In casa della Alpine è il lino l’ultima frontiera dell’innovazione

La Marca di Dieppe ha risposto alle sfide della decarbonizzazione carrozzando con una fibra... vegetale l’A110 E-ternité elettrica

Alpine: il lino al posto del carbonio sull’A110 E-ternité
Optando per un materiale come il lino, la Alpine ha optato per la naturalezza, la leggerezza e la filiera corta, affidandosi alla produzione in Normandia, nei pressi di Dieppe, culla della Marca, ad opera della migliore cooperativa di settore, la “Terre de Lin”

Fedele al proprio DNA, la marca automobilistica francese Alpine prosegue la corsa all’innovazione.
Confrontandosi con la sfida della decarbonizzazione, il costruttore parigino continua a innovare e ha così scelto il lino per i componenti del proprio prototipo, l’A110 E-ternité, già precedentemente realizzati in carbonio.
Optando per un materiale solitamente al centro dell’industria tessile, l’Alpine ha votato a favore della naturalezza, la leggerezza e della filiera corta, affidandosi a un centro produzione in Normandia, nei pressi di Dieppe, culla della Marca.
Un’innovazione resa possibile dalle ricerche di due appassionati: Florent Hubert, Leader Progettazione Accessori Esterni della Casa, e David Schmaltz, Responsabile Attività Upstream presso l’Alp’Innov Center, il laboratorio Alpine situato a Les Ulis, un Comune francese di circa 25mila abitanti situato nel Dipartimento dell’Essonne, nella Regione parigina dell’Île-de-France.

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Vero e proprio laboratorio su quattro ruote, l’A110 E-ternité è una decappottabile al 100 per cento elettrica che riesce a conservare la leggendaria agilità Alpine con un’incomparabile leggerezza di telaio e carrozzeria per un veicolo pressoché unico nel segmento

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Rinomata per le prestazioni, la Alpine le mette in evidenza anche nelle innovazioni, com’è peraltro noto ai più.
Imboccando la strada della decarbonizzazione nel rispetto dell’ambiente e della leggerezza, l’industria d’Oltralpe ha puntato infatti sul lino per essere sempre più innovativa.
L’Alpine A110 E-ternité, prototipo al 100 per cento elettrico svelato nel luglio 2022 in occasione del Gran Premio di Francia di Formula 1, ne è la perfetta dimostrazione.
“Passare da un’A110 termica classica all’A110 E-ternité 100 per cento elettrica è stata una vera e propria sfida tecnologica. Raggiungere obiettivi di eco-responsabilità su un veicolo con il lino è una vera opportunità. Cresce la leggerezza e diminuisce il numero di componenti. Si tratta di un’innovazione al tempo stesso tecnologica ed ecologica”, afferma Florent Hubert, Leader Progettazione Accessori Esterni di Alpine

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Alpine: il lino al posto del carbonio sull’A110 E-ternité
Confrontandosi con la sfida della decarbonizzazione, la Casa automobilistica francese Alpine continua a fare innovazione e ha scelto il lino per diversi componenti del proprio prototipo, l’A110 E-ternité, già precedentemente realizzati in fibra di carbonio

Cofano, tetto, lunotto, scocca dei sedili e futura minigonna posteriore in materiale naturale

Questo prototipo funge da laboratorio mobile per testare le innovazioni che proiettano Alpine verso il “Dream garage”.
Un modello che mantiene la leggendaria agilità di Alpine con un’incomparabile leggerezza per un’auto elettrica di questo segmento.
Il peso di 1.378 kg comprende 392 kg di batterie.
Nel complesso, il modello elettrico pesa 258 kg in più rispetto all’A110 termica.
L’A110 E-ternité vanta un rivestimento di lino su cofano, tetto, lunotto posteriore, scocca dei sedili e futura minigonna posteriore.
Dietro a questi componenti decarbonizzati della carrozzeria, si celano due appassionati ricercatori: Florent Hubert e David Schmaltz.
Hanno messo a punto tutti questi componenti per preparare il futuro con l’adozione di nuove tecnologie. Per loro, la scelta del lino è stata ovvia.
Il lino è una fibra ricavata dal floema o libro della pianta Linum Usitatissimum, composta per circa il 70 per cento da cellulosa.

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Alpine: il lino al posto del carbonio sull’A110 E-ternité
Optando per un materiale come il lino, la Alpine ha optato per la naturalezza, la leggerezza e la filiera corta, affidandosi alla produzione in Normandia, nei pressi di Dieppe, culla della Marca, ad opera della migliore cooperativa di settore, la “Terre de Lin”

Produzione meno energivora del carbonio, in genere utilizzato per alleggerire le auto sportive

Si tratta di un materiale naturale, e quindi di origine biologica, e la sua produzione è meno energivora delle fibre di carbonio, in genere utilizzate per alleggerire le auto sportive.
La bassa densità e quindi la leggerezza, la resistenza e le proprietà acustiche conferiscono ulteriori vantaggi a questo materiale di origine biologica.
Inoltre, il lino utilizzato per questi componenti proviene dalla cooperativa Terre de Lin, responsabile del 15 per cento della produzione mondiale e situata nei pressi di Dieppe, culla della marca Alpine, dove sorge tuttora la Manufacture Alpine Dieppe “Jean Rédélé”, intitolata al fondatore.

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Confrontandosi con la sfida della decarbonizzazione, la Casa automobilistica francese Alpine continua a fare innovazione e ha scelto il lino per diversi componenti del proprio prototipo, l’A110 E-ternité, già precedentemente realizzati in fibra di carbonio

Dal seme… alla carrozzeria in bi-biais, ossia una trama intessuta a 45 gradi con filo di cotone

Sicuramente ecologico, il lino ha bisogno di semi, terra, acqua e sole.
Ma ancor prima che il laboratorio di Alpine riceva le trame di lino, è il suo partner, Terre de Lin, che realizza tutto il processo di trasformazione.
Il lino viene seminato tra marzo e aprile, prima di essere raccolto ad inizio estate e disposto in andane, nei campi, per consentire un processo di macerazione naturale destinato a separare le fibre del lino da quelle del legno.
Quest’operazione può durare dal 15 luglio al 15 settembre. Il lino viene poi trasformato in balle da 250 kg usando spago di lino.
Si passa successivamente alla stigliatura per estrarre le fibre lunghe.
I capecchi vengono sminuzzati. Seguono la pettinatura per omogeneizzare il lino, la stiratura per realizzare un nastro che sarà avvolto in “bumps”, specie di balle da 45 kg per l’invio alla filanda.
Dopo aver effettuato quest’operazione e aver tessuto il lino, le trame sono pronte per essere mandate ad Alpine.
Ma come si passa dalla trama di lino al rivestimento del cofano, alla scocca del sedile o al tetto?
Il laboratorio Alpine di Les Ulis, situato nella regione della capitale francese, riceve il tessuto secco dal fornitore.
La scelta della trama effettuata con l’ufficio design di Alpine è ricaduta sul bi-biais, ossia una trama intessuta a 45° con filo di cotone.

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Tessuto composto per il 95 per cento da lino e il 5 da cotone, impregnati di resina epossidica

Il tessuto è composto per il 95 per cento da lino e per il 5 per cento da cotone, il primo originario di quel Dipartimento della Senna Marittima nella Regione della Normandia che diede i Natali alla stessa Alpine.
Mediante un processo di infusione, è impregnato di resina epossidica per ottenere una composizione finale con l’80 per cento di lino e il 20 per cento di resina.
La trama è poi disposta in uno stampo, facendo attenzione a verificare il suo orientamento e il numero di pieghe necessarie.
La superficie esterna del componente, ossia quella che risulterà visibile, è posizionata a contatto con lo stampo. Il tutto è ricoperto da un telo e messo sottovuoto.
Una volta estratto dallo stampo, il componente del prototipo è rifinito manualmente e assemblato nell’Alp’Innov Center.

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Alpine: Florent Hubert è Leader Progettazione Accessori Esterni
Andando alla ricerca di una resina di origine biologica, Florent Hubert, Leader Progettazione Accessori Esterni della Alpine, ha lavorato con il collega David Schmalt su resine che, a lungo termine, potranno ben rispondere ai requisiti dell’A110 E-ternité

“In futuro lo stesso stampo indifferentemente per la produzione in carbonio, vetro o lino”

Proprio come il Catamarano “We Explore” di Roland Jourdain, arrivato secondo nell’edizione 2022 della “Route du Rhum”, il cui ponte è realizzato in lino, anche Alpine, come costruttore di auto sportive innovative, punta sulle prestazioni.
Non a caso è che fornisce ad entrambi la materia prima.
“A lungo termine, vogliamo trasporre anche la resina epossidica per essere completamente decarbonizzati”, insiste Florent Hubert.
Andando alla ricerca di una resina di origine biologica, sia lui che David Schmaltz lavorano su resine che, a lungo termine, potranno rispondere ai requisiti del loro capitolato.
Quest’incrollabile volontà di migliorare i componenti in lino dimostra fino a che punto la Alpine pone le prestazioni al centro della ricerca.
Il cofano dell’Alpine A110 R in carbonio pesa 3,98 kg rispetto al cofano in alluminio generalmente utilizzato per tutte le A110 che, invece, pesa 6,9 kg.
Oggi come oggi, un componente in lino pesa il 20 per cento più di quelli realizzati in carbonio.
Grazie alle conoscenze del materiale composito, è oggi possibile integrare il massimo delle funzioni, contenere il peso e ridurre il numero di componenti.
Florent non esclude niente. Progettare stampi in lino può essere un’opzione da non trascurare.
“In futuro, possiamo immaginare di utilizzare lo stesso stampo indifferentemente per la produzione in carbonio, vetro o lino”.
È, comunque, ancora troppo presto per ipotizzare un’Alpine di serie realizzata in lino, anche se i primi risultati sono promettenti.

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