La fiaba della Pecora che salverà il genere umano dai suoi errori

Snobbato per decenni, l’animale iconico della Sardegna svela inattese doti naturali in grado di contrastare l’inquinamento da idrocarburi

Pecora: Pierluigi Damiani è ideatore e amministratore delegato di Brebey nonché un grande esperto nell'uso della lana di pecora
Pierluigi Damiani è ideatore e amministratore delegato di Brebey nonché un grande esperto nell'uso della lana di pecora

C’era una volta. Tutte le favole iniziano così, e questa che voglio raccontarvi è una favola.
Tutto nasce migliaia di anni fa quando, in una terra brulla, quasi inospitale, l’uomo decide che l’ambiente è perfetto, non per coltivare, ma per allevare bestiame.
Così prende dei capi ovini e comincia a farli scorrazzare per le lande ricche di ginestre, di mirto ed erbe aromatiche.
L’uomo ne ricava un latte incredibile, della carne ottima e della lana per vestirsi.
Insomma, l’introduzione della pecora in quel territorio selvaggio è una benedizione, al punto che diviene il simbolo stesso di quella terra.

Nuova stazione sperimentale per l’agricoltura di montagna

Pecora: un avviso d'asta per l'affitto di una miniera di galena vicino Iglesias nel Regno di Sardegna risalente al 1850
Un avviso d’asta per l’affitto di una miniera di galena di Monteponi nel Regno di Sardegna risalente al 1850

La scoperta delle materie prime, fra cui il carbone, e l’oblio sceso sugli allevamenti ovini

Nel tempo la terra brulla ed inospitale si scopre anche ricca di materie prime, tra cui il carbone, e così la pecora passa in second’ordine e, come in tutte le favole che si rispettino, viene quasi dimenticata o diviene il simbolo negativo di quella terra.
Ma la pecora non lo sa e continua a mangiare erbe, scorrazzare per i pascoli e produrre lana.
Succede che un giorno un signore, che era stato lontano dalla sua terra tanti anni, decide di tornare in patria per sfruttare le sue conoscenze a beneficio della sua terra.
Così comincia a raccogliere la lana, a lavarla, a cardarla fino a crearne un feltro: non lo chiamiamo “tessuto non tessuto”.
Beh, qui sembra finire la favola; invece no. Continua e diviene sempre più bella e articolata.

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Pecora: i pannelli a base di lana di pecora (omogenei, dal basso impatto ambientale e di facile applicazione) danno agli edifici la giusta protezione contro gli agenti atmosferici e l’inquinamento acustico e dell’aria
I pannelli a base di lana di pecora (omogenei, dal basso impatto ambientale e di facile applicazione) danno agli edifici la giusta protezione contro gli agenti atmosferici e l’inquinamento acustico e dell’aria

Perché la lana non potrebbe surrogare nylon e poliestere nell’automotive e nella geotecnia?

Questo signore ha lavorato tutta una vita nel settore del tessile tecnico per l’automotive e la geotecnia e si chiede perché non possa usare la lana di pecora invece della fibra di poliestere o il nylon.
Perché non usare una fonte rinnovabile e facilmente recuperabile per produrre le nostre imbottiture, i nostri drenaggi ed i nostri pannelli per la coibentazione?
Così nasce l’azienda “Pecora” (già, nella sua lingua si traduce così, simpatico vero?) e realizza un prodotto da usare in tutte le case come coibentazione.
Un prodotto naturale che usa rifiuti per permetterci di spendere meno energia. Già perché la lana di pecora è un rifiuto.
Non è adeguata al tessile d’abbigliamento (troppo grossolana e ruvida, ci gratteremmo tutti dalla mattina alla sera), troppo dispersa nel territorio, troppo difficile da trattare (perché i lavaggi pubblici non esistono più).
Ma il fondatore di “Pecora” non ne vuole sentire di fermarsi, così all’improvviso viene a sapere che la lana di pecora ha delle caratteristiche decisamente importanti.

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Pecora: la Sardegna occupa un ruolo importante nell'industria dell'allevamento delle pecore, mammifero della famiglia dei Bovidae addomesticato in epoca antichissima dagli uomini
La Sardegna occupa un ruolo importante nell’industria dell’allevamento delle pecore, mammifero della famiglia dei Bovidae addomesticato in epoca antichissima dagli uomini

Un piccolo purificatore d’aria passivo, che tutti possiamo utilizzare contro la formaldeide…

È in grado di assorbire delle sostanze nocive per l’uomo senza che venga fatto alcun trattamento. È un piccolo purificatore d’aria passivo, che abbatte la formaldeide ed altre sostanze pericolose.
Già così sarebbe un bel finale per una favola, ma “Pecora” ed il suo fondatore non sono in grado di stare fermi. Qui nasce il vero miracolo.
Che la lana di pecora fosse un ottimo coibente lo sappiamo tutti.
Non a caso indossiamo maglioni, cappotti ed abiti in lana durante l’inverno (il termine cappotto viene proprio dal capo di abbigliamento… in lana di pecora).
Ma sapevate che la lana di pecora potrebbe salvare i mari e gli oceani dagli idrocarburi?
No, su, non è possibile. Come potrebbe un pelo di animale pulire il mare come fosse uno straccio? Beh, può farlo.

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Pecora: la tragedia dello sversamento di petrolio in mare provoca danni irreparabili all'ambiente marino e terrestre, oltre ad inquinare le risorse che influenzano la nostra vita quotidiana
La tragedia dello sversamento di petrolio in mare provoca danni irreparabili all’ambiente marino e terrestre, oltre ad inquinare le risorse che influenzano la nostra vita quotidiana

Il 90 per cento del proprio peso in oli ed idrocarburi galleggianti catturato e ripulito

Da una ricerca della suddetta “Pecora”, comprovata da studi fatti in Texas, si è scoperto che le caratteristiche intrinseche del feltro di lana di pecora (quello per coibentare la casa), se usato in mare, raccoglie circa il 90 per cento del proprio peso in oli ed idrocarburi galleggianti. Il resto è acqua.
Non soltanto, sono pulibili e facilmente riciclabili.
Questo vuol dire che, con una catena di “salsicciotti” in lana di pecora, si può arginare una macchia di petrolio sversato in mare, raccoglierlo e recuperarlo senza che poi venga tutto bruciato per smaltirlo.
Lascio a voi, miei cari, informarvi su come si smaltisce ciò che viene usato per raccogliere gli idrocarburi sversati in mare (non so se più inquinante il riciclo o lo sversamento), ma sappiate che con la lana di pecora il petrolio, gli oli combustibili, gli idrocarburi possono essere raccolti e nuovamente utilizzati.
E i nostri salsicciotti? Si lavano e riutilizzano. Certo non all’infinito, ma più e più volte, abbattendo notevolmente l’inquinamento atmosferico.
Insomma, non è un bel finale per una favola? La pecora che placidamente pascola nei suoi territori brulli, che ci fornisce latte e carne e che ci salva dai danni fatti da noi stessi.

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Pecora: la coibentazione fatta con la lana di pecora è utilizzabile in qualunque frangente ed efficace come quella di tutti gli altri materiali, compresi quelli sintetici
La coibentazione fatta con la lana di pecora è utilizzabile in qualunque frangente ed efficace come quella di tutti gli altri materiali, compresi quelli sintetici

Il miracolo italiano di Pierluigi Damiani da Decimomannu, imprenditore, pensionato e “lottatore”

Ah, volete sapere dove si trova questo territorio fantastico? Ma su, lo avete capito benissimo, è l’Italia.
In particolare, è la Sardegna e l’azienda si chiama veramente “Pecora”, però in sardo (“Brebey”).
Tutto questo grazie alla mente lungimirante ed un po’ alienata di un signore che, già in pensione da anni, non smette di correre e lottare per mantenere in vita la sua creazione: Pierluigi Damiani da Decimomannu, non distante da Cagliari.
Mi piace raccontare questa storia e tutte le volte la modifico, la rigiro perché è una storia viva che vuole crescere e andare avanti.
Un vero miracolo italiano. E sardo.

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L'isolamento in lana di pecora Brebey Tecnolana su una parete in mattoni

Pecora: la lana di pecora è una morbida corazza, donata dalla natura e dalla tradizione, capace di allearsi con le tecnologie di ultima generazione, rimanendo sostenibile per l’ambiente
La lana di pecora è una morbida corazza, donata dalla natura e dalla tradizione, capace di allearsi con le tecnologie di ultima generazione, rimanendo sostenibile per l’ambiente