A Mantova scalda i muscoli la nuova “Hydrogen Valley” italiana

Un progetto da 60 milioni di euro, la metà frutto del PNRR, determinerà la produzione in riva ai laghi di 1.500 tonnellate l’anno di H2 verde

Hydrogen Valley: Mantova al crepuscolo
La città di Mantova, già culla del Ducato gonzaghesco, sembra accendersi al crepuscolo di fuoco in vista della “Hydrogen Valley”

I numeri parlano già da sé, e non sono soltanto quelli dell’eccezionale traiettoria storica che accompagnò la famiglia Gonzaga e il Ducato di Mantova attraverso i secoli.
Progetti per 60 milioni di euro, nati dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati, sono finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per realizzare un polo industriale in grado di produrre più di 1.500 tonnellate di idrogeno l’anno da fonti rinnovabili, evitando di emettere oltre 14.000 tonnellate l’anno di CO2.
A Mantova, città storica e riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, verranno realizzati importanti progetti legati alla decarbonizzazione del territorio.

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Hydrogen Valley: la presentazione a Mantova
Alla Casa del Mantegna è stato lanciato ufficialmente il progetto della “Hydrogen Valley” mantovana, alla presenza del Presidente della Provincia, Carlo Bottani, dell’Assessore all’Ambiente del Comune, Andrea Murari, del Presidente del Gruppo Sapio, Alberto Dossi, e del Presidente di Renovo Bioeconomy e Vicepresidente di Renhive, Stefano Arvati

Quella ben assortita partnership fra AGIRE, Sapio, Renovo Bioeconomy e Hive Energy

Un gruppo di lavoro formato da AGIRE, l’Agenzia per l’Energia della Provincia di Mantova, Sapio, società leader nella produzione e commercializzazione di gas tecnici, e Renhive, società collegata alla mantovana Renovo Bioeconomy e alla multinazionale Hive Energy Limited, ha realizzato alcuni progetti che sono stati finanziati dal PNRR e dal bando europeo “Interregional Innovation Investment” con 30 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 30 milioni di capitale privato, per un valore complessivo superiore ai menzionati sessanta.
Alla presenza di molti operatori, il Presidente della Provincia di Mantova, Carlo Bottani, ha spiegato come grazie a questa partnership strategica, il progetto della “Hydrogen Valley” abbia ottenuto circa 30 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sbloccando molte comprensibile aspettative.
I finanziamenti, che hanno come obiettivo primario la decarbonizzazione del territorio, consentiranno la realizzazione di un polo industriale di portata europea, secondo temporalmente sul territorio della Repubblica soltanto a quello di Bolzano.
Assieme alla Provincia di Mantova hanno lavorato ai progetti altri 16 partner tra imprese private, università, centri di ricerca, il tutto con il sostegno delle Regioni Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto, oltre a imprese e istituzioni olandesi, austriache e belghe.

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Hydrogen Valley: il porto di Valdaro a Mantova
Il Porto di Valdaro, situato della città dei Gonzaga, cuore della futura “Hydrogen Valley”, prevede un innesto sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice e ciò favorisce lo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto (gomma-ferro-acqua)

Doppia via d’acqua, sia tramite il Po, sia con il canale navigabile Fissero-Canalbianco

Il Porto di Mantova, situato in località Valdaro, luogo clou della futura “Hydrogen Valley”, ha una collocazione geografica strategica, tanto da indurre anche importanti investimenti dalla società di gestione dell’Autostrada del Brennero.
Risulta collegato al mar Adriatico, da cui dista circa 140 chilometri, sia attraverso il fiume Po sia tramite il canale navigabile Fissero-Tartaro-Canalbiaco, ribattezzato canale Mantova-Adriatico.
La collocazione del porto risulta favorevole se si valuta la sua vicinanza con l’interporto di Verona-Quadrante Europa, da cui dista appena 40 chilometri.
Non soltanto: è già collegato da anni alla rete ferroviaria nazionale, con innesto sulla linea Mantova-Monselice, e ciò favorisce lo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, permettendo al porto della città gonzaghesca di configurarsi come reale piattaforma logistica intermodalde.

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Hydrogen Valley: la produzione a Mantova
La futura “Hydrogen Valley” di Mantova, la seconda in Italia in ordine di tempo dopo Bolzano, punta a produrre più di 1.500 tonnellate di idrogeno l’anno da fonti rinnovabili, evitando per di più di emettere così oltre 14.000 tonnellate l’anno di CO2

Un lungo elenco di idee eccezionali, fra elettrolizzatori, idrogenodotti e scali trimodali

I progetti che, al momento, vedranno la luce nel contesto della nuova “Hydrogen Valley” di Mantova sono numerosi e meritevoli di essere descritti puntualmente nonché elencati:
la realizzazione da parte di Renhive in un’area industriale dismessa, messa a disposizione dal Gruppo MOL, di un parco fotovoltaico con potenza installata di circa 14 MW dedicato e connesso direttamente all’impianto di produzione dell’idrogeno;
l’installazione, su un’area industriale dismessa presso lo stabilimento di Sapio, di un elettrolizzatore da 10 MW per la produzione di circa 1.500 tonnellate l’anno di idrogeno rinnovabile, nel contesto di un’iniziativa che sarà realizzata anche sfruttando il riutilizzo di strutture ed utenze esistenti e il sistema logistico di distribuzione dell’idrogeno ad alta pressione;
l’installazione adiacente di una stazione di rifornimento di idrogeno, connessa allo stesso impianto di produzione tramite un idrogenodotto, con capacità di erogazione fino ad 1 tonnellata/giorno, la cui stazione potrà rifornirà veicoli leggeri, il trasporto pubblico locale e mezzi pesanti;
lo studio e la progettazione di una stazione di rifornimento trimodale (gomma-ferro-acqua) presso il Porto di Valdaro, da collegare direttamente all’elettrolizzatore attraverso un idrogenodotto, il cui studio progettuale è già risultato vincitore del bando europeo “Connecting Europe Facilities” da parte della Provincia di Mantova;
la fornitura di idrogeno alle industrie locali e alle industrie Hard to Abate, come cartiere, la ceramica e la centrale di teleriscaldamento locale, tramite tubazione e carri bombolai, secondo un’applicazione per chi si trova nel raggio di pochi chilometri, in linea con la definizione di “Hydrogen Valley”;
la riconversione di locomotori, navi e rimorchiatori da Diesel ad idrogeno verde con il cofinanziamento delle imprese private che hanno partecipato al progetto;
la realizzazione di una piattaforma digitale per la gestione dei dati energetici, che saranno raccolti in capo a tutti i componenti della “Hydrogen Valley”;
l’elaborazione del “Piano Provinciale dedicato all’idrogeno verde”, che censirà e svilupperà le applicazioni all’idrogeno sul territorio provinciale;
la costituzione di uno “Stakeholders Forum”, che avrà lo scopo di aggregare le aziende che intendessero sviluppare progetti all’idrogeno verde;
la realizzazione di un Centro di ricerca applicata sull’idrogeno in un’area adiacente al Porto di Valdaro, che sarà realizzato con il supporto delle università e dei centri di ricerca della Regione Lombardia.

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Il Porto di Mantova, situato in località Valdaro, cuore della futura “Hydrogen Valley”, risulta collegato al mar Adriatico, da cui dista circa 140 chilometri, sia attraverso il fiume Po, sia tramite il canale navigabile Fissero-Tartaro-Canalbiaco