Perché adesso dobbiamo davvero parlare di case green

La UE ha dato il la al provvedimento sull’efficienza energetica degli immobili, con l’obiettivo di renderli climaticamente neutri entro il 2050

Case green: pannelli fotovoltaici
In Europa si torna a parlare di efficienza energetica e sostenibilità degli immobili (Foto: iStock)

Le case green tornano al centro del dibattito nel Vecchio Continente: la Commissione Europea ha infatti approvato un percorso “a tappe” per azzerare le emissioni di gas serra nel settore residenziale entro il 2050.

Nonostante le sfide e gli investimenti che questa misura richiederà, la necessità di combattere il cambiamento climatico e ridurre le emissioni è  sempre più urgente e le case green rappresentano un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile, ma anche un’importante opportunità economica. Facciamo il punto.

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Case green: Parlamento Europeo
La Commissione Europea ha approvato la Direttiva per rendere gli immobili climaticamente neutri entro il 2050 (Foto: David Iliff, CC BY-SA 3.0)

Efficienza energetica: che cosa dice la Direttiva

Attualmente gli immobili sono classificati in classi energetiche che vanno dalla A alla G in base al fabbisogno energetico che richiedono. Si parte da quelli A+ con un consumo inferiore a 15 kWh/anno per metro quadro; A da 15 e 30 kWh per mq/anno; B 31-50 kWh per mq/anno; C 51-70 kWh per mq; D 71-90 kWh per mq; E 91-120 kWh per mq; F 121-160 kWh per mq; G oltre i 160 kWh per mq/anno. Gli immobili nelle classi A e B rientrano nelle cosiddette “case green”.

Con 49 voti a favore, 18 contrari e sei astenuti, la normativa approvata in Europa, la Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) prevede che entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali debbano raggiungere la classe energetica E, ed entro il 2033 la classe D, per arrivare infine a zero emissioni nel 2050. Inoltre, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero entro il 2030. Sono esentati i luoghi di culto, le seconde case, gli edifici storici e gli immobili sotto i 50 mq. 

Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, gli immobili sono responsabili di oltre il 30 per cento delle emissioni di CO2 e del 40 per cento del consumo energetico dell’Unione Europea. La misura non “viaggia” da sola, ma è inserita nel “Fit for 55”, un pacchetto di misure climatiche ed energetiche che punta a ridurre del 55 per cento le emissioni entro il 2030. L’obiettivo finale sarebbe ottenere la neutralità climatica entro il 2050.

Il voto decisivo dell’Europarlamento è previsto per marzo, ma la strada sembra tracciata: gli immobili in Europa devono diventare più efficienti e sostenibili.

“Casa del Futuro”: in Germania l’edilizia è sempre più green

Case green: efficienza energetica
Gli immobili in Classe energetica A e B sono considerati “green” (Foto: iStock)

Come sono gli immobili nell’Unione Europea?

La situazione degli immobili residenziali nei 27 Paesi membri non potrebbe essere più diversa. Se Stati come Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia e Austria spiccano per l’efficienza energetica delle loro case, lo stesso non si può dire per molti paesi del sud Europa.

In Italia, oltre la la metà degli edifici è stata costruita in anni in cui non vigeva alcun criterio di efficienza energetica e la misura europea ha destato una certa preoccupazione. Si parla infatti della necessità di rinnovare completamente il 25-30 per cento degli immobili residenziali, con costi importanti sia per i proprietari che per lo stato, oltre a massicci interventi di settore su larghissima scala. Anche Ungheria e Croazia hanno espresso contrarietà alla nuova Direttiva. L’UE ha però precisato che non sono previste sanzioni e che gli Stati avranno ampia flessibilità sull’implementazione delle misure.

Eppure a chiedere case green non è solamente Bruxelles, appoggiata peraltro dall’intera comunità scientifica allarmata per la situazione ambientale e climatica, sempre più preoccupante. Un recente sondaggio condotto in quattro Paesi dell’UE (Germania, Italia, Spagna e Repubblica Ceca) ha rivelato che l’efficienza energetica è un punto cruciale anche per i proprietari degli immobili.

L’89 per cento ritiene importante affittare o vendere una casa efficiente dal punto di vista energetico. E il 66 per cento sosterrebbe una proposta di legge che impone dei requisiti minimi di efficienza energetica, a patto che vengano mette in atto misure di sostegno per realizzare gli interventi necessari.

Italiani e sostenibilità, un binomio che diventa sempre più concreto

Case green: isolamento pavimento
Secondo un recente sondaggio condotto in quattro Paesi dell’UE (Germania, Italia, Spagna e Repubblica Ceca), l’89 per cento degli intervistati ritiene importante affittare o vendere una casa efficiente dal punto di vista energetico (Foto: iStock)

Verso un’Europa più verde ed efficiente

La questione delle case green sta diventando sempre più rilevante a livello europeo per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la sostenibilità ambientale. La Direttiva UE sull’efficienza energetica degli immobili rappresenta un passo importante verso la neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, è innegabile che venga richiesto un impegno significativo da parte degli stati membri e del settore e la disponibilità a mettere in campo importanti agevolazioni fiscali.

È interessante rimarcare le parole del relatore della Direttiva, l’europarlamentare irlandese Ciarán Cuffe, che ha dichiarato che “il miglioramento delle prestazioni degli edifici in Europa ridurrà le bollette energetiche e la dipendenza dalle importazioni di energia. La Direttiva ‘Case Green’ offrirà centinaia di migliaia di posti di lavoro di buona qualità nei settori delle costruzioni, delle ristrutturazioni e delle energie rinnovabili, migliorando al contempo il benessere di milioni di persone”.

Secondo le previsioni, alcuni Paesi potrebbero beneficiare di un risparmio energetico del 50 per cento dopo le ristrutturazioni. In altre parole, anche se di complessa attuazione, la direttiva dovrebbe apportare notevoli benefici economici, sociali e ambientali.

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Case green: casa emissioni zero
La nuova Direttiva UE prevede che i nuovi edifici costruiti entro il 2030 siano a emissioni zero (Foto: iStock)

Non solo dimore: l’importanza di strutture “green”

La necessità di costruire abitazioni più green e salubri, e in generale di muoversi verso un’Europa più sostenibile, non può essere ignorata. Investire sull’ambiente significa investire nel futuro e la costruzione di immobili efficienti rappresenta una tappa importante per raggiungere questo obiettivo. Gli edifici climaticamente neutri non solo durano di più nel tempo, ma consentono anche di ridurre i costi energetici, migliorare la qualità della vita e ridurre l’impatto ambientale in maniera significativa.

Un concetto ben noto alle aziende che fanno della sostenibilità ambientale la loro bandiera, come Terra Solida, leader nelle pavimentazioni naturali ed ecologiche. La scelta di materiali ecologici, innovativi e performanti non si limita alle case, ma si estende anche alle strade e alle infrastrutture, rappresentando il primo passo per contrastare i cambiamenti climatici e preservare il nostro pianeta.

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La ricerca sui materiali ha portato Terra Solida a sviluppare un business incentrato sulle infrastrutture sostenibili: strade e pavimentazioni rispettano l'ambiente pur rispondendo alle moderne esigenze legate alla viabilità urbana (Foto: Terra Solida)
La ricerca sui materiali ha portato Terra Solida a sviluppare un business incentrato sulle infrastrutture sostenibili: strade e pavimentazioni rispettano l’ambiente pur rispondendo alle moderne esigenze legate alla viabilità urbana (Foto: Terra Solida)