AI, progettato con recinti autopulenti in rame per il pesce del patto OATECH-Ocean Sovereign
Un allevamento ittico… semovente della lunghezza di 170 metri, sviluppato dalla cilena Ocean Arks Tech (OATECH) e dal suo alleato strategico, la londinese Ocean Sovereign, è a un passo dall’inizio dell’attività dopo aver ottenuto un’approvazione chiave.
Il Registro Italiano Navale (RINA) ha infatti annunciato il 25 novembre scorso l’omologazione di principio (AiP) di un sistema di coltura offshore del pesce di nuovissima concezione, che prenderà il nome di Ocean Ark.
L’imbarcazione mira a fornire un nuovo approccio all’acquacoltura, che migliorerà la salute degli animali, il comfort dell’equipaggio e l’immagine dell’industria ittica.
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Numerosi ordini da tutto il mondo e tre cantieri di gran vaglia
Il trimarano a basse emissioni, assistito dall’intelligenza artificiale, è stato progettato con recinti per pesci in rame autopulenti.
Secondo il costruttore sudamericano, sarebbero già state reperite le risorse finanziarie per diverse unità, mentre memorandum d’intesa per la costruzione delle navi sono stati firmati con una serie di cantieri leader a livello mondiale, tra cui China Merchants Industry Holdings, Tersan e CIMC Raffles.
“Schierare l’Ocean Ark lontano dalle ondate di calore marino, dalla fioritura delle alghe e dalle tempeste, che sappiamo essere i tre talloni d’Achille dell’acquacoltura, produrrà pesce di qualità nettamente superiore e aumenterà la produzione mondiale di cibo altamente proteico senza accrescere la pressione sugli stock selvatici, sugli habitat costieri o sulle risorse idriche terrestri”, fa sapere la OATECH.
“Abbiamo applicato tutte le nostre conoscenze ed esperienze nella progettazione, nell’ingegnerizzazione e nello sviluppo di questo superyacht da acquacoltura, compresa la modellazione dinamica e statica che verifica la resistenza alle onde. Queste singolari navi offrono un solido business plan per la produzione di pesce”, ha detto il fondatore Rodrigo Sanchez Raccaro, in un comunicato stampa.
“Questo allevamento di pesci per superyacht è stato progettato per operare in mare aperto, dove ci sono le migliori condizioni per il cibo che finirà sulle nostre tavole”, ha aggiunto.
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Pesci più sani e di qualità superiore, e a costi molto più bassi
“La tecnologia permette una produzione a bassa densità di pesci più sani e di qualità superiore, per di più a costi inferiori rispetto ai sistemi di acquacoltura offshore, terrestri e costieri ora disponibili”.
La “Arca Oceanica”, per tradurne il nome in lingua italiana, “può operare vicino ai mercati di consumo asiatici, statunitensi e dell’Unione Europea per un’importante riduzione delle emissioni nocive dovute al trasporto del pescato verso i mercati”.
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La sicurezza e la sovranità alimentare al centro delle decisioni
Patrizio Di Francesco, ingegnere capo del settore Marine del RINA per l’Europa nord-occidentale, a proposito di questo allevamento ittico semovente ha dichiarato: “Questa è una nave insolita. Il suo AiP rappresenta una pietra miliare sia per l’industria ittica che per la classificazione delle navi non convenzionali”.
Infine, “Si tratta di un approccio innovativo alla raccolta sostenibile del pesce per contribuire a garantire la sicurezza e la sovranità alimentare e che potrebbe rivoluzionare l’allevamento dei prodotti del mare nel prossimo futuro”.
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