Nell’innovativo “Iqos Iluma” è l’induzione a riscaldare il tabacco
La più avanzata sigaretta elettrica di Philip Morris International ha l’obiettivo di raggiungere entro il 2025 i 40 milioni di consumatori
Da alcuni giorni si trova sul mercato Iqos Iluma, il dispositivo più avanzato del portafoglio di prodotti senza combustione di Philip Morris International, azienda leader nel settore.
Cambiano così le regole del mondo Iqos, da anni ormai la sigaretta elettrica che aiuta i consumatori a smettere di fumare.
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Stefano Volpetti: “A favore dei nostri clienti, il prodotto più semplice e intuitivo sul mercato”
“Iqos Iluma è la più grande innovazione della nostra azienda. I clienti sono al centro di tutto ciò che facciamo e Iqos Iluma ne è la prova. Lo è partendo dai loro feedback”, afferma Stefano Volpetti, Presidente Smoke-Free Products Category & Chief Consumer Officer di PMI.
“Abbiamo creato un prodotto di livello superiore, che è il più innovativo finora realizzato e anche quello più semplice e intuitivo. Lavorare per innovare è il fulcro della missione aziendale di Philip Morris International. Obiettivo: costruire un futuro senza fumo e Iqos Iluma rappresenta un ulteriore passo avanti nei nostri sforzi per accelerare l’eliminazione delle sigarette a livello globale”.
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Le novità del lancio della multinazionale USA: nessuna lamina all’interno del dispositivo
Il nuovo Iluma è il primo dispositivo Iqos a introdurre la tecnologia a induzione per il riscaldamento del tabacco dall’interno, senza la presenza della lamina nel dispositivo.
Rispetto alle versioni precedenti, spiegano dall’azienda, “significa nessun residuo di tabacco nel dispositivo, meno odore, e nessuna necessità di pulire l’apparecchio”.
Grazie a questo insieme di caratteristiche, la Philip Morris International offre al consumatore un prodotto più semplice e tecnologicamente più affidabile per smettere di fumare.
L’innovativa tecnologia di riscaldamento di Iqos Iluma è lo “Smartcore Induction System”, che scalda nuovi stick di tabacco appositamente progettati e realizzati in Italia nello stabilimento di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna a Crespellano.
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Marco Hannapel: “38 mila persone assunte e 7500 aziende partner partendo da Crespellano”
“L’Italia è sempre più centrale nella visione di Philip Morris International grazie anche a una filiera integrata che parte dalla coltivazione del tabacco, si sviluppa attraverso l’eccellenza industriale italiana e arriva ai servizi digitali più innovativi per il consumatore, dando lavoro a 38 mila persone e collaborando con 7500 aziende”, dichiara Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia.
“Operiamo ormai in un settore in continua evoluzione, in cui il talento del ‘saper fare italiano’ è requisito fondamentale. Iqos Iluma ne è la prova: la produzione su larga scala dei nuovi stick di tabacco Terea ha richiesto un lavoro congiunto con i nostri partner e investimenti per centinaia di milioni di euro nelle linee produttive del nostro stabilimento di Crespellano, il primo al mondo per la produzione di tabacchi da inalazione senza combustione”.
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Due versioni con la stessa tecnologia, ma un design differente per 19,5 milioni di “fumatori”
Il nuovo dispositivo sarà disponibile in Italia in due versioni: Iqos Iluma Prime e Iqos Iluma.
Entrambi i prodotti utilizzano la nuova tecnologia di riscaldamento a induzione, ma con un design diverso per consentire ai clienti di scegliere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze e preferenze.
Come per i modelli precedenti, il tabacco viene scaldato e non bruciato, evitando in questo modo fumo e cenere.
Al 30 settembre 2022, nel mondo 19,5 milioni di fumatori usano già Iqos (escludendo Russia e Ucraina), di cui oltre 2,5 milioni in Italia.
L’obiettivo di Philip Morris, a livello globale, è di arrivare entro il 2025 almeno a 40 milioni.
La conferenza stampa di presentazione di “Iqos Iluma” a Milano
Il nuovo Centro per l’Eccellenza Industriale di Philip Morris di Crespellano (Bologna)
Il nuovo Centro per l’Eccellenza Industriale di Philip Morris a Crespellano (Bologna)
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