L’arte digitale e la leggenda del... mostro del lago di Lugano

La mostra “Cyber Dreams”, accolta dall’Asilo Ciani fra l’8 e l’11 settembre in coincidenza con la “NFT Fest” di Lugano, ha accolto una performance in 3D di Realtà Aumentata creata da Roberto Giavarini e dal suo team.
L’arte digitale e gli NFT hanno incrociato la leggenda del mostro del lago di Lugano, in Svizzera.
Si rende necessario un excursus storico, anzi, mitologico.
Il lago di Lugano prende nome da Ceresio, un personaggio del mito antico, signore delle acque, descritto con la barba di alghe. Egli viveva in una grotta misteriosa sotto la superficie.
Si narra che a Lugano, in quell’era, vivesse un pesce gigantesco, senza nome, così potente e maestoso da sconvolgere, con i suoi movimenti impetuosi e furibondi, le terre circostanti e le acque del lago, distruggendoli e dissestandoli continuamente.
Muovendosi e dimenandosi con estrema potenza, causò continui cataclismi, terremoti, onde altissime e trombe d’aria continue.
La morfologia delle acque e delle terre fu per secoli in continua mutazione, sconvolta continuamente dall’immane furia dirompente del pesce mostruoso.

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Così Ceresio ha vinto la battaglia contro il pesce distruttore, costringendolo in un abisso

Per secoli Ceresio, il signore del lago, fu in continua, devastante guerra contro il pesce mostruoso.
Per molto tempo cercò di fermarlo e distruggerlo. Fu uno scontro ancestrale di immane violenza.
Alla fine dell’antica era, Ceresio vinse la sovrumana battaglia.
Il pesce mostruoso fu inghiottito e imprigionato nella voragine che si aprì sotto il fondo del lago.
L’immenso pesce tentò per lungo tempo di liberarsi, dimenandosi e contorcendosi, sconvolgendo il fondale del lago. Ma non riuscì a liberarsi.
L’antica memoria di quelle gesta si perse nel tempo.
Il pesce mostruoso giace ancora oggi sotto il fondale del Lago di Lugano.
Molti dicono di averlo visto più volta nuotare possente tra tra le onde.

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Antiche specie fossili e pesci di oggi per un “animale” in AR visibile con cellulare e visore 3D

Roberto Giavarini e il suo team hanno voluto ridare vita all’immenso pesce, creando una performance digitale in Realtà Aumentata osservabile con cellulare e visore 3D.
Sono partiti dall’etimologia del significato antico della parola “mostro”, che indica ciò che ci fa paura, ma anche ciò che suscita meraviglia.
L’artista ha modellato con software 3D il modello del pesce, facendo una ricerca approfondita delle antiche specie fossili e delle caratteristiche anatomiche dei pesci contemporanei.
Ha creato così un modello tridimensionale che possiede la summa delle caratteristiche principali delle specie studiate.
Mauro Marenzi, sviluppatore ed esperto 3D del tech team, partendo dal modello progettato da Roberto Giavarini, ha ricreato ed ottimizzato la geometria del modello a tre dimensioni (retopology) per poterlo animare tramite Skeleton e poter facilmente creare le UV maps.
Queste ultime hanno permesso una più facile gestione dei disegni della pelle (textures) e migliorato la qualità dei materiali.
Roberto Giavarini ha poi creato le textures superficiali, progettando forme geometriche frattali d’oro lucente, nelle cui tessiture sono incastonate pietre preziose nere.

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Il Rosso, il Nero e l’Oro colori principali del pesce-mostro del Ceresium perché alchemici

I colori principali del pesce-mostro sono il Rosso, il Nero e l’Oro.
C’è un motivo poiché questi colori hanno significati alchemici.
Il rosso è il colore che rappresenta simbolicamente la vita, ed collegato al sangue e al fuoco.
In alchimia, il nero, la nigredo, rappresenta la fase in cui la materia deve essere decomposta, affinché ritorni al suo stadio primitivo, cioè alla condizione del caos originario da cui ha avuto origine tutta la creazione: dapprima occorre infatti distruggere gli elementi, perché si possano ricomporre successivamente in una sintesi superiore.
L’oro è il risultato ultimo di una scala di perfezione che tutti i metalli raggiungono in seguito a “trasmutazioni”.
L’opera creata è quindi una creatura ancestrale, una meraviglia della natura del mondo antico da cui ha origine la nostra era.
Roberto Giavarini ha inoltre composto la colonna sonora della performance.
È importante evidenziare che ogni parte del progetto è stata fatta internamente dal team.

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Una performance georeferenziata con le coordinate del lago di Lugano affinché sia locale

La performance è georeferenziata con le coordinate del lago di Lugano: ciò significa che per poterla ammirare è necessario recarsi in Svizzera.
La veridicità della performance è altissima.
Con cellulare o con visore in Realtà Aumentata, si vede il gigantesco pesce nuotare nel lago con un affetto realistico assoluto.
Il pesce si specchia sulla superficie dell’acqua, si immerge, e a volte sorvola le acque.
Ogni osservatore che si trovi in punti opposti della riva, vede il pesce muoversi perfettamente dalla sua esclusiva prospettiva.
Ognuno, dalla sua prospettiva, vede la stessa azione del pesce.
La performance in Realtà Aumentata del pesce-mostro ha tutte le caratteristiche per divenire una meta turistica sulle rive del lago Ceresio.

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Un’opera donata al Municipio di Lugano in onore di un mito antico della bella città svizzera

Roberto Giavarini e il suo team hanno deciso di donare l’opera al Municipio di Lugano in onore di un mito antico della città affinché essa possa divenire un ulteriore motivo per recarsi a visitare i luoghi.
Roberto Giavarini e il team sono convinti che il dialogo che si crea tra arte e amministrazione municipale, possa rappresentare un immenso valore.
Tutta la performance è visualizzata in un sito web3D di nuova generazione che utilizza un framework ideato e sviluppato da Mauro Marenzi.
Con questo framework si è potuto realizzare un sito Web capace di gestire webcam, GPS, bussola, giroscopio, Web 3D e webXR ed essere compatibile sia con PC desktop, con smartphone, con Mac ed IPhone, e con i sistemi VR ed AR.
Tutto questo in un unico software già compatibile con i diversi devices.
Un ulteriore vantaggio del sito Web rispetto ad una App è che l’utente può entrare nella performance aprendo una pagina dal proprio browser, senza dover scaricare alcuna applicazione sullo smartphone o sul tablet e senza dover installare alcun tipo di software.

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