Michèle Kottelat: “È ora di passare a un’economia circolare...”
Intervistata da BAK Economics, la grande esperta svizzera di sostenibilità evidenzia l’importanza delle analisi oggettive per la politica e la società
![Michèle Kottelat: una grande esperta svizzera di economia circolare](https://innovando.it/wp-content/uploads/2023/10/Michele-Kottelat-E-ora-di-passare-a-uneconomia-circolare.-3.jpg)
Nella Confederazione Elvetica c’è una formazione politica, dai valori pressoché sconosciuti altrove in una forma contestuale, la quale si propone l’ambizioso tentativo di formulare una sintesi fra le esigenze dell’ecologia e quelle dell’economia.
Il Partito Verde Liberale della Svizzera è un movimento centrista e “green”, fondato il 19 luglio 2007 da due movimenti cantonali con lo stesso nome a San Gallo e Zurigo, il quale è particolarmente rappresentato oltre Gottardo nei territori di lingua tedesca, con particolare riguardo alla fascia di territorio che va dall’Oberland bernese alla Turgovia .
Fra i suoi esponenti più autorevoli spicca certamente Michèle Kottelat, classe 1953, co-presidente dei Grünliberale nel Canton Zugo e consigliere comunale nella locale capitale.
Intervistata da BAK Economics, la grande esperta elvetica di sostenibilità riesce a mettere in evidenza l’importanza notevole delle analisi oggettive per la politica e la società.
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![Michèle Kottelat: il “Tour de Sol” è stato il primo rally per veicoli a energia solare](https://innovando.it/wp-content/uploads/2023/10/Michele-Kottelat-E-ora-di-passare-a-uneconomia-circolare.-2-2.jpg)
Michèle Kottelat, perché la sostenibilità ha un ruolo così importante nella sua vita?
“Sono cresciuta con il rapporto del Club di Roma che mostrava i limiti della crescita. Da allora ho seguito le iniziative alla ricerca di un’economia più sostenibile. Negli Anni 70, insieme ai gruppi di raccolta dell’alluminio, ho chiesto l’introduzione dell’etichetta di riciclaggio per gli imballaggi realizzati con questo metallo. L’alluminio è un materiale prezioso, che può essere riciclato all’infinito senza alcuna perdita di qualità. Negli Anni 80 nutrivo grandi speranze per la Svizzera come pioniera dell’ecologia. Ricordo con affetto le emozionanti gare del ‘Tour de Sol’ per veicoli a energia solare, fra il 1985 e il 1993, in cui ingegneri e tecnici entusiasti lavoravano con entusiasmo ai loro progetti. Purtroppo, il contesto economico non era ancora pronto per ulteriori sviluppi e la Svizzera perse il proprio vantaggio. L’anno scorso, mio marito e io abbiamo fatto costruire una barca cabinata oceanica, al cento per cento elettrica, in versione pilotina. Quest’estate è stata equipaggiata con pannelli solari ad alta efficienza congegnati dal CSEM (il Centre Suisse d’Electronique et Microtechnique, con sede a Neuchâtel nell’omonimo Cantone, ndr). È stato un grande piacere raggiungere questo ambizioso obiettivo e dimostrare al mondo che una maggiore sostenibilità è possibile anche in mare”.
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![Michèle Kottelat: lo CSEM (Centre Suisse d'Électronique et de de Microtechnique) di Neuchâtel](https://innovando.it/wp-content/uploads/2023/10/Michele-Kottelat-E-ora-di-passare-a-uneconomia-circolare.-10.jpg)
A che punto siamo nel percorso verso una società e un’economia più sostenibili?
“Le risposte che da tempo desideravo vedere sono ora finalmente in atto. Il cambiamento climatico, la scarsità di risorse e la richiesta di energia pulita hanno innescato un processo di trasformazione globale dell’economia. Non si tratta di una tiepida brezza, ma di una tendenza poderosa, un ‘mega trend’, come si dice oggi. Oltre alla decarbonizzazione, l’industria del ventunesimo secolo deve abbandonare i modelli di produzione e consumo lineari per passare a un’economia circolare. In quest’ultima, infatti, i materiali devono rimanere all’interno di un ciclo in modo che non finiscano come rifiuti, ma possano essere riutilizzati. È necessario un approccio olistico. Si deve tenere conto di tutto, dall’estrazione delle materie prime alla progettazione, alla produzione, alla distribuzione e all’utilizzo il più a lungo possibile del prodotto fino al riciclo. Questo cambiamento rappresenta una sfida enorme per l’industria e il settore delle costruzioni, perché i progetti devono essere pianificati da zero in modo circolare. I Paesi Bassi sono da anni all’avanguardia nel campo dell’economia circolare. La Svizzera deve fare in modo di non perdere il contatto”.
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Michèle Kottelat @glp_kanton_zug viel näher bei uns und SP. Trotzdem Support für die Zuger Rechten Pfister / Pezzatti pic.twitter.com/XQoFQRcct5
— Alternative – die Grünen Zug (@AlternativeZG) September 11, 2015
Come può avvenire la trasformazione dell’economia e dell’industria in modo socialmente accettabile?
“Ci siamo abituati a energie fossili a buon mercato, con costi esternalizzati, e a prodotti a basso costo provenienti dall’Asia. Il passaggio dalla società dell’usa e getta alla società circolare porta a prodotti più cari, ma qualitativamente migliori e di maggior valore. Questo approccio sarà difficile da gestire per le persone con mezzi finanziari modesti. Temono che il loro tenore di vita si riduca e ciò provoca un’ansia collettiva e individuale. Dobbiamo accompagnare queste persone nel percorso di trasformazione fin dall’inizio. Mostrare che anche loro possono beneficiare di un’economia più sostenibile. In futuro, sicuramente possiederemo meno prodotti e piuttosto li affitteremo o li condivideremo, distribuendo i costi su più teste. Dove ciò non sarà possibile, dovremo ammortizzare socialmente il problema, un compito che spetta però alla politica”.
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Come valuta l’importanza di analisi oggettive sulla sostenibilità per l’economia e la politica?
“Le analisi di sostenibilità oggettive sono supporti fondamentali per gli attori del processo di trasformazione, soprattutto perché le decisioni importanti devono essere prese in tempi sempre più stretti. Soprattutto per le PMI, che stanno già raggiungendo i propri limiti nella loro attività quotidiana: io le considero un’importante cassetta degli attrezzi. Prima della trasformazione e durante il percorso, deve essere possibile rivedere le decisioni in breve tempo. Dobbiamo adattarci come fornitori per non perdere il contatto e soddisfare le esigenze dei nostri clienti? Siamo sulla strada giusta affinché la nostra azienda abbia una possibilità o possa addirittura ottenere un vantaggio competitivo con queste misure? Anche i politici sono sommersi dal flusso di informazioni. Ciò accade soprattutto nella politica nazionale, dove si prendono decisioni importanti per la direzione futura della nostra politica economica: lì il carico è enorme. Anche per loro, le analisi oggettive di sostenibilità possono essere di grande aiuto nel processo decisionale”.
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