Una nuova idea di città: è la Smart Forest City di Cancún

Oltre 350 specie di piante e 557 metri quadri di superficie per la metropoli-foresta messicana firmata dallo studio Stefano Boeri Architetti

Smart Forest City: Cancún
La Smart Forest City di Cancún dovrebbe vedere la luce nel 2026 (Foto: The Big Picture)

Cancún, la popolare località turistica situata nella penisola messicana dello Yucatán, è celebre per le sue spiagge caraibiche e la vivace vita notturna.

Ma questa città, amatissima dai turisti americani ed europei, sta per diventare famosa per un’altra “attrazione” molto particolare: una Smart Forest City innovativa, sostenibile e autosufficiente dal punto di vista energetico.

Dalla visione di Stefano Boeri (creatore del Bosco Verticale, da sempre in prima linea per progetti di riforestazione urbana) sta nascendo un luogo che più che una città, è un organismo vivente, un monito per gli spazi urbani del futuro.

Natura, ma anche tecnologia, innovazione ma con un occhio di riguardo alla tutela della biodiversità e attenzione alle sfide ambientali del nostro secolo. Benvenuti nella Smart Forest City di Cancún…

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Smart Forest City: natura e tecnologia
La Smart Forest City è un puzzle di innovazione tecnologica e natura, che ospita oltre 120.000 piante di 350 specie diverse (Foto: Stefano Boeri Architetti)

Una “città verde” nell’antica terra dei maya

Dopo il Bosco Verticale di Milano e la foresta urbana verticale a Dubai (progetto svelato l’anno scorso durante la COP27 organizzata dall’ONU in Egitto), lo studio milanese mette a segno un altro progetto di riforestazione urbana.

Con un’estensione di 557 ettari, la Smart Forest City di Cancún può ospitare fino a 130.000 abitanti.

La sua area metropolitana ospita 362 ettari di rigogliosa vegetazione, dove 120.000 piante appartenenti a 350 varietà diverse creano una cornice di biodiversità in cui però l’innovazione tecnologica green regna sovrana.

Spazi naturali e costruiti giocano su un equilibrio perfetto, con tetti e facciate ‘verdi’ e ampi parchi in aree che in precedenza erano destinate a centri commerciali.

La Smart Forest City si basa sull’autosufficienza energetica e sull’uso efficiente dell’acqua.

Schierati lungo il perimetro, i pannelli fotovoltaici lavorano in sinergia con un sistema di canali d’acqua interconnessi che sono collegati a un impianto marino sotteraneo.

Questa soluzione all’avanguardia non solo alimenta la città in modo sostenibile, ma permette un sistema di economia circolare intorno al ciclo dell’acqua.

Una darsena di raccolta e una torre di desalinizzazione accolgono l’acqua, che successivamente scorre attraverso una rete di canali navigabili per irrorare i campi agricoli e distribuirsi attraverso l’intero insediamento di Cancún.

Le città consumano il 75 per cento delle risorse naturali mondiali e sono responsabili di oltre il 70 per cento delle emissioni globali di CO2. Gli alberi e le foreste, in continuo declino, ogni anno assorbono più del 40 per cento delle emissioni di gas serra generate dalle attività umane”, affermano dallo Studio Boeri Architetti.

Aumentando la vegetazione nelle città possiamo combattere l’inquinamento atmosferico, ridurre le emissioni di CO2 e l’effetto isola di calore e aumentare la biodiversità. Così facendo renderemmo le nostre città più salutari, sicure, piacevoli e attraenti”.

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Smart Forest City: economia circolare
La città-foresta di Cancún prevede un sistema di economia circolare intorno al ciclo dell’acqua, che viene desalinizzata e riciclata (Foto: Stefano Boeri Architetti)

Mobilità sostenibile, ecoturismo, ricerca e innovazione

Nella Smart Forest City, che dovrebbe vedere la luce nel 2026, il rumore dei motori a combustione cede il passo al “silenzio” elettrico.

La città messicana immagina uno scenario in cui i residenti e i visitatori lasciano i loro veicoli a combustione alle porte dell’insediamento, per abbracciare un sistema di mobilità interna elettrica e semi-automatica, grazie alla collaborazione con il gruppo MIC – mobility in chain.

Un approccio che non solo riduce l’inquinamento atmosferico, ma promuove un’esperienza urbana più silenziosa, tranquilla e rispettosa dell’ambiente e dei cittadini. Una sorta di oasi calma, che si prevede possa anche attrarre i turisti desiderosi di una parentesi di quiete dalla vivace scena di Cancún. 

Ci sarà anche spazio per la ricerca. Un polo per l’innovazione tecnologica ospiterà ricercatori, università, organizzazioni e istituti di fama mondiale che stanno lavorando per affrontare sfide cruciali. Dall’astrofisica al ripristino delle barriere coralline, dall’agricoltura alla mobilità sostenibile, la Smart Forest City si propone di diventare un crocevia di soluzioni eco-compatibili.

Non si tratta di discorsi astratti: piuttosto, un approccio pragmatico alla riduzione dell’impatto ambientale, basato anche sulla ricerca, l’istruzione, l’empowerment soprattutto femminile, una riduzione della domanda energetica e della produzione di rifiuti. Attraverso i pilastri delle “quattro R” (riduzione, riparazione, riutilizzo e riciclo) la Smart Forest City di Cancún guarda con fiducia al futuro. 

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Smart Forest City: città sostenibili
Le forest cities ci invitano a pensare a un nuovo modello per le nostre città per renderle più salutari e vivibili (Foto: The Big Picture)

Le “forest cities” sono le città del futuro?

Una simbiosi naturale tra la città e l’habitat naturale, sfruttandone i benefici anziché distruggerlo. Questa è, in estrema sintesi, l’essenza delle “forest cities”, che che combinano l’infrastruttura urbana con la vegetazione dell’ecosistema locale.

È difficile – anche se auspicabile – dire se questo sarà l’aspetto delle città del futuro. Le città-foresta infatti richiedono investimenti importanti e una pianificazione estremamente dettagliata.

Oltre al progetto di Cancún, la Stefano Boeri Architetti ha realizzato una Forest City in Cina, a nord di Liuzhou. Un luogo quasi surreale, dove uffici, case, alberghi, ospedali e scuole sono quasi interamente coperti da piante e alberi e assorbono 10.000 tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di polveri sottili ogni anno.

Una cosa è certa: le nostre città devono cambiare, per il nostro bene e quello del pianeta che ci ospita. Mentre trasformare ogni città in una “forest city” potrebbe essere un’ardua sfida, rendere le nostre metropoli più sostenibili è un passo doveroso.

E combattere l’inquinamento atmosferico attraverso la promozione della mobilità green, aumentare gli spazi verdi e investire in infrastrutture che aiutino a mitigare le isole di calore, come le pavimentazioni ecologiche di Terra Solida, potrebbe essere un inizio. 

Le città-foresta ci insegnano che il cambiamento non è solo possibile, ma essenziale per vivere in armonia con l’ambiente naturale. E forse, è finalmente all’orizzonte un futuro in cui il verde non è solo un lusso, ma una necessità che rappresenta le fondamenta stesse delle città di domani.

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La videoconferenza di presentazione della Cancún Smart Forest City

Smart Forest City: mobilità sostenibile
Anche la mobilità elettrica sostenibile sarà un elemento cruciale della Smart Forest City (Foto: Stefano Bori Architetti)