Ustica e il turismo sostenibile: le immersioni e la pesca subacquea

Catture di pesci "sub" e pratiche marine "eco": alla scoperta di un nuovo tipo di villeggiatura nella meravigliosa isola al largo di Palermo...

turismo sostenibile: Una veduta dell'isola di Ustica
Una veduta dell’isola di Ustica (Foto: iStock Photos)

Biodiversità, un mare da proteggere e un territorio che ha tanto da offrire, Ustica sceglie il turismo sostenibile, puntando su immersioni e pesca sub, per valorizzare, ma anche difendere un’isola meravigliosa. Si tratta di uno degli esempi di area marina protetta dove la sostenibilità si coniuga alla bellezza della pesca sub, fra buone pratiche e consapevolezza.

È stata la prima area protetta Marina italiana ed è ancora oggi un esempio, in termini di innovazione in ottica di tutela e biodiversità del mare. Proprio per questo Ustica sceglie il turismo sostenibile, puntando su immersioni e pesca sub calibrate in base alle sue aree naturali, per valorizzare, ma anche difendere, un’isola meravigliosa. Se è vero infatti che il turismo è linfa vitale per l’isola, è altrettanto vero che l’impatto di azioni non responsabili nelle acque di una zona così ricca di fauna (si pensi all’ampia presenza di cernie brune, di fondale, tonni e ricciole)  provoca un impatto notevole sull’ambiente.

Come ormai sappiamo da tempo, il turismo provoca un impatto notevole sull’ambiente. Una questione che è impossibile ignorare e che ci riporta alla necessità di scegliere pratiche sostenibili e minimizzare comportamenti dannosi. In particolare in luoghi come Ustica, dove è possibile trovare una Riserva Naturale e un’Area marina protetta.

Ciò ha portato le istituzioni dell’isola a trovare soluzioni sempre più avanguardistiche, che strizzano l’occhio al piacere di vivere i fondali senza mai lasciare andare le pratiche sostenibili e minimizzando comportamenti dannosi.

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turismo sostenibile: La costa di Ustica
La costa di Ustica (Foto: iStock Photos)

Ecosostenibilità e lotta alla plastica

Nel corso del tempo, complice il turismo sempre più presente in questa zona, è nata la necessità di preservare al meglio l’unicità dell’isola. L’AMP “Isola di Ustica”, con la collaborazione del Comune omonimo, da questo punto di vista ha scelto di portare avanti una strategia ben precisa, sviluppando una serie di attività.

Si tratta di azioni ecosostenibili che puntano a usare al meglio le energie rinnovabili e diminuire l’utilizzo della plastica.

Il primo passo verso un turismo sostenibile è stato l’installazione di una casa dell’acqua, in cui viene prodotta l’acqua usando un dissalatore e fornendola a 0,05 cent per litro. Un modo per dissuadere dall’uso di acqua imbottigliata, riducendo così il consumo di plastica.

Nemica del mare, dove si riversa sotto forma di microplastiche, la battaglia alla plastica è arrivata anche a Ustica grazie all’installazione di una macchina che letteralmente “mangia” questo materiale, garantendo sconti e vantaggi economici (come una riduzione della TARI) per chi sceglie di compattare le bottiglie usate.

Non solo: il Comune ha stabilito anche la creazione di una comunità energetica rinnovabile. Una collaborazione fra imprese, enti pubblici e cittadini per condividere l’energia che viene prodotta attraverso fonti rinnovabili. Il turismo sostenibile passa inoltre attraverso la necessità di incentivare l’acquisto di prodotti locali, dall’ortofrutta alla piccola pesca artigianale, e la scelta della raccolta differenziata dei rifiuti, puntando al tempo stesso sul riciclo e il riuso.

Accanto a queste buone pratiche non può mancare una riqualificazione delle infrastrutture strategiche e della rete idrica, accompagnate da un’offerta culturale che è legata all’ambiente e ad azioni volte a sensibilizzare il turista, informandolo su quanto l’isola di Ustica sia preziosa e da proteggere.

Il turismo di Ustica è caratterizzato soprattutto da un’impronta naturalista e da un turismo subacqueo. La stagione inizia già nel periodo pasquale e continua sino alla prima settimana di novembre con attività studiate ad hoc, come la Rassegna Internazionale di Attività Subacquee, un evento di grande richiamo turistico con attività outdoor alla scoperta dell’isola, percorsi, pesca sub e spot per immersioni.

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turismo sostenibile: Il mare splendido di Ustica
Il mare splendido di Ustica (Foto: iStock Photos)

Il turismo isolano: esperimento riuscito

Accessibile e sostenibile, il turismo a Ustica segue la scia di esempi italiani virtuosi, come quello dell’isola del Giglio, di Chia e Costa Rei in Sardegna, ma anche di Castiglione della Pescaia. Di origine vulcanica, l’isola di Ustica, è nata circa un milione di anni fa grazie alla risalita dei magmi profondi tramite una frattura nel Basso Tirreno. Si tratta della vetta di una montagna subacquea enorme che emerge a 36 km da Palermo, da 2000 metri di profondità e si estende per 8 km.

Un vero e proprio parco naturale da scoprire ed esplorare, un passo dopo l’altro, con lentezza. Le coste dell’isola, frastagliata e irregolari, si trasformano a tratti in dolci pendii a tratti in falesie a picco sul mare, creando delle insenature nascoste. Bella, incontaminata e aspra, Ustica è la meta perfetta per chi cerca un turismo vero e slow, fatto di scoperta dei tesori naturali e di esperienze che lasciano il segno.

L’isola non presenta spiagge di sabbia, ma percorsi scavati nella roccia, portando a cale e calette suggestive. Nuotare nelle acque che circondano l’isola è un’esperienza unica che consente di trovarsi accanto a branchi di pesci, passeggiare a pelo d’acqua con la maschera e godersi uno spettacolo naturale che non ha eguali.

Le correnti marine ricchissime di plancton accarezzano l’isola, mentre il mare cristallino custodisce una flora e una fauna spettacolari. Le immersioni regalano uno scenario che incanta, con dolci pendii, grotte abitate da cipree, branchi di boghe, donzelle e castagnole, possenti barracuda, cernie brune, murene, saraghi e scorfani.

L’Area Marina Protetta di Ustica è stata istituita nel novembre 1986 e si estende per più di 15.000 ettari. In queste acque vivono tonni, dentici, ricciole, barracuda, polpi, occhiate, aragoste e la famosa cernia bruna. Le acque dell’isola sono suddivise in varie zone. La zona A è quella di Riserva Integrale ed è ampia 60 ettari. Si estende infatti da Punta Spalmatore sino a Punta Megna, con ecosistemi marini protetti, divieto assoluto di navigazione e pesca. La zona B è quella di Riserva Generale e si estende per 8 mila ettari partendo da Punta Cavazzi sino a Punta Omo Morto. Parliamo di un’area cuscinetto che circonda la zona A in cui è vietata la pesca subacquea, ma è consentita la fotografia subacquea. Infine nella zona C di riserva parziale è possibile praticare la pesca professionale con autorizzazione.

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turismo sostenibile: I fondali di Ustica
I fondali di Ustica (Foto: iStock Photos)