Quasi 25 miliardi di franchi investiti in Svizzera nella ricerca
Incremento del 4 per cento nelle risorse destinate alla R+S nel Paese rossocrociato rispetto al 2019, grazie a 140.000 studiosi attivi
Nel 2021 la Svizzera ha destinato 24,6 miliardi di franchi alla ricerca e allo sviluppo (R+S), pari a un aumento annuo medio del 4 per cento rispetto al 2019, anno dell’ultima indagine in materia.
Queste attività sono state realizzate principalmente all’interno di scuole universitarie (28 per cento) e di imprese private (68 per cento) da poco meno di 140.000 persone.
Nel raffronto internazionale, la Svizzera rimane tra le economie più intensamente attive nella ricerca.
È quanto emerge dai principali risultati della statistica sulla ricerca e lo sviluppo in Svizzera realizzata dall’Ufficio Federale di Statistica (UST).
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Nel 2021 i vari settori economici hanno stanziato 24,6 miliardi di franchi per attività di ricerca e sviluppo in Svizzera, il che costituisce un aumento annuo medio del 4 per cento rispetto al 2019.
Malgrado il contesto particolare dovuto alla pandemia di COVID-19, questo aumento è in linea con la tendenza osservata dall’inizio degli anni 2000.
Nel 2021 anche l’intensità della ricerca, che si misura attraverso il rapporto tra le spese intra-muros per R+S e il Prodotto Interno Lordo, ha raggiunto un nuovo picco, con il 3,4 per cento.
Questo dato denota l’importanza che il Paese rossocrociato attribuisce alle attività di ricerca.
A livello internazionale, la Svizzera è il quarto Paese in termini di intensità di R+S in una classifica che vede Israele (5,6 per cento) al primo, la Corea del Sud (4,9 per cento) al secondo e gli Stati Uniti (3,5 per cento) al terzo posto.
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Le attività di studio sono principalmente svolte da imprese e scuole universitarie
Le scuole universitarie e le imprese private sono i principali produttori di ricerca in Svizzera.
In questi due settori si realizza il 96 per cento delle attività di ricerca condotte sul territorio elvetico.
Nel 2021 le scuole universitarie hanno speso un po’ più di 6,9 miliardi di franchi per attività di ricerca, vale a dire il 28 per cento del totale delle spese di R+S in Svizzera.
Per le imprese private le spese di R+S nel 2021 hanno raggiunto i 16,8 miliardi di franchi, ossia il 68 per cento del totale.
I due settori rimanenti (la Confederazione e le istituzioni senza scopo di lucro) svolgono un ruolo marginale nella produzione di ricerca in Svizzera, rispettivamente con 231 e 642 milioni di franchi, cioè, insieme, circa il 4 per cento del totale.
In tutti i settori si è osservata una crescita uniforme delle spese di R+S tra il 2019 e il 2021, con tassi annui medi compresi tra il 2 e il 4 per cento.
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Forte sostegno statale per la ricerca nelle scuole universitarie, anche internazionale
Lo Stato, costituito dalla Confederazione e dai Cantoni, svolge un ruolo importante nel finanziamento della ricerca in Svizzera.
Vi contribuisce nell’ordine di 6,6 miliardi di franchi (il 27 per cento del totale), la maggior parte dei quali va al settore delle scuole universitarie. Dal 2019, la cifra è progredita in media del 3 per cento l’anno.
Lo Stato elvetico finanzia anche programmi e progetti di ricerca internazionali.
Tuttavia, nel 2021 è registrato un notevole calo dei finanziamenti della ricerca all’estero (in media –41 per cento all’anno rispetto al 2019).
Questo calo è dovuto alla cessazione dei pagamenti alla Commissione Europea per il programma quadro di ricerca e innovazione della UE, “Horizon Europe”.
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Il settore delle imprese private vale due terzi dei finanziamenti, con 16,2 miliardi di franchi
Il settore delle imprese private, invece, contribuisce al finanziamento della ricerca in Svizzera con 16,2 miliardi di franchi, che corrispondono ai due terzi delle spese totali.
15,4 miliardi della somma suddetta sono destinati alle attività di ricerca all’interno del medesimo settore.
Nel contempo, le imprese finanziano anche in modo sostanziale attività di ricerca condotte oltre confine (2021: 7,1 milioni di franchi).
Questi fondi sono destinati principalmente a filiali all’estero appartenenti agli stessi gruppi di imprese.
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Un personale di R+S composto principalmente da ricercatori, di cui 90.800 persone ETP
Nel 2021, quasi 140.000 persone erano impiegate nella ricerca in Svizzera, con un aumento annuo medio del 2 per cento dal 2019.
Espresso in equivalenti a tempo pieno (ETP), il personale di R+S rappresenta poco più di 90.800 ETP, il 57 per cento dei quali sono posti da ricercatori.
La maggior parte delle persone che svolgono attività di ricerca lavora nel settore universitario (54 per cento).
Se espresso in termini di ETP, il personale di R+S è però più numeroso nelle imprese private.
Questa differenza si spiega con il fatto che la media del tempo che ogni persona dedica alle attività di ricerca e sviluppo è più alta nel settore privato.
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Alle donne un terzo dei posti da ricercatore e sono più presenti nel settore pubblico
Le donne occupano poco più di un terzo dei posti di lavoro (36 per cento).
Negli ultimi anni questa quota è rimasta stabile, con un aumento del numero di donne simile a quello del resto del personale attivo in ambito di R+S.
Tuttavia, la percentuale di donne varia notevolmente da un settore all’altro.
Nelle imprese private rappresentano un quarto del personale dedito ad attività di R+S, mentre sono molto più presenti nella Confederazione (42 per cento) e nelle scuole universitarie (46 per cento).
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