Che cosa si può mangiare in caso di reflusso gastroesofageo?

Che cosa si può mangiare in caso di reflusso gastroesofageo?

Rimedi per un guaio comune che si verifica quando i succhi gastrici entrano in contatto con l’esofago, causando bruciore nell’area dello sterno

Reflusso gastroesofageo e alimentazione sono strettamente legati
Reflusso gastroesofageo e alimentazione sono strettamente legati

Molti si rivolgono a un nutrizionista perché hanno problemi di reflusso, ragione per cui vale la pena approfondire il tema e far comprendere al paziente le soluzioni ottimali.
Molto probabilmente, si è in presenza di molti quesiti riguardo questo disturbo. Spesso si pensa di soffrirne oppure si vuole semplicemente approfondire una problematica potenziale.
Il reflusso gastroesofageo va distinto da altri problemi intestinali e di digestione. I sintomi di questa patologia sono dolori e bruciori che si irradiano nella parte alta dello sterno. Chi ne soffre avverte acidità in bocca, tosse o raucedine.
I segnali si acuiscono durante la notte per via della posizione supina che favorisce la risalita degli acidi dallo stomaco.

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Spesso le orecchie si tappano senza un apparente motivo oppure si può avvertire prurito nella medesima zona. Altre volte al mattino ci si sveglia con il naso tappato. Un altro campanello d’allarme di questo problema sono la lingua urente oppure fastidiose afte in bocca.
Se il medico sospetta un reflusso gastroesofageo, solitamente prescrive una terapia a base di inibitori di pompa protonica in grado di ridurre i sintomi.
Quando parliamo di sintomi, ci piace sempre fare un esempio: è come mettere lo sporco sotto il tappeto per avere la stanza pulita.
Bisogna come prima cosa intervenire sull’alimentazione e poi farsi aiutare dai medicinali per rendere questo processo di guarigione più veloce e meno doloroso. Spesso vengono effettuate anche altre indagini più approfondite.
Ad esempio, si ricorre all’esofago-gastro-duodenoscopia che consente di vedere all’interno del primo tratto del tubo digerente, valutando la presenza di complicanze del reflusso quali l’esofagite (infiammazione dell’esofago).
Il reflusso può essere sia liquido (succhi gastrici) sia gassoso (gas acidi provenienti dalla fermentazione degli alimenti nello stomaco).

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Il reflusso gastroesofageo può essere sia liquido che gassoso
Il reflusso gastroesofageo può essere sia liquido che gassoso

“Fogna” e “pozzo nero” come metafore

Prendiamo, ad esempio, un’abitazione che abbia il pozzo nero anziché uno scarico nella fogna comunale. Nello stesso pozzo nero ci finisce anche la grondaia per la raccolta dell’acqua piovana.
Fino a quando è sereno non c’è nessun problema, ma non appena dovesse piovere l’acqua andrebbe a mescolare il contenuto del pozzo nero, che libererebbe i gas che vi sono intrappolati.
A questo punto, emergerebbe una domanda: la grondaia si corroderà nel punto che è a contatto con il pozzo nero oppure in quello più in alto dove ha lo sfiato verso il cielo? Esattamente… nella zona superiore! E ciò è il motivo per cui la gola e la bocca in caso di reflusso subiscono i maggiori danni.

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Chi soffre di reflusso gastroesofageo può portare in tavola le verdure crude
Chi soffre di reflusso gastroesofageo può portare in tavola le verdure crude

Una dieta specifica per stare meglio

Quando si parla di reflusso, la dieta è un elemento fondamentale da prendere in considerazione. Esistono infatti alimenti che possono risultare più dannosi per chi soffre di questo disturbo, mentre altri si possono consumare tranquillamente.
Consideriamo però che non esiste una dieta uguale per tutti quanti, bensì consigli da mettere in pratica, eliminando le scuse e gli alibi e cominciando ad ascoltare davvero il nostro corpo.

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La carne e il pesce contengono in genere Nichel
La carne e il pesce contengono in genere Nichel

Il primo pericolo è la carne di maiale

Chi soffre di reflusso può portare a tavola le verdure crude e le carni bianche o rosse. Va invece evitata assolutamente la carne di maiale in ogni sua forma. Si possono consumare con moderazione piccole quantità di cioccolato e le uova (a patto che non siano fritte).
Sconsigliato il salmone cotto, perché i grassi del pesce durante la cottura cambiano la loro composizione, risultando più difficili da digerire. Di conseguenza favoriscono la permanenza di succhi gastrici nello stomaco.

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I latticini e i formaggi vanno evitati del tutto in caso di reflusso gastroesofageo
I latticini e i formaggi vanno evitati del tutto in caso di reflusso gastroesofageo

Cereali, latticini e agrumi danno noie

Vanno evitati il più possibile i cereali, soprattutto pane, pasta, pizza e riso bianco. Questi alimenti sono ricchi di amidi che, fermentando, vanno a creare i maggiori fastidi.
In caso di reflusso, sarebbe meglio consumare soltanto verdure crude perché quelle cotte vanno a diluire troppo i succhi gastrici, annacquandoli e quindi facendo perdere loro il potere corrosivo.
I latticini e i formaggi vanno evitati del tutto, e non consumati moderatamente come sentiamo dire a volte.
Vanno assolutamente esclusi i cibi molto grassi, come i fritti o quelli con le salse, che tendono ad appesantire e rendono difficile la digestione.
Vietati pure i cibi acidi, come gli agrumi, l’aceto e il caffè. Poiché rilassano la muscolatura dello sfintere esofageo, favoriscono infatti il ritorno verso l’alto del materiale gastrico.
Occhio pure alle cotture. Spezie e intingoli aumentano l’acidità, e per questo sarebbe preferibile puntare su cottura al vapore, alla piastra o al cartoccio.
Meglio evitare cibi complessi e soprattutto farine raffinate come pasta, pizza, cracker e fette biscottate. Evitare anche il pomodoro, sia crudo che cotto.

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Meglio evitare cibi contenenti farine raffinate
Meglio evitare cibi contenenti farine raffinate

Le combinazioni alimentari da escludere

La soluzione ottimale che proponiamo è di prestare attenzione anche alle combinazioni.
Evitare per esempio il pane, burro e marmellata della mattina come prima colazione, poiché fermentano nello stomaco creando di conseguenza reflusso gassoso ed acido.

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È sconsigliato il consumo di cibi brodosi la sera in caso di reflusso gastroesofageo
È sconsigliato il consumo di cibi brodosi la sera in caso di reflusso gastroesofageo

Come nutrirsi a cena in caso di problemi

Il reflusso è particolarmente frequente dopo i pasti e durante la notte.
La posizione orizzontale infatti facilita il ristagno di materiale acido, causando un’infiammazione delle pareti dell’esofago (denominata esofagite) che può diventare anche cronica.
Rivedere le abitudini alimentari è il primo passo per stare meglio, soprattutto prima di andare a dormire.
Vanno evitati pasti abbondanti, in particolare per chi è in sovrappeso.
Da escludere pure i cibi brodosi la sera, come passati di verdura, minestroni oppure zuppe e vellutate, che vanno a diluire i succhi gastrici, impedendo un veloce e corretto svuotamento dello stomaco.
Dopo i pasti bisognerebbe attendere tre ore prima di coricarsi.
Attività fisica e sport vanno praticati con regolarità, e vanno inoltre cancellati fumo e alcolici.
Un consiglio utile è inoltre quello di masticare e mangiare lentamente.

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Chi soffre di reflusso gastroesofageo avverte acidità in bocca, tosse o raucedine
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