“3D Sketching”, e al designer basta una porzione di… vuoto

“3D Sketching”, e al designer basta una porzione di… vuoto

Come rivela l’esempio Renault, l’industria dell’automotive fa affidamento da decenni sui progressi della modellizzazione tridimensionale

Il '3D Sketching' assomiglia al gaming e agli eSports, ma è design tecnologico professionale
Il ‘3D Sketching’ assomiglia al gaming e agli eSports, ma è design tecnologico professionale

Proprio come il cinema, i videogiochi e la cartografia, anche l’industria dell’automotive fa affidamento, da diversi decenni, sui progressi della modellizzazione 3D per dar vita ai propri progetti.
Oggi, per produrre un’auto, bisogna prima farla nascere in formato tridimensionale. È uno dei compiti del designer, che può contare su tool box digitali sempre più ricchi.
Uno di questi strumenti si basa sul “3D Sketching”, una tecnologia rivoluzionaria che consente di disegnare senza matita né scrivania. Benvenuti nel futuro!

Video, la modellizzazione tridimensionale del gruppo Renault

Hischke Udo è Chief Designer del gruppo Renault nonché un esperto dei software '3D Sketching'
Hischke Udo è Chief Designer del gruppo Renault nonché un esperto dei software ‘3D Sketching’

Gesticolare nel nulla per toccare con mano il design 4.0

Technocentre di Guyancourt, primo dicembre 2021. Un uomo, con un casco VR in testa e due controller in mano, gesticola nel bel mezzo di una stanza. Sembra tracciare linee invisibili intorno a sé. Una scena buffa, che fa subito pensare alle esperienze di realtà virtuale dei videogiochi.
Eppure, Hischke Udo (è così che si chiama) non è affatto un gamer, è un designer! Ed è impegnato in una sessione di lavoro. La sua ultima scoperta? Un software di “3D Sketching”, un metodo per disegnare che è in corso di sviluppo presso il centro design del Gruppo Renault.
“Con il ‘3D Sketching’, si è immersi in uno spazio dove non ci sono più vincoli né limiti”, dice Hischke Udo, nella sua qualità di Chief Designer.

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Nel 1949 il famoso artista spagnolo Pablo Picasso utilizzava un accendino come matita per realizzare “coreografie luminose”
Nel 1949 il famoso artista spagnolo Pablo Picasso utilizzava un accendino come matita per realizzare “coreografie luminose”

Come Pablo Picasso nel 1949, al buio con un… accendino

Il “3D Sketching” è una tecnologia intuitiva che consiste nel “disegnare nel vuoto”, intorno a sé.
Che cosa vuol dire “disegnare nel vuoto”, dunque? Si tratta di una tecnica che già Pablo Picasso stava sperimentando nel 1949. Il famoso artista spagnolo utilizzava un accendino come matita per realizzare “coreografie luminose”.
Questi disegni effimeri sono stati immortalati dalla fotografa Gjon Mili. La tecnica era nota come “light painting” (o “light drawing”), una forma artistica che, già a quei tempi, consentiva di concettualizzare un’idea sotto forma di rappresentazione nello spazio.
Oggi, con il “3D Sketching”, succede un po’ la stessa cosa, ma senza accendino né macchina fotografica. La tecnica si basa sull’uso di un casco VR, dove VR sta per Virtual Reality, ossia realtà virtuale.
Inventato cinquant’anni fa, si è democratizzato attorno al 2010 con la commercializzazione di modelli per i videogiochi destinati al grande pubblico.
Dopo aver indossato il casco ed averlo acceso, il designer si trova immerso a 360 gradi in uno studio di design.
Usando due controller (uno per mano), sceglie i colori da una tavolozza grafica, traccia le linee, crea le forme, riempie le superfici, eccetera. Tutti i movimenti sono modellizzati e registrati in tempo reale da un software.
Per sperimentare il “3D Sketching”, bastano dunque un casco VR, due controller ed una connessione Internet.

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Esempio di bozzetto di abitacolo realizzato con il '3D Sketching' in seno al gruppo Renault
Esempio di bozzetto di abitacolo realizzato con il ‘3D Sketching’ in seno al gruppo Renault

Una libertà digitale e creativa di lavoro pressoché limitata

Già alla fine degli Anni Novanta, la professione del designer aveva subito una prima trasformazione, con la diffusione sempre maggiore del disegno su tavoletta digitale.
Oggi, il “3D Sketching” va ben oltre, permettendo al disegnatore di fare a meno di tavoletta, matita, mouse e persino scrivania per lavorare.
Il design entra in una nuova era: quella della digitalizzazione posta al centro della progettazione dei veicoli.
“È da tanto tempo che il Gruppo Renault lavora nel digitale. Oggi, si apre una nuova era per i designer”.
Grazie a strumenti sempre migliori, la digitalizzazione lascia piena libertà al designer, rendendo i suoi progetti ancora più accessibili.
Non è mai stato tanto facile realizzare velocemente bozzetti a tre dimensioni, creare in prospettiva, modellizzare le forme (anche su scala 1:1) o riempire i volumi. “Così si risparmia tempo”, precisa Udo.
“Ci vogliono almeno quattro settimane per inviare una scansione o dati ad una macchina, mentre qui si lavora in tempo reale. È un enorme vantaggio”.
Insomma, il “3D Sketching” apre le porte a nuove sperimentazioni, in quanto permette all’utente di trasformare facilmente qualsiasi idea in realtà.

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Affaticamento degli occhi, mal di testa e dolori gli unici guai

I lati negativi di tutto ciò sono l’affaticamento degli occhi, il mal di testa ed altri dolori, dorsali ed articolari che, dopo un uso prolungato, possono affliggere alcuni designer.
“Per disegnare a 360 gradi bisogna avere una buona forma fisica e fare una pausa ogni ora”, sottolinea Udo.
Gli ingegneri stanno già riflettendo su soluzioni per rendere l’esperienza più piacevole e meno vincolante. In genere, puntano sull’alleggerimento del casco.
Si sviluppano, ad esempio, caschi di “realtà mista”, che consentono di disegnare nella realtà virtuale, ma anche di vedere cosa accade intorno a sé ed interagire con i colleghi.

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Esempio di bozzetto di veicolo realizzato con il '3D Sketching' in seno al gruppo Renaulto al gruppo Renault
Esempio di bozzetto di veicolo realizzato con il ‘3D Sketching’ in seno al gruppo Renault

Collaborazione 2.0 con altri progettisti al di là della distanza

Il “3D Sketching” aggiunge un’altra corda all’arco del designer: la possibilità di collaborare con un collega, dal vivo, sullo stesso progetto, indipendentemente dalla distanza che li separa.
“Basta una connessione Internet per superare tutti i limiti geografici. Si può avere la sensazione di stare insieme, anche se ci si trova a migliaia di chilometri di distanza”, precisa ancora Hischke.
I due designer possono confrontarsi tramite l’interfaccia creata dal tool di “3D Sketching”, usando gli auricolari ed il microfono integrati nel casco VR.
Possono così comunicare, condividere i lavori realizzati individualmente e collaborare su progetti in comune. Tutto questo senza doversi spostare da casa, dall’ufficio o da qualsiasi altro posto in cui si trovino.
Risultato: le combinazioni immaginabili sono infinite ed i malintesi molto meno frequenti di prima.
“Grazie alla VR, che apre le porte alla realtà 3D, riusciamo ad esprimerci con più precisione”, aggiunge Udo.
Ma non è tutto: anche il workflow risulta migliorato. Dopo aver realizzato le modellizzazioni con il “3D Sketching”, queste vengono esportate sotto forma di file, che possono essere utilizzati anche dagli altri anelli della catena di progettazione e produzione dei veicoli.
Il designer può affidare il rendering del suo lavoro ad un modellatore (incaricato di ricavarne un modello fisico) o ad un ingegnere che, ad esempio, ne valuterà la fattibilità.
Proprio come la digitalizzazione, anche il “3D Sketchingelimina gli ostacoli alla comunicazione e fa cadere progressivamente le barriere tra le varie professioni.

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Ma il designer “aumentato” non può rinunciare alla fisicità

Da alcuni anni, il disegno digitale offre al design l’opportunità di portare avanti il processo più velocemente e spingersi oltre, fin dalle iniziali intenzioni del designer. Questa tendenza è stata accentuata dal “3D Sketching”.
Oltre a ridurre i costi ed i tempi di realizzazione, la nuova tecnologia facilita lo sviluppo e fornisce un’anteprima dei contenuti disegnati.
Concretamente, il designer ha ora la possibilità di concentrarsi su una parte del disegno con più precisione, sperimentare le superfici a suo piacimento, produrre “a specchio” (duplicare una faccia 2D per ricavarne un oggetto 3D), ottenere un miglior rendering di bozzetti e modellizzazioni, presentare direttamente i suoi progetti in tempo reale e dar vita ai disegni grazie alla compatibilità di questa tecnologia con le stampanti 3D.
Con questi numerosi vantaggi, nuove competenze e modi sempre più disparati di esprimere le sue idee, il designer si è trasformato in un “designer aumentato”.
“Avremo sempre bisogno dei modelli fisici perché i nostri clienti vogliono acquistare un prodotto vero, che possano toccare”.
“Il ‘3D Sketching’ è uno strumento in più, ma i metodi tradizionali restano sempre validi”, conclude Udo.
L’approccio digitale è complementare a quello fisico, hanno entrambi un ruolo da svolgere nel processo di produzione dei veicoli.
I modellatori continuano a utilizzare l’argilla sintetica per realizzare i loro modelli. Ideali per elaborare le linee del veicolo, sono determinanti nella fase finale del progetto per giudicarne la qualità.
Allo stesso modo, il “3D Sketching” non sostituisce le capacità di disegno del designer, pietra miliare della progettazione dei veicoli.

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Hischke Udo è Chief Designer del gruppo Renault nonché un esperto dei software '3D Sketching'
Hischke Udo è Chief Designer del gruppo Renault nonché un esperto dei software ‘3D Sketching’

Il “3D Sketching” è partito alla conquista di nuovi ambiti

I designer del Gruppo Renault non sono gli unici a sperimentare questa tecnologia.
Già adottata da diverse scuole di design, viene oggi utilizzata dai progettisti di moto, calzature sportive, caschi per biciclette e zaini.
Possiamo scommettere che, in futuro, permetterà di realizzare molti progetti in settori disparati, tra cui moda, interior design, medicina, architettura e videogiochi.

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I caschi di “realtà mista” consentono di disegnare nella realtà virtuale, ma anche di vedere cosa accade intorno a sé ed interagire con i colleghi
I caschi di “realtà mista” consentono di disegnare nella realtà virtuale, ma anche di vedere cosa accade intorno a sé ed interagire con i colleghi