Transizione digitale e neutralità climatica per uscire dal tunnel

Guerra all’inflazione e all’instabilità geopolitica sì, ma per i leader mondiali riuniti al WEF di Davos il futuro percorrerà due strade maestre

WEF: Geoff Cutmore, Anchor della CNBC, Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Kuroda Haruhiko, Governatore della Banca del Giappone, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Bruno Le Maire, Ministro dell'Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale della Francia, e Lawrence H. Summers, Professore della Charles W. Eliot University e dell’Harvard Kennedy School Government, intervenuti nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Geoff Cutmore, Anchor della CNBC, Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Kuroda Haruhiko, Governatore della Banca del Giappone, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale della Francia, e Lawrence H. Summers, Professore della Charles W. Eliot University e dell’Harvard Kennedy School Government, intervenuti nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: Boris Baldinger/WEF)

La edizione 2023 del World Economic Forum si è conclusa in questi giorni a Davos dopo una settimana di incontri ad alto livello tra i leader mondiali, ed una serie di eventi diligentemente seguiti dai media ed amplificati dai social networks.
Il messaggio di questa 53esima edizione del summit grigionese si può riassumere nelle conclusioni di alcuni dei massimi dirigenti economici presenti alla conferenza finale.
Christine Lagarde, la presidente della Banca Centrale Europea, ha esordito ricordando il vero problema che minaccia la eurozona: “l’inflazione europea è eccessiva. E la BCE continuerà la sua politica di rialzo dei tassi di interesse”.

Il “Global Risks Report” 2023

WEF: Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, intervenuta nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, intervenuta nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: Boris Baldinger/WEF)

Christine Lagarde: “Ancora un prologo di recessione, ma soltanto nel primo trimestre del 2023”

Per quanto riguarda le prospettive economiche, il 2023 lascia poco spazio all’entusiasmo: “la recessione vissuta nel terzo e quarto trimestre 2022, dovrebbe protrarsi al primo trimestre in corso. Questo non è che l’effetto”, ha proseguito la figura leader della BCE, “di una crescita economica ancora debole: nel 2023 si prevede un modesto +0,5 per cento, contro un complessivo +3,4 per cento del 2022”.
E ancora: “Il problema è noto: l’inflazione la BCE intende ridurla al 2 per cento in tempi brevi, con tutti gli strumenti a disposizione. Abbiamo già aumentato i tassi di interesse di 250 punti base”, ha annunciato la Lagarde, “e proseguiremo sino a stabilizzare l’inflazione al 2 per cento”.

Il “Global Cybersecurity Outlook” 2023

WEF: Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Bruno Le Maire, Ministro dell'Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale della Francia, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Kuroda Haruhiko, Governatore della Banca del Giappone, e Lawrence H. Summers, Professore della Charles W. Eliot University e dell’Harvard Kennedy School Government, intervenuti nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale della Francia, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Kuroda Haruhiko, Governatore della Banca del Giappone, e Lawrence H. Summers, Professore della Charles W. Eliot University e dell’Harvard Kennedy School Government, intervenuti nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: Boris Baldinger/WEF)

“500 miliardi di dollari per renderci meno vulnerabili alle tensioni geopolitiche”, secondo la BCE

È una missione possibile perché “i dati europei sull’occupazione sono positivi”, ha commentato Lagarde: “il mercato del lavoro in Europa non è mai stato così vivace; i disoccupati sono al minimo degli ultimi 20 anni. Ora è nostro compito dirigere la ripresa occupazionale non più a beneficio dei bilanci, ma del futuro della collettività”.
In particolare, ha chiarito la dirigente di BCE, “il tessuto economico europeo deve riconvertirsi ad una transizione digitale e climaticamente responsabile, sfruttando i finanziamenti già stanziati dal governo di Bruxelles”.
“Secondo i numeri della Commissione”, ha puntualizzato Lagarde, “nei prossimi sette anni saranno necessari 500 miliardi di dollari per renderci meno vulnerabili dalle instabilità geopolitiche mondiali”.
Tuttavia, ha aggiunto, “è indispensabile realizzare la Unione Europea del mercato dei capitali che BCE ha già programmato dal 2016; solo così potremo liberare i nostri finanziamenti“.

I cinque nodi dell’innovazione che il WEF è chiamato a sciogliere

WEF: Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, intervenuta nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale e Membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, intervenuta nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: Boris Baldinger/WEF)

Kristalina Georgieva: “Andiamo meglio del previsto, ma non ancora da abbassare i tassi di interesse”

Le osservazioni di Lagarde sono state riprese da Kristalina Georgieva, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale di Washington, la banca delle 190 banche centrali sparse per il mondo: “la situazione congiunturale è meno negativa di quanto temevamo un paio di mesi fa, ma non per questo è arrivato il momento di abbassare i tassi di interesse”.
“Sarebbe tragico se le banche centrali abbandonassero prematuramente l’obiettivo di assicurare la stabilità dei prezzi; ci troveremmo costretti a combattere questa battaglia per una seconda volta”, ha aggiunto Lawrence Summers, oggi professore alla Harvard Kennedy School of Government, ma già responsabile del National Economic Council, l’ufficio economico della White House di Washington, nel primo biennio della presidenza Obama, ed ideatore della strategia che ha aiutato la amministrazione statunitense ad uscire dalla crisi borsistica del 2008.
Proseguendo l’esame delle prospettive economiche, una delle priorità mondiali resta la de-carbonizzazione, la sostituzione del carbone con le energie rinnovabili.

Nel “Global Risks Report” 2023 tutto il sapore di un futuro precario

WEF: Lawrence H. Summers, Professore della Charles W. Eliot University e dell’Harvard Kennedy School Government, intervenuto nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Lawrence H. Summers, Professore della Charles W. Eliot University e dell’Harvard Kennedy School Government, intervenuto nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: Boris Baldinger/WEF)

Avanti tutta con la de-carbonizzazione, a patto di non farsi travolgere dall’accelerazione USA

Gli Stati Uniti la hanno già decisa.
Tuttavia i finanziamenti milionari varati dalla presidenza Biden a sostegno dell’energia verde alimentano il timore di scatenare una guerra tra USA, Europa e resto del mondo.
Infatti, se da un lato la riconversione ecologica da parte delle economie benestanti ne favorisce la ripresa, al medesimo tempo potrebbe discriminare le nazioni incapaci di aggiornare e “rinverdire” le proprie filiere industriali, e dunque penalizzarle, perché i loro prodotti non sarebbero più conformi ai requisiti di mercato vigenti nelle economie primarie.
“Spero vivamente che questa corsa ai sussidi verdi decisi dai governi non scateni una corsa al ribasso”, a danno delle nazioni più fragili, ha osservato la Lagarde.
Inoltre, l’evoluzione nel segno di de-carbonizzazione anticiperebbe altri problemi: perché molti Paesi potrebbero anteporre la necessità di rafforzare il bilancio statale all’integrazione climatica.
In altri termini, pur di sopravvivere, invece di investire nella de-carbonizzazione le economie emergenti sceglierebbero di produrre ad ogni costo.

L’allarme di Davos sulla recrudescenza dei cyberattacchi globali

WEF: Bruno Le Maire, Ministro dell'Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale della Francia, a colloquio con la stampa in occasione all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale della Francia, a colloquio con la stampa in occasione all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: Ciaran McCrickard/WEF)

Bruno Le Maire: “In tre anni siamo passati dalla globalizzazione economica a quella politica”

Ma ancora: in mancanza di accordi condivisi a livello globale, la decarbonizzazione penalizzerebbe anche le catene di approvvigionamento.
Ad esempio, l’Europa e gli Stati Uniti sono ormai prossimi alla autosufficienza nella produzione di chip di silicio, indispensabili ad ogni attività digitale.
In tal modo le economie dei Paesi in via di sviluppo, di cui proprio le nazioni benestanti sinora sono state i clienti principali, si troverebbero abbandonate al loro destino industriale, climatico, economico e sociale.
“Negli ultimi tre anni siamo passati da una globalizzazione guidata dal mercato ad una globalizzazione mossa dalla politica”, ha infatti ricordato Bruno Le Maire, Ministro francese dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità industriale e digitale.
Anche l’allentamento delle restrizioni contro la pandemia in Cina solleva interrogativi sulle prospettive economiche 2023, leggasi: inflazione.
Una delle principali incognite infatti resta il prevedibile aumento dei costi che il risveglio economico del gigante asiatico potrebbe causare alla fattura energetica mondiale.

Il Consiglio Federale al lavoro e proiettato al WEF 2023 di Davos

WEF: Il Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” ha concluso l’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Il Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” ha concluso l’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
(Foto: WEF)

Il conflitto Russia-Ucraina è il vero ostacolo ai propositi di resilienza economica globale

Una ultima osservazione: tutte le previsioni degli economisti si soffermano gli effetti ma non sulla causa delle attuali difficoltà della congiuntura internazionale.
E questa causa, ricordiamolo, ha un nome ed una precisa origine geografica: il conflitto Russia-Ucraina.
Sinché questo dossier non sarà risolto, le amministrazioni pubbliche ed il commercio internazionale non riusciranno ad avviare la resilienza economica tanto attesa a livello globale sia dai partecipanti al Forum di Davos, come anche dalla società civile dell’intero pianeta.

Perché è la “digital innovation” il motore della ripresa economica

WEF: Il pubblico intervenuto nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos
Il pubblico intervenuto nel corso del Global Economic Outlook “Is this the End of an Era?” all’edizione 2023 del World Economic Forum a Davos (Foto: Boris Baldinger/WEF)