Carlo Bottani: “Hydrogen Valley? Arriveremo a 100 milioni di euro...”

Alza il tiro del valore il Presidente della Provincia di Mantova, orgoglioso di guidare la transizione energetica di un’area molto inquinata

Hydrogen Valley: Carlo Bottani è il Presidente della Provincia italiana di Mantova
Già Sindaco di Curtatone, dal 18 dicembre 2021 Carlo Bottani è il Presidente della Provincia italiana di Mantova

Dopo l’Alto Adige, comunque sempre lungo l’antico asse di collegamento fra mondo latino e germanico, è in fase di realizzazione la seconda più recente “Hydrogen Valley” d’Italia, e le cifre alla base dell’idea sono davvero impressionanti.
Accadrà in Provincia di Mantova, in quell’estrema punta di Lombardia chiamata dalla storia post-gonzaghesca a incunearsi fra le vicine Regioni del Veneto e dell’Emilia-Romagna.
Vi sono progetti in itinere per 60 milioni di euro, nati dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati, da realtà italiane così come da entità straniere: sono stati finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel contesto di un’iniziativa senza eguali, che ricadrà nella giurisdizione di Carlo Bottani.
Sindaco di Curtatone dal 2015, di professione bancario, quarantacinque anni, già Segretario dell’Unione di Centro per il territorio mantovano, sposato e papà di una bimba, il Presidente dell’amministrazione provinciale virgiliana dal 18 dicembre 2021 è la persona giusta per fare un punto concreto sul progetto.
I finanziamenti che arriveranno serviranno a realizzare un polo industriale in grado di produrre più di 1.500 tonnellate di idrogeno l’anno da fonti rinnovabili, evitando di emettere oltre 14.000 tonnellate l’anno di CO2 a parità di periodo: il porto fluviale di Valdaro, collegato all’Adriatico tanto dal Po quanto dal Canalbiaco, sarà probabilmente il sito più importante.
Un gruppo di lavoro formato da AGIRE, l’Agenzia per l’Energia della Provincia di Mantova, Sapio, società leader nella produzione e commercializzazione di gas tecnici, e Renhive, azienda collegata alla mantovana Renovo Bioeconomy e alla multinazionale Hive Energy Limited, ha ideato alcuni di essi.
Alla presenza di molti operatori del settore e dell’informazione, nel corso di un’intervista successiva al vernissage ufficiale presso la Casa del Mantegna, Carlo Bottani, ha spiegato i benefici per la Provincia di Mantova della partnership strategica che darà vita all’innovativa “Hydrogen Valley”.

A Mantova scalda i muscoli la nuova “Hydrogen Valley” italiana

Presidente, con la “Hydrogen Valley” mantovana avete pensato davvero in grande…
“Stiamo assistendo a una opportunità epocale, un’occasione storica che abbiamo condiviso fin dall’inizio con il mio predecessore, Beniamino Morselli. Il fatto che Mantova sia il punto più avanzato in ambito regionale e nazionale di questa tipologia di transizione energetica mi rende orgoglioso nell’offrire tale opportunità a un territorio, nel cuore della pianura padana, tra i più inquinati in Europa”.

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Hydrogen Valley: il porto di Mantova a Valdaro
Il Porto di Mantova, situato in località Valdaro, cuore della futura “Hydrogen Valley”, risulta collegato al mar Adriatico, da cui dista circa 140 chilometri, sia attraverso il fiume Po, sia tramite il canale navigabile Fissero-Tartaro-Canalbiaco

Quali sono i tempi previsti per la realizzazione del progetto?
“Il progetto complessivo è stato suddiviso in ‘lotti funzionali’ per essere più competitivo nelle call di finanziamento regionali, nazionali ed europee: ad oggi sono stati aggiudicati finanziamenti legati al PNRR e al bando europeo ‘Innovation Fund (I3)’, mentre è in corso di valutazione la candidatura al fondo europeo Horizon 2020 denominato ‘Small Scale Hydrogen Valley’. Il più importante dei finanziamenti ottenuti riguarda lo stanziamento di 20 milioni di euro a sostegno degli investimenti privati di Sapio, per la parte dell’elettrolizzatore da 10 MW in grado di produrre fino a 1.500 tonnellate annue di idrogeno verde, e per la parte del campo fotovoltaico da 14 MW, collegato direttamente all’elettrolizzatore, il tutto a sostegno degli investimenti RenHive. Ad integrazione di questo stanziamento sono stati aggiudicati a Sapio finanziamenti per 4,5 milioni di euro per la realizzazione di un distributore al dettaglio per autotrazione e, sempre a Sapio, 1.700.000 euro per un innovativo sistema di pressurizzazione delle bombole. Questi investimenti, come noto, dovranno essere realizzati entro il 2026. Per il fondo europeo ‘Innovation Fund (I3)’, che coinvolge partner italiani, olandesi, belgi e austriaci, con capofila la Provincia di Mantova, il progetto si articola in tre anni a partire dalla firma del Grant Agreement. Il progetto ‘Small Scale Hydrogen Valley’, invece, con capofila Rina, ma che vedrà protagoniste Sapio e AGIRE, l’Agenzia per l’Energia interamente di proprietà della Provincia di Mantova, che contiamo di aggiudicarci, si sviluppa invece in quattro anni”.

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L’idrogeno potrà essere usato dalle aziende in sostituzione del gas metano o mescolato ad esso?
“Sì, a partire da Tea SpA, la nostra multiutility territoriale, che nel progetto Horizon da noi candidato prevede la sperimentazione del ‘blending’, cioè la miscelazione, in un segmento del metanodotto, da Tea stessa alimentato, e l’utilizzo di una nuova caldaia collegata alla rete di teleriscaldamento. Più in generale, nella strategia adottata dalla Provincia di Mantova, insieme alle imprese private, ci sono progettualità legate alla catena del valore (produzione, stoccaggio, distribuzione e consumo), con la dotazione di un cosiddetto ‘Piano Energetico all’Idrogeno’ in fase di avviamento. I benefici oggi prevedibili sono sia ambientali, cioè decarbonizzazione e risparmio di CO2 in atmosfera, sia di autonomia energetica, mentre quelli più propriamente economici sono da valutare nel medio termine, quando cioè il prezzo di produzione finale sarà stabilizzato dopo la realizzazione dei numerosi investimenti, tutti di derivazione pubblica. Si stima al 2030 tale convenienza economica. Nel ricordare che l’eventuale utilizzo di idrogeno verde è in grado di generare energia elettrica e termica, i settori prioritari, ma non certo esclusivi, sono focalizzati sul trasporto pesante, cioè camion, navi e treni, e sull’industria particolarmente energivora denominata ‘hard to abate’ come il siderurgico, la chimica, la meccanica ed altre importanti manifatture. Trovano però già vita sperimentazioni italiane ed europee rivolte ad applicazioni che si rifanno ad altre tipologie di utilizzo”.

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Hydrogen Valley: la produzione a Mantova
La futura “Hydrogen Valley” di Mantova, la seconda in Italia in ordine di tempo dopo Bolzano, punta a produrre più di 1.500 tonnellate di idrogeno l’anno da fonti rinnovabili, evitando per di più di emettere così oltre 14.000 tonnellate l’anno di CO2

Si possono stimare i vantaggi economici diretti per le aziende utilizzatrici?
“Ancora no, se ci riferiamo alla standardizzazione delle applicazioni, e alla piena maturazione del mercato, ma tale quantificazione è uno degli obiettivi contenuti nei vari programmi di sviluppo di tale transizione energetica”.

Gli impianti a metano dovranno essere modificati in modo significativo?
“Dipende da che tipo di impianti a metano si intende: se ci si riferisce alla sostituzione di reti di metanodotti in idrogenodotti, il presupposto è che ci siano caldaie o pompe di calore dedicate; se ci si riferisce al blending, si punta ad ottenere percentuali di miscelazione in grado di essere supportate anche dalle attuali e normali caldaie a gas, ottenendo comunque un importante risparmio di CO2 emesso in atmosfera”.

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Hydrogen Valley: Carlo Bottani è il Presidente della Provincia italiana di Mantova
Sindaco di Curtatone e Presidente della Provincia di Mantova dal 18 dicembre 2021, Carlo Bottani non disdegna l’innovazione e le nuove tecnologie

Ci sarà bisogno di supporto formativo?
“Ovviamente sì, sia per la parte ingegneristica che per il middle management e per gli operatori degli impianti, sia di produzione che di distribuzione. È stata di recente annunciata l’apertura della Facoltà di ‘Chimica Verde’ a Mantova, con un importante capitolo dedicato all’idrogeno, promossa dall’Università di Modena e Reggio nell’Emilia (già presente dal 2018 nella città dei Gonzaga con il corso di laurea in ‘Ingegneria Informatica’ e con il corso di ‘Management del Turismo’, ndr), mentre per gli altri moduli formativi si stanno definendo percorsi di studi dedicati con i centri di formazione e le imprese coinvolte, anche semplicemente per la gestione degli obbligatori piani di sicurezza collegati…”.

Prevedete un impatto positivo sull’occupazione?
“Certamente, e sarà un’occupazione di qualità: posti di lavoro legati alla necessità di percorsi di formazione e di qualifica come tecnici specializzati. Ancora difficile, in questa fase, stimare dei numeri, dato il troppo recente avvio della costituzione di un mercato maturo”.

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Hydrogen Valley: il porto di Valdaro a Mantova
Il Porto di Valdaro, situato della città dei Gonzaga, cuore della futura “Hydrogen Valley”, prevede un innesto sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice e ciò favorisce lo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto (gomma-ferro-acqua)

Mantova si proporrà come modello di riferimento per altri territori?
“Mantova è stata la maggiore beneficiaria del bando ‘Produzione di idrogeno verde in aree dismesse’, intendendo la riqualificazione di zone industriali riutilizzate, ed altre aree sono comprese nelle fasi ulteriori e successive della nostra ‘Hydrogen Valley’, avendo sul territorio provinciale diverse aree post-industriali su cui realizzare progetti legati all’idrogeno. Al momento, la ‘Hydrogen Valley’ di Mantova, nella sua pianificazione, è la più grande e completa, come articolazione della catena del valore, in Italia, nonché tra le più importanti a livello europeo. Ad oggi dai sessanta milioni già definiti, tra investimenti di fondi pubblici e privati, stimiamo che arriveremo, con l’indotto e i progetti collegati, ad oltre 100 milioni di euro di investimenti su un asset così importante della transizione energetica e della neutralità carbonica…”.

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Hydrogen Valley: la presentazione a Mantova
Alla Casa del Mantegna è stato lanciato ufficialmente il progetto della “Hydrogen Valley” mantovana, alla presenza del Presidente della Provincia, Carlo Bottani, dell’Assessore all’Ambiente del Comune, Andrea Murari, del Presidente del Gruppo Sapio, Alberto Dossi, e del Presidente di Renovo Bioeconomy e Vicepresidente di Renhive, Stefano Arvati