Innovazione e giornalismo: una convivenza spesso difficile

Una polemica antica sull’equilibrio fra corretta informazione e titoli clickbait, riconsiderata alla luce di “Cronache della Rinascita”

Innovazione e Giornalismo: Creazione di Adamo di Michelangelo
La Creazione di Adamo di Michelangelo: si nota che la forma intorno a Dio e agli angeli corrisponde a quella del cervello umano

Houston, abbiamo un problema.
La tendenza allarmistico-polarizzante dei titoli dei giornali offline e online sta diventando sempre più evidente nell’epoca della iper-informazione (e della misinformazione).

Oggi stavo riflettendo su innovazione e giornalismo, dopo la segnalazione da parte di mia moglie di un titolo de “Il Messaggero”, storico quotidiano romano fondato nel lontano 1878.

Non proprio un giornaletto scandalistico, insomma, e lo stesso titolo in effetti non presenta punti critici particolari, almeno a un primo esame.

Anche le informazioni dell’articolo in questione appaiono abbastanza complete e puntuali, con tanto di precisazione, che in buona parte confuta la tesi implicita nel titolo. Apparentemente è un articolo scritto con consapevolezza e responsabilità.

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Partiamo dall’esempio in questione

Segue Google Maps e muore precipitando con l’auto da un «ponte crollato»: la famiglia fa causa al colosso del web
La prima, umana reazione a un titolo del genere è di tipo emotivo.

“Questa tecnologia dove ci porterà? Ormai non siamo neppure più in grado di fare attenzione alla strada, seguiamo acriticamente le indicazioni di queste trappole elettroniche. Che sono gestite da multinazionali a cui nulla importa della nostra vita e del nostro benessere”,

Vi assicuro che è stata in parte la mia reazione istintiva, almeno nei primi attimi.

Io che sono notoriamente una persona amante dell’innovazione scientifica e tecnologica, a tal punto da venir talvolta giudicato un po’ fanatico da parenti e amici.

È una tesi che sono in grado di smontare nel 90 per cento dei casi, ma questo è un discorso a parte.

Leggendo poi l’articolo mi sono reso conto che la storia aveva dei contorni leggermente differenti, un esempio di come innovazione e giornalismo troppo spesso non vadano d’accordo.

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Innovazione e Giornalismo: una mappa cartacea e una mappa digitale
Una mappa cartacea e una mappa digitale: c’è un confronto aspro e continuo fra digitale e analogico, fra reale e virtuale, fra amanti e detrattori della tecnologia (ProTech e AntiTech) e questo ci porta a creare una falsa dicotomia, una battaglia che non ha ragione di esistere fra due aspetti della nostra vita; aspetti che, se integrati in modo intelligente, ci portano solo vantaggi

L’eterno scontro interiore…

Il nostro cervello ha un modo di funzionare dettato in buona parte da criteri evolutivi. Essendo la nostra specie non dotata di particolare forza o di armi naturali paragonabili a quelle dei predatori superiori, abbiamo compensato con la nostra corteccia celebrale.

Che è capace di analizzare in pochi attimi una situazione di pericolo e di concepire una serie di strategie molto efficienti per uscirne, o di farci costruire strumenti in grado di ovviare ai nostri limiti fisici.

Il prezzo di tale efficienza, in una società complessa e connessa come quella che abbiamo sviluppato in circa trecentomila anni di esistenza su questo pezzo rotante di roccia che chiamiamo Terra, è la nostra tendenza naturale a iper-semplificare le situazioni.

Tale tendenza è in buona parte la causa scatenante delle polarizzazioni e dei conseguenti scontri che ci troviamo fin troppo spesso ad affrontare sui social network e social media, come ho scritto in altre occasioni.

Quindi troviamo il partito dei “ProTech” e quello degli “AntiTech” (di cui parlo abbondantemente in un romanzo che ho iniziato a scrivere in tempi non sospetti).

Questi ultimi, che curiosamente amano professare le loro convinzioni proprio attraverso i mezzi che affermano di detestare, troveranno senz’altro un’ottima sponda nel titolo suddetto.

Io, nel caso non si fosse capito, sono critico verso entrambe le posizioni (anche se, per ovvie ragioni professionali e passionali, propendo più per la prima).

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Innovazione e giornalismo: il ponte crollato e non segnalato di Hickory, nella Carolina del Nord
Il signor Philip Paxson è precipitato dal bordo della strada con la propria Jeep Gladiator per più di sei metri, prima di schiantarsi al suolo nella zona di Hickory, nella Carolina del Nord, e di trovare la morte: tornando a casa dalla festa di compleanno della figlia, che aveva appena compiuto nove anni, stava attraversando un quartiere sconosciuto con l’aiuto di Google Maps e si è imbattuto in un ponte crollato cinque anni prima e non transennato né segnalato da cartelli da parte delle autorità locali
(Foto: BBC)

Scopriamo insieme le carte

È vero quanto dice il titolo, su entrambi i punti.

Ma esiste un aspetto apparentemente secondario della vicenda che si rivela invece sostanziale: il ponte, crollato da cinque anni, non era in alcun modo segnalato neppure da un cartello, tantomeno la strada era stata chiusa per sicurezza.

Una serie di rimpalli di responsabilità delle autorità locali aveva fatto sì che quella trappola mortale se ne stesse lì, placida e tranquilla, in attesa della sua vittima.

Quindi, riflettendo a fondo sul caso, ci si rende conto che la tragedia sarebbe avvenuta anche nel caso che il povero guidatore ignaro avesse seguito una mappa cartacea, o più semplicemente i cartelli indicatori del luogo in cui intendeva arrivare.

Il buio della notte e la mancanza di segnali di pericolo hanno fatto il resto.

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Innovazione e Giornalismo: il logo di Google Maps
Google Maps è un servizio Internet geografico sviluppato da Google che consente la ricerca e la visualizzazione di carte geografiche di buona parte della Terra: accessibile da sito Web, o da App mobile, impiega mappe ottenute con una variante della proiezione di Mercatore

Come funziona Google Maps?

Le mappe digitali delle grandi società informatiche come Google e Apple si basano sui dati loro comunicati dalle autorità competenti, che spesso sono una serie di enti burocratici che in buona parte si sovrappongono e che, da buoni enti burocratici, giocano a scarica-barile con ben poca coscienza e competenza (anche se sono molto “competenti” nel farlo).

Ecco perché può capitare, ad esempio, che una strada indicata come carrozzabile dal navigatore di Google Maps si riveli un viottolo di campagna stretto e non asfaltato.

Ma, e qui sta il vantaggio indubbio del digitale, queste mappe possono ricevere segnalazioni anche dagli utilizzatori del servizio.

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Innovazione e Giornalismo: il logo della app Waze
Waze, anch’essa di proprietà di Google dal 2013, è un perfetto esempio di app di navigazione collaborativa

Waze, un’App collaborativa

La app Waze, di origine israeliana e che io utilizzo tutte le volte che guido (e che nel 2013 è stata acquisita proprio da Google) è un esempio perfetto di questo funzionamento collaborativo.

In caso di incidenti, traffico o pericoli di qualunque tipo basta un clic (naturalmente fermando prima l’auto, o facendolo fare da chi non guida in quel momento) per segnalare la situazione in modo praticamente immediato a tutti gli altri utenti.

Anche Google Maps ha una funzione di segnalazione, forse più filtrata, alla quale il problema, almeno a quanto riporta l’articolo, era stato fatto presente più volte.

Quindi è vero che Google potrebbe avere una parte di responsabilità (e sta operando in una serie di verifiche interne per capirlo).

Ma è altrettanto vero che la maggior parte della responsabilità è dei gestori locali della strada, che criminalmente hanno lasciato una voragine non segnalata aperta in una strada aperta al traffico.

Su questo lasciamo l’ultima parola all’inchiesta legale che ne scaturirà.

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Innovazione e giornalismo: il Web è pieno zeppo di link "acchiappaclic"
Il Web è pieno zeppo di link “acchiappaclic” e i giornali non sono spesso da meno, in virtù di titoli “clickbait” che non rispettano la deontologia professionale

E come funziona il giornalismo?

Avrei potuto utilizzare esempi molto più eclatanti dei cosiddetti “Titoli Acchiappa Clic” che tanto inquinano il giornalismo odierno, purtroppo a tutti i livelli.

Questo specifico caso non è in effetti particolarmente grave ma è segno dei tempi.

Dal punto di vista editoriale, si tende sempre più spesso a sacrificare la completezza e l’equilibrio dell’informazione sull’altare dell’accesso alla pagina (o della vendita del cartaceo, anche se ormai tende a scemare).

Certo, leggendo l’articolo si comprende bene cosa sia effettivamente accaduto, anche se chi lo scrive non sottolinea abbastanza, a mio parere, le reali percentuali di responsabilità.

Il giornalista sembra lasciare in sospeso una tesi non esplicita, quella che alla fine “è un po’ colpa della dannata tecnologia”.

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Innovazione e Giornalismo: particolare della mappa del cervello umano
In questa mappa, parte di una ricerca enorme effettuata all’Università di Harvard in collaborazione con Google, possiamo vedere circa 4.000 fibre nervose collegate a un singolo neurone di un cervello umano: se teniamo conto che in un cervello adulto ci sono circa 86 miliardi di neuroni possiamo capire come mai la complessità di questo organo superi abbondantemente qualunque computer che sia possibile costruire oggi; e possiamo coltivare qualche speranza di imparare a ragionare in modo meno semplicistico

Un nuovo Rinascimento

Forse sarebbe il momento di un ripensamento, di un “rinascimento” nel mestiere di giornalista, in questo particolare periodo dove molti tendono a leggere solo il titolo e pochi frasi successive, spesso saltando volontariamente o meno le parti che sottolineano aspetti della realtà che non corrispondano perfettamente alla loro immagine della realtà.

E tale rinascita può avvenire solamente attraverso la consapevolezza della grande responsabilità che chi scrive e riporta notizie e fatti ha nei confronti dei propri lettori.

Responsabilità non solo di informare nel modo più corretto possibile, ma anche di stimolare nei lettori e nelle lettrici un pensiero critico e complesso, invece di cavalcare gli aspetti più deleteri “da tifoseria” per questa o quella semplicistica tesi.

Occorrono coscienza e competenza, insomma.

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Innovazione e giornalismo: intervista a ChatGPT per descrivere Innovando.News
ChatGPT, nella sua qualità di… intelligenza artificiale, ha descritto la mission editoriale ed etica di Innovando.News nella forma di un’intervista

E noi di Innovando.News?

Permettetemi per concludere una piccola celebrazione del lavoro che stiamo impostando su questo magazine internazionale, guidati dagli ineffabili Gabriele Testi e Andreas Voigt La Spina.

In questo luogo, sì luogo virtuale e filosofico (anche se ancora non ci siamo visti di persona, ormai sento di conoscerli e comprenderli meglio di buona parte delle persone che incontro quotidianamente), stiamo creando una nuova-vecchia realtà.

Da noi l’innovazione si fonde con etica, consapevolezza e responsabilità; così, ogni seppur piccola distorsione del reale, o perlomeno di come noi giornalisti di Innovando.News onestamente lo percepiamo, non è considerata accettabile per quanto possa risultare “conveniente” o “alla moda”.

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Innovazione e Giornalismo: mappe dell'universo conosciuto
È davvero impressionante notare come il nostro universo, esaminato a livello delle strutture più grandi (super-ammassi di galassie) presenti delle conformazioni così simili alle reti neurali del cervello umano