Quell'eterno dilemma: è nato prima il design o il materiale?

La scelta dei materiali come elemento integrante della progettazione, dall’architettura sostenibile al design degli oggetti di consumo...

Design e materiale: un rapporto inscindibile sin dalle prime fasi della progettazione
Diversi materiali a confronto: la scelta del materiale è sempre più integrante nello sviluppo di nuovi design (Foto: iStock)

Quando si pensa alla progettazione, che sia di un piccolo oggetto o di un quartiere, si è portati a immaginare linee, contorni, colori: il primo pensiero va inevitabilmente alla “forma”, cioè alle caratteristiche che ci permettono di distinguere una cosa dal resto dell’esistente.

Poi c’è la “materia”, che lasciandosi plasmare assume le sembianze di qualcosa di riconoscibile e che dona all’oggetto molte delle sue caratteristiche, visibili e invisibili. Dall’unione di forma e materia, insegna Aristotele, nasce tutto ciò che possiamo conoscere o immaginare: la “sostanza”.

La forma non basta: senza il Polipropilene isotattico del “Premio Nobel” Giulio Natta, il Moplen, non avremmo mai conosciuto secchi e scolapasta colorati, e senza i materiali di nuova generazione non potremmo immaginare mattoni traspiranti, case stampate in 3D e cemento in grado di autoripararsi.

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Design e materiali: il Moplen è un buon esempio dell'innovazione portata dai nuovi materiali
Oggetti colorati in plastica: con l’avvento del Moplen, alla fine degli anni Cinquanta, la rivoluzione delle plastiche entra nel vivo (Foto: iStock)

Il materiale come elemento integrante del design

Nato per coniugare ricerca estetica e funzionalità e orientato alla produzione in serie, il design industriale ha sempre tratto ispirazione dalle caratteristiche e dalle potenzialità offerte dai nuovi materiali: si pensi alla diffusione della plastica tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quella che per alcuni è stata la “rivoluzione del XX secolo”.

Gli oggetti che hanno fatto la storia del design internazionale negli anni del boom economico sono telefoni, lampade e sedie mai visti prima e accessibili a tutti, la cui esistenza si fonda essenzialmente sulle possibilità offerte dalla plastica.

Un prodotto desiderabile non può che nascere dalla giusta combinazione di design e materiale: come scrivono S.N.B. Hodgson e J.F. Harper in uno studio del 2014, i materiali usati per incarnare il design finale influenzano direttamente le relazioni tra forma, funzione ed esigenze di produzione: i tre capisaldi irrinunciabili del design industriale.

Secondo i ricercatori dell’Institute of Polymer Technology & Materials Engineering di Loughborough, i materiali sono molto di più di ciò che incarna il design, possono essere anzi considerati come un elemento integrante di forma, funzione e produzione”.

Molti dei fallimenti nel product design degli ultimi anni, spiegano Hodgson e Harper, dipendono proprio da una selezione post hoc dei materiali, cioè dal non considerarne la centralità già nelle prime fasi del processo creativo.

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Design e materiale, la rivoluzione della stampa 3D
Virginia San Fratello e Ronald Rael hanno sviluppato il Cool Brick di Emerging Objects, il mattone che sfrutta la porosità della ceramica per assorbire umidità e consentire il passaggio dell’aria (Foto: Emerging Objects/Ronald Rael/Virginia San Fratello)

Forma, funzione, riproducibilità: oltre il disegno

La scelta del materiale è direttamente connessa con le proprietà funzionali del prodotto e con le possibilità della sua produzione in serie: non è un caso se il boom dei prodotti di consumo abbia coinciso con la diffusione su larga scala di materiali plastici economici, leggeri e facilmente lavorabili.

L’introduzione delle prime bottiglie di plastica negli anni Settanta ha senz’altro avuto un impatto mastodontico sui processi di produzione, ma ha anche assunto presto un importante ruolo sociale ed estetico.

Lo stampaggio della plastica ha reso possibile la creazione di oggetti nuovi come il mangiadischi e la borsa dell’acqua calda e ha permesso di progettare sedie e telefoni facili da trasportare, mobilio dalle forme avveniristiche e sistemi d’illuminazione mai visti prima.

Oggi, il design dei prodotti di consumo deve confrontarsi con le infinite possibilità offerte dalle nuove materie da plasmare, che sempre più spesso vanno al di là dell’immaginazione dei creativi.

Mentre cemento e ceramica sviluppati per la stampa 3D stanno rivoluzionando i processi di costruzione edilizia, i materiali di nuova generazione, in grado di reagire agli stimoli ambientali, di cambiare colore e di ripararsi da soli, non possono che aprire un capitolo nuovo per il design industriale.

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Design e materiali: il tema della sostenibilità
Continuous, il progetto di FranklinTill “a circuito chiuso” presentato alla fiera “Heimtextil” di Francoforte, prevede il riutilizzo dei materiali all’infinito (Foto: Pim Top/Messe Frankfurt GmbH)

La sostenibilità applicata al design: il riuso

Ma l’innovazione non arriva solo per amor di progresso: la sempre più urgente necessità di ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente ha creato una tendenza nuova, che è diventata presto una forza trainante dell’intero settore della progettazione. Non c’è studio di architettura, artista o grande multinazionale che abbia eluso il confronto con il tema della sostenibilità.

L’installazione realizzata da Tadao Ando per il “MET Gala” 2023, l’imponente totem futuristico composto da migliaia di bottiglie di plastica riciclata che ha sconvolto e allietato il pubblico della Fifth Avenue, non sarebbe forse nato senza il forte richiamo al tema dell’economia circolare, da sempre al centro dell’opera dell’architetto giapponese.

Riuso, recupero e scelta di materiali sostenibili sono oggi cardini irrinunciabili del design, e abbracciano tutti gli ambiti in cui il talento creativo incontra la materia, dalle arti del tessile alle architetture più sperimentali.

Nonostante possano sembrare distanti, le ultime edizioni di eventi come la “Biennale” di Venezia, il “World Architecture Festival” e la fiera “Heimtextil” di Francoforte sono espressioni della stessa radicale trasformazione, avvenuta in nome della sostenibilità.

Gli edifici sono sempre più simili a “macchine ecologiche” capaci di interagire con l’ambiente circostante, i processi di produzione sembrano puntare all’unisono alla riduzione dell’impatto ambientale e i materiali acquisiscono una nuova vita, grazie al riuso e alla riscoperta delle fibre naturali.

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Design e materiale nell'epoca della sostenibilità
La Tower of Life, progettata da Bad. Built by Associative Data per essere costruita a Dakar, in Senegal (Foto: courtesy of Bad. Built by Associative Data / Ali Basbous)

Quando il materiale viene “prima” del design

Lo studio di Hodgson e Harper citato sopra, presentato alla “International Engineering and Product Design Education Conference” di Delft del 2014, parte da un assunto inaggirabile: è necessario integrare la scelta del materiale nel processo creativo, sin dalle prime fasi dello sviluppo del concept.

L’interazione tra design, materiale e processo di produzione è sostanziale: lo dimostra con folgorante immediatezza il progetto Tower of Life, che porta la firma congiunta di Bad. Built by Associative Data e dello studio di Vicente Guallart, e che è risultato il vincitore assoluto del “World Architecture Festival” 2022.

L’imponente torre, già assunta a icona architettonica dell’era ecologica, è progettata per essere edificata a Dakar, in Senegal, ed è definita come “un’unica entità ibrida” che unisce materia, energia, flusso d’informazioni, ambizioni sociali e tecnologie applicate. È interamente realizzata con argilla locale prelevata in loco e stampata in 3D, che aiuta a mantenere il microclima dentro e fuori l’edificio con una minima quantità di emissioni.

Le geometrie biomimetiche dell’edificio a forma di Baobab sono biodegradabili e operano come un organismo vivente: le proprietà dell’argilla sposano le possibilità offerte dalla tecnologia della stampa 3D in un progetto radicale che esprime l’ambizione totale alla sostenibilità.

“I materiali usati per incarnare il design finale”, spiegano Hodgson e Harper, “determinano o influenzano le relazioni tra Forma, Funzione e Fabbricazione”: ciò è vero in particolare oggi, nel momento in cui l’urgenza ambientale incontra il rapido sviluppo di materiali e tecnologie capaci di rivoluzionare l’architettura urbana tanto quanto la produzione di oggetti di uso comune.

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L’innovativo edificio "Tower of Life" che sarà realizzato a Dakar in Senegal

Design e materiale: noi nell'epoca della sostenibilità
La Tower of Life, progettata da Bad. Built by Associative Data per essere costruita a Dakar, in Senegal (Foto courtesy of Bad. Built by Associative Data)