Mobilità sostenibile in Europa, ecco chi sta facendo la differenza

Uno sguardo alle strategie dei Paesi europei per promuovere da Ovest a Est un sistema di trasporti più efficiente, sicuro ed ecologico...

Mobilità sostenibile: trasporto ecologico
L'Unione Europea punta a ridurre del 90 per cento le emissioni dei trasporti entro il 2050 (Foto: Envato)

“La città è delle persone!”. Questo è il potente messaggio che un numeroso gruppo di ciclisti ha trasmesso per le strade di Milano in Italia durante l’ultima settimana di giugno, organizzando una pedalata in memoria delle vittime su due ruote, che negli ultimi dieci anni sono state oltre 50 nel capoluogo lombardo. Questa protesta fotografa una realtà triste: nella maggior parte dei casi, le automobili continuano a dominare indiscusse nei centri urbani.

Eppure il tema della mobilità sostenibile non è mai stato così caldo. Il Green Deal europeo mira a una riduzione del 90 per cento delle emissioni nei trasporti entro il 2050 e ad avere almeno 100 città climaticamente neutre entro il 2030. Il settore dei trasporti deve ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili e accelerare sulle alternative.

E c’è chi, in Europa, ci sta riuscendo.  

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Mobilità sostenibile: ciclisti
La bicicletta è il mezzo di trasporto primario in numerosi Paesi del Nord Europa come Danimarca e Olanda (Foto: Pexels)

Biciclette e veicoli elettrici, la scelta di Olanda e Danimarca

Famosi per gli sciami di ciclisti che quotidianamente popolano le strade delle città, i Paesi Bassi non potevano certo essere esclusi dal discorso della mobilità green. Non c’è da meravigliarsi che siano conosciuti come “il paese delle biciclette”.

Qui, tra le terre dei tulipani, risiedono ben 23 milioni di biciclette, inclusi 2,4 milioni di esemplari elettrici. Un vero e proprio regno delle due ruote, dove le biciclette superano in numero gli abitanti

Non soltanto. i  Paesi Bassi, che dispongono della più grande infrastruttura di caricabatterie per veicoli elettrici con oltre 90.000 punti di ricarica, hanno delineato l’ambizioso obiettivo di diventare neutrali dal punto di vista delle emissioni di gas serra entro il 2050 e di vendere esclusivamente veicoli a emissioni zero entro il 2030.

Anche la vicina Danimarca ama spostarsi sulle due ruote, e si stima che nove danesi su dieci posseggano una bicicletta, mentre il 44 per cento delle famiglie non possiede un’automobile. E anche tra chi possiede veicolo tradizionale, la scelta ricade sui modelli più sostenibili: nell’ultimo anno la vendita di auto elettriche in Danimarca è aumentata quasi del 70 per cento.

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Mobilità sostenibile: biciclette Olanda
I Paesi Bassi puntano a diventare neutrali dal punto di vista delle emissioni di gas serra entro il 2050 (Foto: Unsplash)

Germania e Lussemburgo scommettono sul trasporto pubblico

Era l’estate del 2022 quando la Germania ha annunciato l’introduzione di un biglietto unico per il trasporto pubblico locale e regionale al costo di nove euro al mese. Pensato per combattere gli effetti dell’inflazione e della crisi dell’energia legata al conflitto in Ucraina, l’esperimento è durato solamente tre mesi, e ha registrato una diminuzione interessante del traffico veicolare.

Il dibattito politico è tuttora acceso, con diverse proposte in cantiere per finanziare progetti di supporto al trasporto pubblico attraverso abbonamenti mensili “tutto incluso” a prezzi convenienti. Anche l’Ungheria ha studiato una formula di biglietto “illimitato”.

C’è chi si è spinto anche oltre. Nel piccolo ma ricchissimo Lussemburgo, dal 2020, tutti i mezzi di trasporto pubblico, compresi gli autobus, i treni e il nuovissimo tram, sono gratuiti in tutto il Paese, sia per i residenti che per i visitatori.

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Mobilità sostenibile: Germania trasporto pubblico
La Germania sta investendo molto su una strategia di trasporto pubblico con biglietti “tutto incluso” a prezzi convenienti (Foto: Unsplash)

I trasporti più green nei Balcani Occidentali

Abbiamo visto che molti Paesi del Nord Europa si distinguono per l’impegno verso la mobilità green, ma volgendo lo sguardo a est, alla regione dei Balcani, si può notare un notevole fermento.

L’Unione Europea ha lavorato a stretto contatto con le Nazioni dei Balcani Occidentali per creare un’agenda green che li impegna nella promozione dell’economia circolare, nel miglioramento della gestione dei rifiuti e nell’adozione di modi innovativi e più efficienti di produzione e consumo. Da questa collaborazione è nato il Western Balkans Investment Framework (WBIF), che tra i molti obiettivi ha quello di supportare la creazione di una rete di trasporto sostenibile

“Per facilitare il commercio regionale e garantire una crescita economica sostenibile, l’implementazione degli standard tecnici dell’UE è diventata una priorità per la regione, insieme alla promozione di soluzioni di trasporto multimodale a basso impatto ambientale”, si legge sul sito dell’iniziativa. Il WBIF prevede uno stanziamento di 13 miliardi di euro destinati a 59 progetti che mirano a trasformare la regione.

Ora i riflettori sono puntati su Albania, Kosovo, Montenegro, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia del Nord, per vedere come questi Paesi riusciranno a creare un sistema di trasporto più ecologico. 

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Mobilità sostenibile: mobilità lenta
Nei Balcani Occidentali sono previsti investimenti destinati alla mobilità smart e green per 13 miliardi di euro (Foto: Envato)

Infrastrutture, il vero motore della mobilità green

Parlando di mobilità sostenibile, abbiamo esplorato diverse forme di trasporto, dalle soluzioni pubbliche ai veicoli elettrici, fino ai mezzi di mobilità lenta come biciclette e monopattini elettrici.

Sebbene non esista una “formula vincente” universale, dal momento che ogni Nazione affronta sfide e strategie diverse, vi è un attore fondamentale che non può essere ignorato: la strada. La qualità delle infrastrutture è un elemento cruciale nell’ambito della mobilità ecologica, e le scelte relative ai materiali e alle tecnologie utilizzate possono fare la differenza nella creazione di un ambiente urbano sostenibile.

In questo contesto, aziende come Terra Solida si distinguono come esempi di eccellenza nella produzione di strade ecologiche. Siano esse piste ciclabili drenanti e altamente performanti, o pavimentazioni ecocompatibili per spazi pubblici o privati realizzate con materiali riciclabili, le soluzioni firmate Terra Solida non solo contribuiscono alla mitigazione delle emissioni e alla riduzione dell’effetto “isola di calore”, ma garantiscono anche durabilità, sicurezza ed estetica.

Aziende come Terra Solida dimostrano che è possibile realizzare strade ecologiche che soddisfano i requisiti di sostenibilità senza compromettere la qualità. Questa filosofia è ciò che permetterà ai Paesi europei di plasmare contesti urbani più attenti alle esigenze del pianeta, oltre a sviluppare una rete di trasporti all’avanguardia.

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Terra Solida è leader nel settore delle pavimentazioni naturali, realizza strade ecocompatibili e a basso impatto ambientale (Foto: Terra Solida)