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Un sistema per salvare il mare: come “predire” l’inquinamento

Proteggere gli ecosistemi e preservare le acque salate: il progetto innovativo che potrebbe cambiare il pianeta monitora il livello di pH...

Inquinamento: petroliera in fiamme in mare
Petroliera in fiamme in mare (Foto: iStock Photos)

L’inquinamento marittimo si può predire? Secondo i ricercatori dell’Università Akdeniz sì. L’idea nasce da un progetto che ha come obiettivo proprio quello di anticipare la contaminazione delle acque analizzando e misurando alcuni dati a distanza. Un sistema che potrebbe rivoluzionare per sempre la gestione di quella che è ormai diventata un’emergenza ambientale.

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Inquinamento: Bottiglia di plastica che galleggia in mare
Bottiglia di plastica che galleggia in mare (Foto: iStock Photos)

Un sistema per salvare il mare

Il concetto è molto semplice: i ricercatori sono convinti che sia possibile preannunciare l’inquinamento marittimo usando un sistema che monitora il livello di pH nell’acqua di mare, la sua temperatura, ma anche la conducibilità e la torbidità.

Il progetto si intitola “Remote Access Real-Time Wireless Sensor Network System for Positional Monitoring of Seawater Parameters” ed è realizzato in collaborazione con l’Unità di coordinamento dei progetti di ricerca scientifica dell’Università di Akdeniz.

Questo sistema consentirà di monitorare e analizzare i parametri legati alla qualità dell’acqua in tempo reale. Una rete di sensori wireless con accesso remoto, posizionati in vari punti strategici, permetterà di ricevere ed elaborare tutte le informazioni. Dietro questa idea c’è un gruppo di ricercatori e professori dell’Università di Akdeniz, che provengono dai dipartimenti di ingegneria ambientale, ingegneria e informatica.

Fırat Yücel, direttore del Dipartimento di informatica, ha svelato che lo studio è nato da una semplice domanda: “Possiamo progettare un sistema che rilevare preventivamente gli effetti di questi inquinanti sul mare e avvertire le istituzioni competenti?”. Lo studio è partito dall’osservazione della mucillagine, una sostanza presente in numerose piante che assorbe e trattiene l’acqua.

Sono poi individuati quattro parametri utili per monitorare l’inquinamento marino, ossia temperatura, torbidità, conduttività e pH. Non solo: i ricercatori hanno scoperto che anche la posizione di questi parametri è fondamentale, per questo sono stati installati particolari sensori GPS.

Il primo sistema è stato installato in riva al mare, allo scopo di misurare la qualità dell’acqua: una rete wireless a forma di stella nella regione di Küçük Çaltıcak, costituita da tre nodi di sensori che galleggiavano. Le misurazioni di prova hanno dato risultati eccezionali e spinto i ricercatori a continuare gli studi in questa direzione.

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Inquinamento: Spiaggia con barile di petrolio
Spiaggia con barile di petrolio (Foto: iStock Photos)

Il progetto per predire l’inquinamento

“Grazie a questo sistema”, ha spiegato Yücel, “i valori di misurazione dei parametri inviati vengono trasferiti istantaneamente a un nodo centrale sul terreno e inviati dal nodo centrale al computer del server”.

Le informazioni raccolte vengono elaborate e visualizzate su una mappa online aggiornata in tempo reale. In questo modo i cambiamenti che si verificano vengono monitorati continuamente e gli interventi si possono realizzare in modo tempestivo.

Questa tecnologia in futuro avrà un ruolo chiave nella valutazione della qualità delle acque marine e delle aree costiere, stabilendo l’impatto ambientale di numerose azioni. In passato infatti le misurazioni di questo tipo  effettuate esclusivamente prelevando dei campioni da punti prestabiliti e solo in alcuni periodi. Il nuovo sistema invece consentirà di avere una panoramica aggiornata in tempo reale e istantaneamente.

I benefici saranno numerosi, soprattutto se pensiamo che si tratta di un sistema facile da trasportare, con un basso consumo energetico e una rete di sensori wireless facilissima da installare negli ambienti marittimi, fluviali e lacustri. Infine nodi sensore vengono alimentati grazie a delle speciali batterie.

Come sarà il futuro? Il sistema, una volta messo del tutto a punto, si potrà usare per l’analisi dell’acqua in acqua balneabili, lungo le coste, nei porti, nelle aree marine, nei delta fluviali e persino negli allevamenti ittici in mare. Fattori che provocano l’inquinamento marino, come lo sversamento di rifiuti industriali o le fuoriuscite di petrolio, si potranno individuare tempestivamente, consentendo alle autorità di correre ai ripari per arginare il problema.

Un passo avanti fondamentale per prevenire il deterioramento degli ecosistemi marini e un’idea che punta a svilupparsi ancora di più, con nuove funzioni e traguardi importanti che consentiranno di migliorare sempre di più non solo l’approccio all’inquinamento, ma anche le azioni di salvaguardia del mare.

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Inquinamento: Bottiglia di plastica che galleggia in mare
Bottiglia di plastica che galleggia in mare (Foto: iStock Photos)