Google: arriva l’Helpful Content Update che penalizza la bassa qualità
Google: arriva l’Helpful Content Update che penalizza la bassa qualità
Cosa vuol dire bassa qualità quando si scrive per il web? Ce lo spiega il nuovo aggiornamento Google, l’Helpful Content Update
Parliamo di Helpful Content (Update). Quello vero.
Qual è lo scopo, nel 2022, di pubblicare un contenuto sul web? Divulgazione per i più nobili d’intenti e, tu chiamalo, se vuoi, branding. Sarebbe più appropriato da un punto di vista professionale. Ma cosa significa davvero l’ultima importante novità annunciata dall’azienda di Mountain View? L’algoritmo, infatti, sarebbe stato aggiornato per affinare la qualità dei risultati restituiti dalle ricerche. Risultati migliori per ricerche più performanti, più pulite e capaci di premiare il contenuto valido.
Google, come sempre, non ama chi scrive per il web con il semplice obiettivo di accalappiare qualche click in più servendosi di mezzucci SEO molto meccanici e poco funzionali in termine di user experience. L’equilibrio delicato tra regole fissate e strutture di facile comprensione anche per gli utenti si fa sempre più cruciale per la produzione di articoli che possano essere classificati (sempre da un algoritmo) come materiale di qualità.
Lo hanno chiamato “Helpful Content Update”. Al momento si prevede che sarà presto disponibile per gli utenti di lingua inglese, ma anche noi possiamo prepararci a quello che sta per arrivarci contro.
La penalizzazione dei contenuti di scarsa qualità di Google
Il motore di ricerca ha spiegato che capita sovente di imbattersi in risultati, anche molto in alto nella SERP, incapaci di soddisfare completamente il lettore. Non abbastanza informazioni, o informazioni imboscate in duecentomila banner pubblicitari. Ancora, articoli clickbait che non forniscono risposte, ma ci girano attorno facendoti perdere non solo la vita, ma anche fiducia nel genere umano.
La bassa qualità non va per forza a braccetto con una pessima SEO. Il contenuto povero, che ha aggregato news, o che è stato scritto appositamente per appagare l’edonismo del più bel motore di ricerca del reame, funziona se la SEO alle sue spalle ha una struttura solida e consolidata.
A partire da settembre, gli utenti di lingua inglese dovrebbero vedere molti meno contenuti scritti appositamente per scalare la SERP con trucchetti che incrementano il numero di clic. L’obiettivo è quello di purificare e nobilitare, per il momento, alcuni dei temi principali: educativi, arti, intrattenimento e tech.
Supponiamo che tu stia cercando la recensione di un libro che tanto ti interessa. Cerchi la query “Elena Ferrante, L’amica geniale libro recensione” e ti trovi davanti a una sfilza infinita di siti web che aggregano tante recensioni tutte assieme. Senza aggiungere, di fatto, valore. Ebbene, Google fa retromarcia e mette a fuoco delle linee guida per premiare il contenuto autentico, unico, attraverso un sistema di classificazione che si perfezionerà con il tempo grazie al machine learning.
Linee guida dell’Helpful Content Update
Le linee guida fornite da Google offrono un elenco puntato di domande che possono tornare utili nel caso in cui si voglia mettere in pratica una strategia di “Helpful Content”. Ne abbiamo tradotte alcune per voi, per aiutarvi a modificare il vostro approccio alla scrittura per il web – qualora ce ne fosse bisogno.
- Il tuo contenuto è scritto per attirare persone tramite il motore di ricerca, o ha una struttura interna dedicata davvero alle persone?
- Stai producendo una grandissima quantità di contenuti su mille temi differenti, nella speranza che qualcuno di essi dia buone performance?
- Stai sfruttando programmi di scrittura automatica per produrre i contenuti sul tuo sito web?
- Stai riassumendo i contenuti che hai reperito su altri siti web, senza aggiungere niente di nuovo o davvero originale?
- Stai scrivendo di un argomento solo perché è di tendenza, e non perché potrebbe essere interessante per il tuo settore?
- I tuoi contenuti lasciano al lettore la necessità di cercare ulteriori informazioni online?
- Scrivi articoli di un certo numero di parole perché ritieni che Google premi il materiale all’interno di quella fascia, e invece non lo fa?
- Stai promettendo di rispondere a una domanda che di fatto non ha una risposta? Prendiamo l’esempio delle serie TV che ancora non sono state confermate, ma di cui esistono milioni di articoli speculativi.
Partendo da qui, si può esplorare un mondo nuovo, migliore, fatto di contenuti davvero buoni e genuini. Contenuti che, di fatto, vorresti leggere anche tu.
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