Benzina sintetica: dall’eFuel di Porsche il futuro della mobilità
La casa automobilistica tedesca ha messo a punto il suo primo carburante artificiale, perfetto per alimentare anche gli attuali veicoli a motore
Sembra che i combustibili fossili abbiano i giorni contati. Al mercato delle macchine elettriche si affianca infatti quello della benzina sintetica a impatto zero o quasi.
La Porsche è l’ultima ad aver messo a punto il suo carburante che, dopo un lavoro di due anni e quasi 100 milioni di dollari investiti, ha visto finalmente la luce a dicembre 2022.
Prodotto in Cile in un impianto alimentato a energia eolica, l’eFuels della casa automobilistica tedesca è realizzato in collaborazione con la compagnia Highly Innovative Fuels (HIF).
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Cosa sono gli eFuels
Prima però è utile capire cosa siano gli eFuels, ovvero uno dei mezzi attraverso i quali – in concorso con i veicoli elettrici – potrà realizzarsi la sostenibilità su strada contribuendo alla tanto agognata transizione energetica.
Ideati per essere utilizzati anche dalle automobili dotate di motori endotermici, gli eFuels sono carburanti sintetici a impatto climatico quasi neutro prodotti da stabilimenti alimentati da energie rinnovabili.
La produzione – in estrema sintesi – avviene a partire dall’elettrolisi dell’acqua per ottenere idrogeno verde. Aggiungendo anidride carbonica, il carburante diventa compatibile con l’attuale generazione di veicoli a motore.
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I vantaggi della benzina sintetica
La produzione, distribuzione e vendita della benzina sintetica risolve uno dei problemi con cui si sta scontrando il mercato automobilistico: garantire una lunga vita ai veicoli ancora in circolazione senza tuttavia inquinare l’ambiente o impattare sul pianeta con emissioni climalteranti.
La peculiarità della benzina sintetica, infatti, è quella di possedere caratteristiche molto simili alla benzina tradizionale, rendola quindi compliant con l’infrastruttura esistente, anche in termini di distribuzione, stoccaggio e utilizzo finale.
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L’eFuel targato Porsche
Lo scorso dicembre Porsche ha rifornito, per la prima volta, un’automobile con il suo nuovissimo carburante sintetico. La scelta del veicolo è diventata una dichiarazione d’intenti.
A ricevere il primo pieno, infatti, è stata una Porsche 911, un modello ormai d’epoca che da oggi in poi potrà tornare su strada senza inquinare l’ambiente.
E, come lei, moltissimi altri veicoli potranno approfittare della novità senza essere dismessi prima del tempo.
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Lo stabilimento a Punta Arenas
Prima in sinergia con Siemens Energy e poi acquisendo il 12,5 per cento di HIF Global (holding attiva nella produzione di eFuel di cui fa parte anche ENEL ed ExxonMobil), la Porsche ha investito quasi 100 milioni di dollari nel progetto di ricerca e nella realizzazione dell’impianto produttivo di benzina sintetica, che ha poi trovato casa in Patagonia.
La scelta non è stata casuale: la produzione di eFuels è energivora e le correnti ventose forti e costanti che interessano Punta Arenas sono perfette per azionare gli impianti eolici che alimentano lo stabilimento. E l’obiettivo è lodevole: produrre 55 milioni di litri di eFuel entro il 2025.
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La “doppia E” di Porsche
L’intento programmatico della casa automobilistica tedesca è ambivalente, e l’ha spiegato perfettamente Barbara Frenkel, Membro del Consiglio Direttivo per gli Acquisti di Porsche AG, attraverso un comunicato stampa da poco diffuso.
“Porsche è impegnata in un percorso a “doppia E”: eMobility ed eFuels come emergia complementare. L’utilizzo della benzina sintetica, infatti, riduce nettamente le emissioni di Co2 e, considerando l’intero settore che coinvolge i veicoli a motore, la produzione industriale di carburanti sintetici dovrebbe continuare a essere spinta in tutto il mondo. Con il suo impianto pilota, Porsche ha un ruolo di primo piano in questo percorso di sviluppo“.
Le fa eco Micheal Steiner, Membro del Consiglio Direttivo per lo Sviluppo e la Ricerca di Porsche AG, che afferma:
“gli eFuels hanno un potenziale enorme. Basti pensare che attualmente in tutto il mondo circolano oltre 1,3 miliardi di veicoli con motore a combustione, e molti di questi saranno in circolazione per i decenni a venire. Gli eFuels offrono un’alternativa quasi neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio“.
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Il mercato degli eFuels oggi
Vuoi per il prezzo ancora troppo alto, vuoi per la mancanza di una legislazione in merito, l’uso della benzina sintetica è oggi ancora molto limitato. Ma la ricerca sta comunque facendo passi avanti e qualcosa, lentamente, si smuove.
L’eFuel prodotto da Porsche, ad esempio, sarà per ora utilizzato esclusivamente in pista per andare ad alimentare le vetture della Porsche SuperCup.
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Insomma, oggi le alternative esistono e la mobilità sostenibile sembra essere sempre più vicina. Ma non esiste veicolo a motore senza una strada da percorrere.
E se anche percorsi e strade virassero verso la sostenibilità? Le possibilità di certo non mancano. Terra Solida, ad esempio, è leader nel settore delle pavimentazioni stradali ecologiche, performanti e naturali, perfette sia per accogliere pedoni che veicoli a motore.
Una pavimentazione naturale diventa un manto stradale che non nuoce all’ambiente ma, grazie all’innovazione tecnologica e alla ricerca sui materiali, diventa funzionale, resistente e adatto a durare nel tempo.
Insomma, il futuro della mobilità appare sempre più verde e, con lei, anche le strade che percorriamo tutti i giorni riusciranno a raggiungere l’obiettivo dell’ecocompatibilità.
Lo stabilimento e il processo produttivo dell’eFuel della Porsche in Cile
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by Alberto NicoliniEditore di distrettobiomedicale.it, BioMed News e Radio Pico