Raffaella Greco: “Da San Marino Aerospace a un cluster di settore”

C’è una… mamma e allo stesso tempo un’imprenditrice che si appresta a lanciare e a inaugurare un evento decisamente carico di innovazione, coniugando uno dei più rispettati e longevi Stati esistenti al mondo e l’avanzatissimo settore dell’industria aeronautica e della space economy.

Atteso il 25 e 26 ottobre prossimi, “San Marino Aerospace” è infatti l’happening e la creatura del desiderio dell’organizzatrice Raffaella Greco, businesswoman nata in una località carica di storia, Magenta, da madre milanese e padre pugliese, gratificata da una Laurea Magistrale in Relazioni e Istituzioni Internazionali dopo un Bachelor’s Degree in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano.

Oggi rappresentante legale di TAIT, acronimo di Titano Aerospace and Innovation Technologies Srl, è altresì coordinatrice del Campus della LUM School of Management così come in passato fu Campus Manager della European School of Economics a Milano.

La brochure di presentazione di “San Marino Aerospace” 2023 (in lingua inglese)
La brochure di presentazione di “San Marino Aerospace” 2023 (in lingua italiana)

Raffaella Greco ha fortissimamente voluto “San Marino Aerospace”, l’imminente biennale in cui, per due giorni filati, l’Antichissima Terra della Libertà ospiterà B2B, matching, dimostrazioni, laboratori, convegni e approfondimenti sul tema aerospaziale, evidenziando ricerche, esperienze, innovazioni e tecnologie all’avanguardia, per la filiera e per tutto l’indotto.

Genitrice di due figli, un maschio e una femmmina, residente a Varese, ma amante del mare, dice di sé di essere “empatica, con buone doti relazionali che, abbinate agli studi effettuati e alle diverse esperienze lavorative maturate con molteplici interessi, mi permettono di svolgere mansioni di relazioni, organizzazione, e di comunicazione a tutti i livelli…”.

I presupposti psicologici necessari per conoscerla meglio e per entrare nei meandri “del perché” e nel programma di un evento che gode del patrocinio del Congresso di Stato della piccola Nazione bianco-azzurra e della American Chamber of Commerce Italy ci sono tutti.

“San Marino Aerospace” è strutturato per attrarre fondamentalmente quattro diversi target di pubblico, tutti ben definiti: imprese del comparto aerospazio e di quello top aeronautico, con un particolare interesse al mondo dei droni e alla sub-fornitura spaziale, alla tecnologia e all’innovazione, investitori e fondi di investimento, giovani e studenti delle scuole superiori intenzionati a scegliere il loro percorso formativo e, last but not least, appassionati del settore aerospaziale e semplici curiosi. Vediamo di approfondire con lei la “questione sammarinese”.

A San Marino il primo evento internazionale del settore aerospazio

Che cos’è veramente “San Marino Aerospace”, una delle grandi novità convegnistiche ed espositive attese in Europa nell’autunno 2023?
“Si tratta fondamentalmente di una presa d’atto! San Marino sta crescendo tantissimo economicamente, anche perché ha una rete di amministratori giovani e dinamici (particolarmente importante la figura di Fabio Righi, Ministro dell’Industria, Artigianato e Commercio, Innovazione Tecnologica e Semplificazione, ndr). In quest’ottica di crescita e di sviluppo inclusivi, ha deciso di ospitare questo evento. Nessuno Stato al mondo può ormai prescindere da temi importanti quali lo spazio, l’innovazione e la ricerca. È la consapevolezza del futuro, e la più antica Repubblica al mondo ha dimostrato di avere questa sensibilità. Oltretutto la posizione centrale in Europa e una macchina amministrativa snella e veloce fanno il resto…”.

Quali sono le maggiori componenti di innovazione di questo evento e quale è la filosofia alla sua base?
“Potrei spiegarne agevolmente la filosofia, ma è quella che ho descritto in risposta alla vostra prima domanda sulle componenti di innovazione. E aggiungo che siete, e che sono, tutti invitati!”.

Atterraggi e approcci agli aeroporti meno rumorosi e più sostenibili

Perché la scelta dell’Antichissima Terra della Libertà come location di una manifestazione così apparentemente slegata dal territorio e “avulsa” in teoria dall’ambito aeronautico e spaziale?
“Dinamismo e consapevolezza di sé sono i temi chiave. Di fatto San Marino è molto più legata al proprio territorio e a quello circostante di ciò che si possa immaginare. Un territorio, in modo particolare quello dell’Emilia Romagna e delle Marche, molto attivo nell’ambito aeronautico e spaziale. Sono regioni che ben hanno colto l’apertura di questa piccola, ma importante, Repubblica. Tant’è che le regioni circostanti e i cluster italiani saranno presenti alla manifestazione ‘San Marino Aerospace’. Allo stesso modo San Marino dialoga e ha ottime relazioni con la maggior parte degli Stati del mondo. La presenza delle più importanti aziende americane, presenti già alla prima e attesa edizione dell’evento, ne è la prova tangibile. Inoltre, grazie proprio a questa visione, San Marino sta lavorando per essere uno Stato aggregante per gli altri piccoli Paesi del pianeta. Ricordiamo poi che, per esempio all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il voto della Repubblica equivale a quello di qualunque altro Stato membro. Il famoso ‘uno vale uno’…”.

Leonardo, lanciato il nuovo elicottero a pilotaggio remoto AWHero

Quale tipo di collaborazione, supporto o aiuto avete ricevuto dalle autorità della Repubblica di San Marino, sia locali che nazionali?
“L’evento, attraverso una manifesta delibera ufficiale, è ora considerato una manifestazione di interesse nazionale, e quindi destinatario di un patrocinio del Congresso di Stato. La Segreteria del Dipartimento Economia sin dall’inizio, logicamente, è quella che ha avuto maggiore sensibilità verso la nostra proposta, e ancora oggi è quella dalla quale naturalmente abbiamo maggiore supporto, ma la partecipazione dei vari organi della pubblica amministrazione è unanime. Per le istituzioni presenti sul territorio, la Camera di Commercio Americana si è attivamente messa al nostro fianco sin da quando il progetto era soltanto un’ipotesi. Le altre istituzioni economiche sono state un po’ più tiepide inizialmente, ma adesso stiamo dialogando bene anche con loro. Spiace quando invece si vedono prese di posizione, magari di natura politica, che in qualche modo limitano la grande opportunità che si sta creando e che coinvolgerà davvero tutto il sistema, non soltanto quello economico. Sin dagli albori noi abbiamo ritenuto che questo evento avrebbe dovuto avere una grande identità sammarinese ed essere riconosciuta come tale, proprio per far sì che il territorio possa beneficiare di questa iniziativa, ma principalmente anche di tutto quello che accadrà dopo l’happening stesso. ‘San Marino Aerospace’ è il punto di partenza. Così, un po’ come piace dire a noi organizzatori, non è l’edizione ‘uno’, bensì l’edizione ‘zero’…”.

La corsa allo spazio? Giusto risarcimento per i baby boomer

Che cosa ci può dire della sua società, la quale potrebbe anche sembrare una “new entry” fra i non addetti ai lavori, e delle sue attività? Quali sono i progetti per il futuro di Titano Aerospace and Innovation Technologies Srl?
“Avete ragione, poiché TAIT è una new entry per il mondo degli addetti ai lavori, ma siccome siamo tutte persone di buon senso sapevamo dall’inizio, quando è stato presentato il progetto, di avere importanti relazioni e collaborazioni con chi vive questo mondo. TAIT, infatti, non ha la presunzione di parlare di aerospazio, ma di fare da collettore per importanti aziende e importanti iniziative. E il 25 e 26 ottobre lo dimostreremo!”.

Qual è stato e quale sarà il contributo della American Chamber of Commerce, e della diplomazia statunitense in generale, all’evento?
“È stato ed è importantissimo! Abbiamo trovato nell’Ambasciatore John Mazza, referente per la AmCham anche nella Repubblica di San Marino, un supporto fondamentale. Come dicevo prima, egli ha colto l’essenza del progetto già nelle fasi embrionali. Ha saputo tessere i rapporti giusti per portare le aziende americane a ‘San Marino Aerospace’. La Camera di Commercio Americana in Italia ha anche istituito un panel dal titolo ‘La collaborazione transatlantica nella filiera dell’aerospazio e della aviation’, portando al tavolo nomi di spicco del sistema statunitense. La vera parte diplomatica inizierà successivamente, ma i primi passi hanno già dato ottimi e sicuri risultati…”.

La prima “bandiera” sulla Luna? Fu bianca e made-in-Svizzera

A “San Marino Aerospace”, per così dire, “atterreranno” anche aziende del calibro di Boeing, Lockheed Martin, Collins, Magroup e Axiom, veri e propri colossi dei cieli: che cosa ha fatto la differenza, che cosa le ha indotte a venire a San Marino per la vostra manifestazione?
“Per una questione di riservatezza non ne svelo l’identità, ma il dirigente di una di queste Big Company, in una frase di risposta in una e-mail, ha letteralmente scritto: ‘Reputiamo San Marino strategica per la nostra crescita’…”.

Al di là dell’happening in sé e per sé, vi sarà un futuro “targato RSM” nel settore aerospaziale?
“Assolutamente sì! Diciamo che l’happening sarà il momento più ludico, ma da lì in poi inizierà il vero lavoro”.

L’aerodinamica e l’innovativa “arte” della progettazione aeronautica

“San Marino Aerospace“ avrà una periodicità biennale: quale collante di iniziative o di attività unirà un’edizione alla successiva in un continuum virtuale? E ci sono già idee per il 2025?
“Ecco, ‘San Marino Aerospace’ si svolgerà con una cadenza di due anni. Come dicevo prima, questa non sarà la prima edizione, bensì l’edizione zero. Si inizierà a lavorare subito all’evento successivo. E si tratta di attività che verranno accompagnate da ricerca, tavoli tecnici, convegni, hub per le start-up, formazione e, naturalmente, dalla nascita di un cluster”.

Il contributo delle Forze Aeree Svizzere alla protezione del clima

Anche gli studenti delle scuole superiori e gli appassionati del settore aerospazio avranno “cittadinanza” sul monte Titano, nei giorni del 25 e 26 ottobre, in un evento dinamico per tutti: che cosa è previsto per il pubblico, per i giovanissimi e per i curiosi?
“I giovani sono il nostro futuro, saranno loro a congegnare la prossima storia del mondo, a incarnare la società di domani. La space economy, ma in genere l’intera filiera dell’aerospazio e dell’aviazione, avrà un ruolo economico ed occupazionale importante. Ecco: noi nel nostro piccolo vorremmo accrescere questa coscienza e un po’ di conoscenza. Utilizzeremo il classico ‘effetto wow’! Sarà il Colonnello Walter Villadei, astronauta e militare italiano, ad incontrare i ragazzi la mattina di martedì 26 ottobre. In seguito saranno tutti invitati e accompagnati, naturalmente da nostri ospiti, a visitare la parte espositiva. Se si vuole fare contaminazione e divulgazione, è impensabile farlo facendo pagare un biglietto alle scolaresche. E sarà bellissimo vedere i pullman di studenti arrivare sul monte Titano!”.

È possibile immaginare un fil rouge o una collaborazione con altri microstati europei, oppure collocati anche in altri continenti, per iniziative similari e partnership?
“Sì, certo, ma questa sarà l’attività che spetterà alla politica sammarinese. Noi cercheremo di confezionare un buon evento”.

Sì a Bologna al forum strategico per la filiera aerospaziale

La Repubblica di San Marino ha sempre coltivato un rapporto privilegiato con la Regione Emilia-Romagna per motivi storici e geografici. Esistono già o si immaginano sinergie con il “Forum Strategico per la promozione della filiera regionale dell’aerospazio”, lanciato dalla Giunta di Bologna due anni or sono?
“Con il ‘Forum Strategico’ abbiamo creato un ottimo rapporto. Saranno presenti sia loro che le loro aziende, i progetti e le innovazioni di cui sono portatori. E grazie a ‘San Marino Aerospace’ nascerà anche un documento che siglerà la collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e la confinante Repubblica. Sono le prime cose di cui andiamo fieri e che attestano il lavoro che stiamo facendo”.

Raffaella Greco come descriverebbe se stessa a chi non la conoscesse dal lato umano e professionale? In estrema sintesi, “chi è”?
“Noi abbiamo un’immagine di noi stessi un po’ diversa rispetto a come ci vedono gli altri. Forse questa domanda dovrebbe essere fatta a loro, a chi interagisce con me. Certo è che cerco sempre di lavorare con la testa e con il cuore, sperando di riuscire a farlo bene”.

Lo scienziato di colore e quella voce “nazista” nello spazio