Architettura dell’informazione: da che parte iniziare?

Il solo nome ti fa sentire importante: architettura dell’informazione.

Lasciatelo scorrere nella mente e rifletti sulle possibilità di questo grande sistema di organizzazione logica che ti permette di entrare nella mentalità della comunicazione efficace, chiara e diretta.

Che cos’è l’architettura dell’informazione?

Non farti spaventare dal nome così tecnico: l’architettura dell’informazione è un’organizzazione logica e semantica che ti permette di ottenere il meglio da ogni parola che scegli di usare, veicolando messaggi (anche complessi) nella massima semplicità e chiarezza.

Può sembrare facile, ma un concetto del genere significa tutto e niente. Ecco perché è importante chiarire che l’architettura delle informazioni si rivolge non solo al web, ma in generale e più largamente al concetto di user experience.

Organizzare le parole e le informazioni in una struttura intelligente e pratica ti permette di creare contenuti migliori, più performanti e più apprezzati dagli utenti che li leggono. L’architettura dell’informazione diviene dunque non solo un concetto tecnico legato al modo più facile per spiegare una cosa, ma anche un’attività più creativa, legata al concetto di qualità e appealing ai gusti di chi legge. Sembrano due discorsi molto legati tra loro, ma in realtà è importante aver chiari gli elementi che legano questi due concetti al fine di realizzare un contenuto che piaccia:

  • Al pubblico
  • Al motore di ricerca

I principi dell’architettura dell’informazione

Prima ancora di cominciare a pensare di aprire un blog e, soprattutto, prima ancora di cominciare a scrivere, valuta con attenzione di incorporare nel tuo stile gli 8 principi dell’information architecture che le divinità del Content Marketing portarono sulla Terra diversi secoli orsono, e che tali sono rimasti per tutti coloro che affrontano con religioso rispetto il Sacro Contenuto.

Più seriamente, è stato Dan Brown – information architect alla EightShapes – a mettere a punto gli 8 concetti di cui dovrai servirti se vorrai imbarcarti in questo lungo percorso:

  1. Oggetti. Il contenuto è una creatura che vive e respira, con un suo regolare ciclo vitale. Che significa? Semplice: una volta che gli hai dato la vita, non puoi abbandonarlo. È la tua creatura: aggiornarlo, curalo, tornaci sopra e ricostruiscilo qualora dovesse aver bisogno di ammodernamenti.
  2. Scelte. Quando si crea un contenuto, è importante che l’utente senta che questo gli può fornire delle opzioni concrete, senza che l’attenzione venga distolta dall’argomento principale.
  3. Scoperta. Dai all’utente il giusto numero di informazioni per ispirarlo ad approfondire l’argomento, senza esagerare con la dovizia di dettagli.
  4. Esempi. Il contenuto va dimostrato con esempi chiari.
  5. Le “porte principali”. Dai per scontato che la maggioranza degli utenti entrerà per la prima volta sul tuo sito attraverso alcune pagine specifiche.
  6. Classificazione multipla. Offri all’utente una serie di modalità e possibilità di navigazione del tuo sito, così che possa raggiungere i contenuti che desidera nel modo che più gli si confà.
  7. Niente sovrapposizioni. Non mescolare le classificazioni e creare confusione nei tuoi utenti.
  8. Crescita. Parti dal presupposto che i contenuti che possiedi oggi sono solo una piccola frazione di quelli che avrai un domani.

Come potete vedere, l’architettura dei contenuti non riguarda solo la stesura di un testo, ma include un più ampio senso di pianificazione dei testi che riguarda l’intero blog o sito web.

Partiamo dalla struttura dell’articolo

Partiamo dal presupposto che un buon blog comincia con la redazione di articoli che rispettano le regole dell’information architecture e piacciono a tutti, dall’uomo medio all’algoritmo avanzato. Per farla breve, la domanda che più spesso ci viene rivolta è: come si organizza un contenuto? Il focus principale è quello di creare un testo che invogli la lettura e la renda un piacere.

Il lettore deve capire subito cosa stai cercando di dirgli, come hai intenzione di farlo e perché lo troverà utile. Il meccanismo principale è quello di strutturare informazioni decisive sulla base di quest’ordine:

  1. [INIZIO] Informazioni chiave. Nella prima parte del testo devi far capire alla gente perché dovrebbe leggere il tuo articolo e non quello di qualcun altro. Devi dargli un’infarinatura dei punti generali che andrai a toccare poco più avanti e, soprattutto, devi dargli un assaggio di quelle informazioni importanti che lo attendono continuando la lettura.
  2. [CONTENUTO] Svolgimento. In questa parte dell’articolo devi fornire tutte le informazioni necessarie a dimostrare che le tue conoscenze sull’argomento valgono il tempo speso fino a questo momento.
  3. [GRAN FINALE] Informazioni aggiuntive. La conclusione di un articolo è il momento giusto per far sapere all’utente che c’è ancora qualcosa che potresti dirgli. Per esempio, è qui che devi inserire i dettagli e gli spunti di approfondimento necessari a far capire che, qualora decidesse di fare click su uno dei tuoi link, potrebbe trovare ancora più informazioni preziose!

Less is more

Pensi che nel tuo articolo ci sia qualcosa di troppo? Una frase che non dovrebbe esserci? Un’informazione che hai già dato in un’altra forma? Non pensarci due volte: rimuovila. La chiave dell’architettura dell’informazione è la creazione di articoli snelli e fluidi che ti permettono di entrare in rapida connessione mentale con l’utente.

Il tuo obiettivo è quello di ridurre al minimo ogni possibile incomprensione con l’utente, e creare un testo chiaro e facilmente fruibile. Jakob Nielsen afferma che durante il tempo di visita medio su una singola pagina web, l’utente legge non più del 28% delle parole che vede: forse anche il 20%. Dunque domandati qual è lo sforzo cognitivo richiesto dagli utenti per capire ciò che hai scritto, e quello che effettivamente si può evincere dal tuo testo nel momento in cui “lo si legge di traverso”, tentando di carpire il senso logico del testo.

I grassetti

Per facilitare questo compito, giungono in nostro soccorso i grassetti, grandi amici di chi non ama leggersi proprio tutto per filo e per segno. Adoperali saggiamente e gli Dei del Content Marketing saranno soddisfatti del tuo umile lavoro.

La suddivisione del testo

Abbiamo detto 20% del testo? Il grassetto può aiutarci a dare una traccia di base alla lettura dell’utente, ma la suddivisione in paragrafi (con titoli e sottotitoli) ci aiuta a suddividere ancora meglio il testo, facilitando la lettura per una massima fruizione.

Architettura dei contenuti: aspetti tecnici

Come già detto, scrivere non basta. Quando decidi di aprire un blog, devi fare attenzione alle tassonomie e ai metadati.

  1. Tassonomie. Stiamo parlando delle categorizzazioni e dei tag. Ogni articolo dev’essere etichettato con le giuste parole chiave che permettano all’utente di trovarlo inserendo poche, semplici informazioni nel box di ricerca. Attento alle sovrapposizioni e ai tag che si assomigliano (es: bellezza, beauty). Scegline uno e attieniti sempre a quello.
  2. Metadati. Qui ci riferiamo a tag title, meta description e tag H1, ovvero le informazioni tecniche che piacciono tanto a Google e che aiutano il tuo testo a performare meglio sui motori di ricerca.

La stesura di contenuti che rispettano l’architettura dell’informazione è una disciplina trasversale che attraversa tutto il comparto tecnico e creativo di un professionista. Quali consigli avresti da dare a un amatore che si affaccia per la prima volta in questo strano mondo?