Rebranding e restyling, cambiare per crescere

L’innovazione e il successo passano anche da una nuova immagine aziendale. Ma attenzione a non perdere di vista la propria identità…

Rebranding e restyling: cambiamento
In un mondo in continua evoluzione, il cambiamento è una necessità (Foto: Envato)

“Vi sono due tipi di imprese, quelle che cambiano e quelle che scompaiono”. Difficile trovarsi in disaccordo con le parole del “guru del management” (come l’ha definito il Financial Times), Philip Kotler. In un mondo in continua evoluzione, dove le esigenze dei clienti, la tecnologia e le tendenze di mercato si trasformano rapidamente, il cambiamento è una necessità imprescindibile per le aziende che vogliono sopravvivere e soprattutto, crescere.

Il rebranding e il restyling, due potenti strumenti per trasformare l’identità aziendale, rappresentano una sfida e un’opportunità allo stesso tempo. Come nella natura stessa della vita, le imprese devono adattarsi e rinnovarsi per rimanere vitali e competitive. Ma qual è la differenza tra il rebranding e il restyling, e come possono influenzare il futuro delle aziende?

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Rebranding e restyling i richiedono una pianificazione strategica e un’analisi attenta del mercato (Foto: Pexels)

Un’identità rinnovata per un mondo in continua evoluzione

Partiamo dalle definizioni. Il rebranding è un processo mediante il quale un’azienda modifica l’immagine, il nome, il logo o altri elementi distintivi della propria identità di marchio per creare una nuova percezione nei confronti del pubblico e dei clienti. Questa strategia viene spesso adottata quando un’azienda desidera rinnovare la propria immagine, aggiornarsi alle tendenze di mercato o superare eventuali connotazioni negative associate al marchio esistente. Parliamo di una decisione strategica importante, che può comportare sia rischi che opportunità. 

Poi abbiamo il restyling. Mentre il rebranding coinvolge una rielaborazione più ampia e radicale dell’identità di un’azienda o del marchio, il restyling riguarda principalmente l’aggiornamento e il miglioramento di elementi specifici dell’immagine aziendale, come un nuovo tono di comunicazione, una nuova grafica o miglioramenti ai prodotti e servizi offerti. L’obiettivo del restyling è di rinfrescare l’immagine aziendale e attirare nuovi clienti, senza abbandonare completamente l’identità del marchio esistente.

In genere, il restyling è una scelta appropriata quando l’azienda vuole rimanere riconoscibile per i clienti fedeli, ma allo stesso tempo ha bisogno di adattarsi ai cambiamenti del mercato o correggere alcuni aspetti che potrebbero risultare datati o poco efficaci. Entrambi i processi richiedono una pianificazione strategica e un’analisi attenta dei bisogni dei clienti e delle tendenze di mercato per ottenere i migliori risultati possibili.

Abbiamo già fornito un indizio chiave su quale sia la motivazione principale che spinge le aziende a puntare su una strategia di rebranding o restyling: il cambiamento. Cambiare per adattarsi alle esigenze del mercato, questo organismo vivente in costante cambiamento, e quindi dimostrare al pubblico la propria capacità di innovare e restare rilevante e competitivi, differenziandosi dalla concorrenza.

Anche il lancio di nuovi prodotti o servizi, o una nuova direzione strategica del management, ad esempio nuovi valori, obiettivi o offerta aziendale potrebbe richiedere una nuova identità. In alcuni casi poi, rebranding e restyling possono servire a cambiare pagina: aziende alle prese con problemi di reputazione possono rompere con il passato e presentarsi in una luce più positiva, riconquistando la fiducia dei clienti e ripristinando la percezione positiva del marchio. 

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Dal lancio di nuovi servizi al volersi lasciare alle spalle un’immagine negativa, sono molti i motivi che spingono un’azienda a rinnovare la propria immagine (Foto: Envato)

Storie di successo e non, tra grandi rischi e opportunità

Gli esempi, sia in un caso che nell’altro, non mancano. Un caso celebre è quello di Apple, che negli anni ha sperimentato diversi restyling del logo e dell’immagine aziendale. Cruciale fu il cambiamento del nome da “Apple Computer” a “Apple”, che permise all’azienda di non essere più associata solo ai computer, ma di poter commercializzare anche altri dispositivi. Inoltre, il brand identificò il suo target con l’idea di “Think Different” e aggiornò il logo per trasmettere un senso di innovazione e progresso.

Un’altra azienda che ha intrapreso un rebranding importante è McDonald’s, per tentare di lasciarsi alle spalle l’immagine di fast-food poco sano e concentrando l’attenzione su un’immagine più fresca, amichevole e orientata alla qualità. McDonald’s ha deciso di introdurre un nuovo logotipo e un nuovo design per il packaging, abbandonando gradualmente i vecchi elementi in favore di un approccio più contemporaneo e minimalista. Anche il menù è stato rinnovato, introducendo opzioni più salutari e classici “aggiornati”, e migliorando anche l’efficienza del servizio attraverso le nuove tecnologie

Ma non tutti i rebranding e i restyling hanno un lieto fine. Molto noto nel mondo del marketing è il caso del brand di abbigliamento Gap, che sostituì il suo logo storico con uno più moderno ma decisamente troppo semplificato. In pochissimo tempo l’azienda fece marcia indietro e tornò al vecchio e “collaudato” logo. Vi sono poi stati numerosi tentantivi di “brand extension”, in cui un’azienda utilizza il nome e la reputazione positiva di un brand esistente per lanciare nuovi prodotti o servizi in un settore. Un esempio?

La Colgate, marchio associato all’igiene orale, negli Anni 80 decise di lanciare una linea di prodotti surgelati, “da gustare prima di lavare i denti“. Inutile dire che fu un flop totale perchè non vi era nessun elemento in comune tra lasagne e dentifricio, e nemmeno alcuna similitudine tra i target. 

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Rebranding e restyling: feedback clienti
Il feedback dei clienti è cruciale durante il processo di rebranding e restyling (Foto: Pexels)

I passi chiave per una trasformazione efficace e vincente

Non vi sono dubbi quindi che i processi di rebranding e restyling comportino una serie di rischi per le aziende che decidono di percorrere questa strada. Uno dei principali è quello di confondere i clienti fedeli e abituali, perdendo quell’elemento di riconoscibilità e familiarità.

Un altro rischio è la perdita di coerenza nell’immagine. Un rebranding o un restyling mal gestito potrebbe risultare in una disconnessione tra l’identità di marchio precedente e quella nuova, causando confusione tra il pubblico, come nel caso Colgate. Inoltre, se non supportato da una strategia di marketing chiara e coerente, il rinnovamento dell’immagine del marchio potrebbe non essere in grado di comunicare efficacemente i valori, la missione o la posizione dell’azienda sul mercato.

Qual è quindi la chiave per un rebrading e restyling di successo? In genere, si comincia con una fase di ricerca di mercato per comprendere le aspettative dei clienti e analizzare la concorrenza, per poi definire obiettivi e concept creativo. Questo servirà a elaborare nuove idee per il design del logo, l’immagine aziendale e la comunicazione. Dopo aver sviluppato le nuove idee, queste vengono sottoposte a test e valutazioni.

Coinvolgere i clienti è un passo cruciale durante il processo di rebranding e restyling. Ascoltare i loro feedback e informarli del cambiamento aiuta a creare un senso di appartenenza e fiducia nei confronti del nuovo marchio. Arriva poi il momento del lancio, che se ben orchestrato può generare entusiasmo e coinvolgimento, catturando l’attenzione dei consumatori e mantenendo alto l’interesse. Ultimo step è il monitoraggio, fondamentale per capire se gli obiettivi sono stati raggiunti.

Rebranding e restyling offrono alle aziende l’opportunità di rinnovarsi e raggiungere nuove mete, a patto di adottare un approccio oculato per minimizzare i rischi.

Lo sa bene TimeBrand che assiste professionisti del marketing e piccole e medie aziende che vogliono rivoluzionare il proprio marchio, senza perdere la propria identità. Adottando un approccio centrato sui clienti e sulle esigenze del mercato, il rebranding e il restyling possono essere una leva di crescita e successo per le aziende. In un mondo in cui l’unico costante è il cambiamento, abbracciare l’innovazione è l’arma vincente per prosperare e lasciare un segno, anzi, un marchio.

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L'azienda Apple ha spesso rinnovato la propria identità di marchio per per trasmettere un senso di innovazione e progresso (Foto: Pexels)