Perché la digitalizzazione rende superflue le vendite porta a porta
D2D significa alienare effettivamente dei prodotti door-to-door, ma la tecnologia ha reso la pratica non più necessaria e ha molti più vantaggi
Ricordate? Una volta un dipendente designato dal datore di lavoro andava di porta in porta e smaltiva così il prodotto invenduto della propria azienda.
In passato, la vendita porta a porta (o D2D) era la normalità, sia nel commercio B2C (business-to-consumer), che nel commercio B2B (business-to-business).
Oggi soltanto pochi venditori utilizzano ancora questo tipo di commercializzazione dei prodotti.
Il vantaggio del sistema D2D era il contatto personale con i clienti perché ciò generava empatia e fiducia.
Al giorno d’oggi, la vita lavorativa quotidiana si svolge in casa o in ufficio, ma davanti al proprio computer.
Non è più necessario recarsi fisicamente presso la sede o l’abitazione dei clienti.
La digitalizzazione consente infatti un contatto rapido e diretto e rende superfluo il vecchio approccio door-to-door.
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Chat telefoniche o contatti video su Zoom o Meet per risparmiare tempo e anche denaro
Le riunioni e le conversazioni con i clienti, nonché i meeting del personale interno, ora funzionano soltanto con chat telefoniche o contatti video su piattaforme digitali come Zoom o Meet.
Ciò non soltanto fa risparmiare tempo, ma anche denaro.
Non è vero che queste interazioni digitali siano una sconfitta, perché il senso di prossimità e il rispetto si possono creare anche online.
Inoltre, funziona tutto più velocemente, le call si possono organizzare più spesso e si può costruire una migliore connettività.
Se in qualsiasi momento si ha bisogno comunque di presentare un prodotto dal vivo, c’è anche la possibilità di prenotare uno showroom o di recarsi fisicamente dal cliente.
Soprattutto nel B2C, il porta a porta rappresenta un inutile consumo di risorse.
Alla fine non si sa mai quanto si venderà quel giorno oppure se si venderà qualcosa. Il profitto è sempre incerto, ovviamente.
Questo avviene perché molti prodotti non sono rilevanti per tutti.
E questo è il motivo per cui bisognerebbe concentrarsi sulle possibilità digitali.
Senza il permesso del cliente, il door-to-door è comunque vietato.
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L’alternativa alla vendita D2D? Creare prodotti o servizi realmente necessari alla società
Un modo moderno di vendere è quello innanzitutto di creare un bisogno dotato di senso.
È necessario creare prodotti o servizi realmente necessari alla società.
Ed è importante fabbricare qualcosa di nuovo, in modo da poter tenere il passo della concorrenza.
La domanda di prodotti o di servizi può essere stimolata con campagne nei media digitali.
Gli annunci online possono richiedere un certo esborso di denaro, ma consentono di raggiungere una vasta gamma di potenziali clienti.
C’è una maggiore probabilità che alcune delle migliaia di persone che vedono l’annuncio acquistino il prodotto.
È possibile raggiungere più clienti potenziali in breve tempo.
Sebbene lo strumento sia alquanto impersonale, online si ottiene un migliore accesso ai clienti, già tali oppure potenziali.
Oggi le vendite avvengono tramite chat telefoniche o strumenti video come Zoom e Meet.
Lì le conversazioni possono avvenire velocemente e facilmente.
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Processo di vendita suddiviso in un modello in tre fasi: apertura, impostazione e chiusura
Inoltre, il processo di vendita può essere suddiviso in un modello in tre fasi: apertura, impostazione e chiusura.
Nella fase di apertura si costruisce il contatto con i potenziali clienti.
L’ambientazione è una conversazione in cui ci si qualifica.
Lì bisogna verificare se il potenziale cliente soddisfa le esigenze del venditore.
Se così non fosse, si potrà procedere al follow-up in seguito.
Infine, la chiusura è la conversazione in cui avviene la vendita.
Inoltre, nel frattempo viene sfruttata sempre più spesso la possibilità del Customer Relationship Management (CRM).
Questa strategia aiuta a modellare sistematicamente le relazioni e le interazioni di un’azienda con i propri clienti esistenti e potenziali.
In questo modo i dipendenti dell’impresa possono avere una visione migliore e la comunicazione con il cliente può essere catturata più facilmente.
Inoltre, è possibile emettere report ideali, perfezionare l’interazione con i clienti e aumentare la redditività.
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I clienti suddivisi negli utili tipi A, B e C mediante strumenti di intelligenza artificiale
Una vendita moderna prevede la completa digitalizzazione e automazione dei processi.
Tutto ciò può essere visto anche in altri luoghi virtuali.
Ad esempio, i clienti possono essere analizzati in modo più preciso con strumenti digitali.
È possibile creare un avatar del cliente oppure classificare ciascuno di loro.
Questo aiuta a comprendere su quali clienti varrà la pena concentrarsi maggiormente.
Una divisione automatica dei clienti nei tipi A, B e C può essere effettuata mediante strumenti di intelligenza artificiale.
Questo perché anche l’AI gioca un ruolo importante nella digitalizzazione delle vendite.
I clienti A sono, ad esempio, quelli con il maggior potenziale.
I clienti C, dall’altra parte, non mostrano un grande potenziale ed è quindi meglio interrompere l’attività con loro perché nella maggior parte dei casi costano più di quanto facciano guadagnare.
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Sensato sfruttare appieno le possibilità della digitalizzazione per lasciarsi alle spalle il D2D
La vendita moderna è completamente automatizzata e digitalizzata.
Affinché abbia successo, vengono utilizzati diversi strumenti digitali, alcuni dei quali dotati di intelligenza artificiale.
La vendita porta a porta, dispendiosa in termini di tempo e di denaro, non è più necessaria, sia nel business B2B che in quello B2C.
L’accesso ai clienti è ancora migliore online.
Attraverso le possibilità offerte dalla trasformazione digitale, le conversazioni possono essere analizzate meglio.
Ciò offre alle aziende l’opportunità di apportare sempre ottimizzazioni e miglioramenti.
Tutto questo significa che è sensato sfruttare appieno le possibilità della digitalizzazione e lasciarsi alle spalle il D2D.
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