Anche Lugano nella piattaforma internazionale City of Longevity
La città sul Ceresio è ora parte della rete internazionale impegnata a condividere idee innovative e politichee mirate a favore degli anziani
Durante il simposio “The Aging Revolution. Scienza e Miti nella corsa alla Longevità”, organizzato dall’associazione scientifica BrainCircle il 25 marzo scorso in collaborazione con il Centro Competenze Anziani della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e la Facoltà di Biomedicina dell’Università della Svizzera italiana, la Città di Lugano ha aderito ufficialmente alla piattaforma City of Longevity
Si tratta di una rete internazionale di città impegnate a condividere idee e politiche innovative e mirate a favore dei cittadini più anziani.
Il dottor Nic Palmarini, Direttore del National Innovation Center for Aging del Regno Unito e ideatore del progetto City of Longevity, ha consegnato l’attestato di adesione al Sindaco di Lugano, Michele Foletti, e alla Presidente del Consiglio Comunale, Morena Ferrari Gamba.
La brochure di presentazione del progetto “City of Longevity”
Quando è la terza età il discrimine fra buona e cattiva tecnologia
Un quartiere verde e condiviso: l’innovativa idea dell’Olanda
La liberazione dalla fatica accelera l’innovazione e la conoscenza
La capitale economica del Ticino accanto a Londra, Lisbona, Buenos Aires e Tel Aviv
Lugano è, in effetti, la prima città svizzera ad aderire alla piattaforma, di cui fanno parte grandi centri urbani di rilievo mondiale come Londra, Lisbona, Buenos Aires e Tel Aviv.
La rete City of Longevity considera il ruolo delle città come attori proattivi nel promuovere stili di vita più sani per cittadini e visitatori.
Alla luce della transizione da una società rurale a un ecosistema urbano, così come dichiarato pubblicamente nel 2008 dal sodalizio, ora più che mai la città ha un ruolo decisivo nell’innescare e guidare i determinanti che influenzano la nostra salute.
Considerando la transizione verso una società della longevità, in ragione dello scarso ricambio demografico, le città e i centri urbani di medie dimensioni possono e devono amplificare il loro ruolo di “campioni della prevenzione” ed essere partner e facilitatori dei cittadini nel percorso verso la terza e la quarta età.
“Abbiamo imparato che non ha senso limitarsi a curare le persone per una condizione di salute se non si affrontano le cause di tale condizione e non si cerca attivamente non solo di contrastarle ma anche e soprattutto di prevenirle”, affermano dal National Innovation Center for Aging, con sede a Newcastle upon Tyne in Gran Bretagna.
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E la città è l’ecosistema all’avanguardia per attuare queste azioni.
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