Paolo Belli: “In musica non può esserci innovazione senz’anima...”

Il cantautore e conduttore TV emiliano a ruota libera sulle trasformazioni in chiaroscuro di quarant’anni di arte sonora e di concerti

Paolo Belli: il cantautore è nato a Formigine (Modena) il 21 marzo 1962
Il cantautore Paolo Belli è nato a Formigine (Modena) il 21 marzo 1962

I nostri articoli trattano solitamente temi economici, tecnologici o scientifici. Questa volta invece parliamo della musica, quella più popolare e più conosciuta, e lo facciamo con un artista di grande esperienza.
Emiliano DOC poiché originario di Formigine, classe 1962, Paolo Belli è nato musicalmente verso la metà degli Anni 80, debuttando poi al Festival di Sanremo del 1989 con i “Ladri di Biciclette”.
Dopo la musica è arrivata la televisione, prima con Giorgio Panariello nelle tre edizioni di “Torno Sabato”, poi al fianco di Milly Carlucci per “Ballando con le Stelle”, senza tralasciare le tantissime edizioni di Telethon, che lo hanno visto protagonista come co-conduttore ed interprete musicale.
Ma per Paolo è la musica che rimane al centro di tutto, in virtù di oltre mille concerti in cui ha dispensato gioia, energia ed emozioni a centinaia di migliaia di spettatori: un tour che prosegue pressoché senza sosta da trent’anni.
Fin dagli esordi si è dimostrato un musicista con un sound personalissimo e riconoscibile, una sorta di pop colorato di swing che lo ha portato anche a collaborare con grandi esponenti della musica italiana ed internazionale e dello spettacolo.
Parliamo di Sam Moore, Dan Aykroyd, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Vasco Rossi, Enzo Jannacci, i Litfiba, Mogol, gli Avion Travel, i P.F.M. e Mario Lavezzi.
Paolo Belli è stato per tre volte sul palco del Festival di Sanremo, per cinque edizioni sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma ed ha vinto due edizioni del Festivalbar

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Paolo Belli:
L’artista emiliano Paolo Belli è stato il protagonista di mille concerti
(Foto: Andrea Brusa)

Con Paolo Belli ci conosciamo da molti anni e quindi evitiamo formalismi e passiamo al tu: la tua carriera artistica è iniziata diversi anni fa e quindi hai avuto modo di vivere in prima persona tutti i cambiamenti che si sono succeduti nel tempo. Secondo te quali sono stati i più importanti e perché?
“I cambiamenti sono stati molteplici, dei quali molti veramente vantaggiosi, ma a mio avviso alcuni penalizzanti. Tra i miglioramenti segnalo sicuramente la velocità di realizzazione, la possibilità di interagire con tutto il mondo, scambiandosi files facilmente fruibili all’ascolto, la comodità nella distribuzione e nell’acquisto, e molto altro. Alcune cose però sono peggiorate, in particolare la qualità, perché la musica è fatta soprattutto di emozioni, e solo la condivisione fisica crea emozioni molto più intense per le nostre anime”.

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Paolo Belli: fin dagli esordi, si è dimostrato un musicista con un sound personalissimo e riconoscibile
Fin dagli esordi, Paolo Belli si è dimostrato un musicista con un sound personalissimo e riconoscibile

Il concetto e l’utilità di una condivisione fisica, di un’interazione in presenza, è particolarmente interessante…
“Non lo dico perché sono rimasto legato al passato, non è nostalgia, ma la convinzione che se John Lennon e Paul Mc Cartney, o Mogol e Lucio Battisti e chissà quanti altri avessero dovuto lavorare senza vedersi dal vivo, noi non avremmo avuto le stesse poesie in musica come quelle da loro create. Probabilmente dei bei ‘prodotti’, ma sicuramente non all’altezza di quelle che ci emozionano ancora oggi”.

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Paolo Belli: per tre volte sul palco del Festival di Sanremo
Paolo Belli è stato per tre volte sul palco del Festival di Sanremo

Questi cambiamenti hanno influito anche sul modo di comporre canzoni?
“Assolutamente sì, proprio per il motivo di cui ho parlato prima, e non soltanto nella composizione, ma anche nella scrittura. Grazie all’utilizzo di computer, di grooves per la costruzione e composizione, di software come Sibelius per la scrittura tutto si è velocizzato e il margine di errore e pressoché nullo, ma visto che non sei tu a creare, bensì una macchina, non c’è tutta la tua anima in quel brano”.

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Anche i concerti sono stati condizionati? In caso affermativo, come?
“Qui fortunatamente la differenza è minore, perché se usi sequenze o suoni veramente live, il feeling entra nella pelle in maniera differente e quindi la musica arriva proprio per quella che è la sua funzione. Puoi usufruire di strumentazione sofisticata e all’avanguardia, trucchetti ed escamotage vari, video e luci ingannevoli, ma soltanto se lo studio, la gavetta e l’impegno quotidiano ti hanno forgiato bene riesci ad esprimerti veramente al meglio e quindi ad arrivare al cuore del pubblico e di restarci per anni. Se non sei così, allora crolla tutto in fretta e duri al massimo per una stagione…”.

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Paolo Belli: ha lavorato con Sam Moore, Dan Aykroyd, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Vasco Rossi, Enzo Jannacci, i Litfiba, Mogol, gli Avion Travel, i P.F.M. e Mario Lavezzi
Paolo Belli ha lavorato con Sam Moore, Dan Aykroyd, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Vasco Rossi, Enzo Jannacci, i Litfiba, Mogol, gli Avion Travel, i P.F.M. e Mario Lavezzi

Nel futuro prossimo intravedere altri cambiamenti?
“Probabilmente sì, ma spero anche in un ritorno al vintage e allo studio di registrazione”.

Sei ottimista o pessimista sul futuro del settore musicale in Italia ed in Europa?
“Quando ero giovane io, la musica era così importante che, oltre a dare lavoro a migliaia di persone, ti faceva addirittura decidere se votare da una parte o dall’altra, e quindi aveva un valore enorme, anche politico. Ora è così bistrattata che spesso viene usata soltanto come sottofondo nei programmi TV, nei supermercati e in mille altre situazioni. Mi auguro che ci siano riforme, a livello politico e culturale, per ridare importanza a questa arte che genera sentimenti meravigliosi e lavoro specializzato. Diversamente, resterà sempre di più una ‘cosa’ soltanto per pochi eletti e per povere anime…”.

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Paolo Belli: al fianco di Milly Carlucci per “Ballando con le Stelle”
Paolo Belli è stato al fianco di Milly Carlucci per “Ballando con le Stelle” (Foto: Andrea Brusa)