Lenti a contatto “intelligenti” per esplorare un mondo nuovo
Esperienze di Invisible Computing e Realtà Virtuale garantiranno vantaggi alle persone nelle esigenze quotidiane e in quelle più critiche
La società Mojo Lens, con sede a Santa Clara in California, cambia il modo di vedere il mondo grazie alla prima lente a contatto “intelligente”, meraviglia della miniaturizzazione degli strumenti di realtà virtuale che diventa realtà sostanzialmente effettiva.
Il prototipo lanciato dall’azienda americana possiede infatti numerose caratteristiche all’avanguardia nel settore, tra cui il display dinamico più piccolo e più denso al mondo, una comunicazione a bassa latenza e un’interfaccia utente controllata direttamente dagli occhi.
Occhiali per la traduzione automatica: è la sfida di Google
Si tratta di un enorme passo in avanti, che porta con sé notevoli traguardi di innovazione e di sviluppo.
As we develop Mojo Lens, we’re constantly breaking new ground in #AR, #AI, #wearables, and support for those with #visionloss. To track the latest advancements, sign up for the Mojo Vision newsletter—and get the future in your inbox every month. https://t.co/XfHFudGMk2 pic.twitter.com/PRyZzllkVC
— Mojo Vision (@MojoVisionInc) June 15, 2022
“Abbiamo tecnologie hardware avanzate nelle aree del display, delle comunicazioni, dell’alimentazione e del tracciamento oculare. Grazie a queste fondamentali proprietà”, spiegano dall’azienda.
“Mojo ha ora un obiettivo per sviluppare ulteriormente, testare e iterare nuove esperienze di Invisible Computing, che garantiranno nuovi vantaggi alle persone sia per le esigenze quotidiane che per quelle mission-critical”.
“Oltre allo sviluppo dell’hardware, abbiamo investito in esperienze software. Nel nuovo modello, il nostro team di programmazione ha realizzato per la prima volta il codice del sistema operativo e i componenti dell’esperienza utente, la cosiddetta UX. Questo ci permetterà di sviluppare e testare ulteriormente importanti casi d’uso per i nostri partner e futuri clienti”.
Dacia Jogger, dalla realtà virtuale alla… “virtualità reale”
L’esperienza “eyes-up”, che permette agli atleti di rimanere concentrati durante l’allenamento
“Il nuovo prototipo Mojo Lens”, proseguono dalla società californiana, “accelera lo sviluppo dell’Invisible Computing, la nostra esperienza informatica di nuova generazione in cui le informazioni sono disponibili e presentate soltanto quando servono. Questa esperienza ‘eyes-up’ consente agli utenti di accedere a notizie e info tempestive in modo rapido e discreto, senza costringerli ad abbassare lo sguardo su uno schermo o a perdere la concentrazione sulle persone e sul mondo che li circonda”.
E ancora: “Stiamo cercando di cambiare il nostro rapporto con i dispositivi e di abbattere queste barriere per creare connessioni personali fondamentali. Mojo Lens vi permette di essere più simili a voi stessi, ovunque vi porti la giornata: vogliamo che la tecnologia e l’esperienza d’uso siano qualcosa che non vi distragga da ciò che siete. Una parte importante dello sviluppo di Mojo Lens è l’identificazione dei casi d’uso, e stiamo già collaborando a esperienze di nuova generazione per atleti performanti e appassionati di sport. Questo lavoro si svolge attraverso partnership strategiche con alcuni straordinari marchi di sport e fitness, come Adidas Running e 18Birdies”.
“L’obiettivo è quello di fornire dati sull’allenamento e statistiche in tempo reale in una modalità che tenga gli occhi aperti e le mani libere per migliorare la concentrazione e la fluidità. Gli atleti e gli appassionati di sport desiderano approfondimenti, ma i wearable attuali non sono in grado di fornire dati in tempo reale o ‘nel durante’. La nostra innovativa lente a contatto può dare agli atleti un vantaggio competitivo, perché permette loro di rimanere concentrati durante l’allenamento o sull’attività di formazione e di massimizzare le prestazioni senza guardare il dispositivo”.
È per tutti la scalata “virtuale” alla conquista del Cervino
Display più piccolo e denso che proietta testi brillanti, grafica più ricca e video ad alta risoluzione
Per realizzare questo nuovo prototipo, Mojo Lens ha inventato e sviluppato nuove tecnologie, dal display e dai sistemi ottici innovativi per la proiezione di contenuti in Realtà Aumentata a un protocollo di comunicazione a bassa latenza per lo streaming efficiente dei dati.
“L’evoluzione delle nuove funzionalità della lente ha comportato un’enorme mole di lavoro e il successo nel riunirle in un sistema funzionale con nuovi processi di produzione e gestione della qualità, il tutto in un formato così piccolo. Questo livello di integrazione è un risultato eccellente nello sviluppo di prodotti interdisciplinari”, affermano da Mojo Vision.
“Scambiatevi un’occhiata di pace”, e la farsa si fa tragedia
Quattro atout di Mojo Lens che fanno la differenza nella tecnologia e nella percezione dell’utente
Ma andiamo con ordine, giacché le tecnologie di Mojo, all’avanguardia nel settore, sono almeno quattro:
C’è il display più piccolo e denso al mondo
Il cuore di Mojo Lens è un display MicroLED da 14.000 pixel per pollice.
Con un diametro inferiore a 0,5 mm e un pixel-pitch di 1,8 micron, è lo schermo più piccolo e più denso al mondo mai creato per contenuti dinamici.
Abbinato a una micro-ottica progettata da Mojo Vision e a un chip backplane in silicio personalizzato, lo schermo è in grado di proiettare sulla retina di chi lo indossa testi brillanti, grafica ricca e video ad alta risoluzione, visibili in ambienti chiusi, all’aperto e persino a occhi chiusi.
Comunicazioni dell’insieme a bassa latenza
Mojo Vision ha progettato un ASIC personalizzato per Mojo Lens, che incorpora una radio a 5GHz e un processore ARM Core M0 che trasmette i dati dei sensori dalla lente e invia contenuti di Realtà Aumentata (AR) al display MicroLED.
La radio è in grado di comunicare con la bassissima latenza richiesta dalle applicazioni AR utilizzando un protocollo di comunicazione proprietario di Mojo Vision, più efficiente e veloce del Bluetooth LE.
Un tracciamento oculare oggi ultra preciso
Un elemento chiave di qualsiasi esperienza AR è la capacità di vedere e interagire con i contenuti digitali presenti nel mondo che ci circonda.
Mojo Lens è dotato di un accelerometro, un giroscopio e un magnetometro configurati su misura che tracciano continuamente i movimenti degli occhi in modo che le immagini AR rimangano ferme mentre le pupille si muovono naturalmente.
Grazie agli algoritmi proprietari di rilevamento del movimento, il tracciamento oculare di Mojo Lens è di un ordine di grandezza più preciso rispetto ai principali sistemi ottici di tracciamento oculare per la Realtà Aumentata o Realtà Virtuale ed è uno dei fattori chiave dell’esperienza utente unica di Mojo, controllata dagli occhi.
Sistema di alimentazione di livello medico
Ad alimentare Mojo Vision è un sistema di gestione dell’alimentazione proprietario, che comprende microbatterie di livello medico, un circuito integrato di gestione dell’alimentazione sviluppato da Mojo e componenti di ricarica wireless.
Il sistema di alimentazione è un elemento critico di Mojo Lens e gli consente di ottimizzare il prodotto finale per l’uso durante tutto il giorno e di eseguire test di affidabilità e sicurezza in preparazione agli studi clinici della FDA.
Realtà Virtuale e Metaverso in due scuole del ciclo Inspired
“Breakthrough Devices Program”: ecco il progetto che offre un valido aiuto alle persone ipovedenti
Per rendere l’Invisible Computing una realtà, Mojo Lens ha sbloccato il controller a mani libere per eccellenza: gli occhi.
Nulla punta con la stessa rapidità e precisione dello sguardo e, grazie al tracciamento oculare ultrapreciso di Mojo Vision, è ora possibile accedere e interagire con i contenuti AR con un semplice sguardo.
Questo costituisce la base di un’esperienza utente unica e potente, che sarà al tempo stesso veloce, discreta e senza sforzo.
Il prossimo passo nello sviluppo di Mojo Lens è l’avvio, da parte dell’azienda e di partner selezionati, di test e analisi approfondite degli utenti, della prototipazione di applicazioni software e dell’ottimizzazione generale del sistema e del prodotto.
“Oltre ai test clinici sui normovedenti”, dichiarano dall’azienda di Santa Clara, “inizieremo le valutazioni cliniche della lente con individui ipovedenti per continuare a portare avanti la nostra missione di assistere i milioni di persone che hanno una forma di perdita della vista non correggibile”.
Dal 2019, Mojo Vision collabora infatti con la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti attraverso il “Breakthrough Devices Program” per sviluppare un valido ausilio agli ipovedenti.
Quella strana percezione del digitale in assenza di know-how
We have completed a successful wear of our fully functional Mojo Lens prototype on eye! Read CEO Drew Perkins’ blog post on what it was like to wear a smart contact lens here: https://t.co/VPRyqi06ek#smartcontactlens #mojolens #invisiblecomputing pic.twitter.com/RClgdyGikt
— Mojo Vision (@MojoVisionInc) June 29, 2022
“Sapevo che sarebbero state realizzate, ma pensavo tra 10 o 20 anni, non adesso…”
Il “Breakthrough Devices Program” è un programma volontario progettato per fornire in modo sicuro e tempestivo DeepL, miglior algoritmo esistente di traduzione di testi in altre lingue, ai dispositivi medici che possono aiutare a trattare malattie o condizioni irreversibilmente debilitanti.
“Da quando abbiamo svelato per la prima volta Mojo Lens al mondo nel gennaio 2020, abbiamo innovato, costruito e integrato sistemi che molti pensavano non potessero essere costruiti, per non parlare del funzionamento in una lente a contatto”.
“La cosa più frequente che sentiamo dire quando condividiamo quest’ultimo prototipo è ‘sapevo che ci sarebbero state lenti a contatto intelligenti, ma pensavo che sarebbero state realizzate tra 10 o 20 anni, non adesso’. Questo sta accadendo e siamo entusiasti dei nostri prossimi traguardi e della realizzazione della promessa dell’Invisible Computing”, concludono da Mojo Vision. A Medical Treviso la riabilitazione si fa in realtà virtuale
Potresti essere interessato anche a:
Il Taam Ja’ è il “blue hole” più profondo del mondo: la scoperta
Sondata una cavità marina al largo della penisola dello Yucatan, trovata quattro volte più abissale della precedente dolina da record in Belize
In Brasile il primo incontro al mondo fra biosicurezza e sincrotroni
A Campinas un laboratorio di massimo contenimento biologico di livello NB4 sarà collegato alle sorgenti di luce di un acceleratore di particelle
In Alto Adige oggi è EDIH NOI il nuovo punto di riferimento per l’AI
A Bolzano destinati 4,6 milioni di euro dal fondo PNRR per servizi alle aziende locali nell’ambito della digitalizzazione dell’intelligenza…
Austria, Germania e Svizzera per ferrovie cargo “più innovative”
I Ministri DACH Leonore Gewessler, Volker Wissing e Albert Rösti: un elemento chiave l’introduzione dell’Accoppiamento Automatico Digitale