“Italian sounding”: l’innovativa consapevolezza capace di batterlo

Serve fondere la coscienza del consumatore per ciò che mangia con il rispetto della storia e dei disciplinari di molte eccellenze alimentari

Italian sounding: un amplissimo paniere di prodotti ricadenti nello “Italian sounding”
Un amplissimo paniere di prodotti ricadenti nello “Italian sounding” (Foto: Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti)

Le eccellenze alimentari hanno grandi storie e si fondano su processi produttivi immutabili nel tempo.

Dietro ad ogni nome c’è un racconto che è sempre affascinante e che rappresenta la miglior garanzia per il cliente.

Il compratore però non sempre ne è consapevole.

In tutta Europa, e in Italia in modo particolare, l’impegno per tutelare i prodotti alimentari tradizionali è condiviso tra aziende e istituzioni, attraverso disciplinari molto impegnativi e controlli stringenti.

Sono regole formatesi nel tempo per poter garantire al consumatore che di quel “nome” si può fidare.

Nel caso delle eccellenze alimentari italiane, il loro valore, universalmente riconosciuto, è sfruttato da produttori senza scrupoli che, in tutto il mondo, giocano sulla conoscenza superficiale del compratore, ingannandolo con il cosiddetto “Italian sounding”.

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L’inganno linguistico di “mozarella”, “milaneza”, “salsa pomarola”, “spagheroni” e “parmesan”

Usano nomi che ricordano vagamente gli originali come, ad esempio, “mozarella”, “milaneza”, “salsa pomarola”, “spagheroni” e l’immancabile “parmesan”, per vendere merce di scarsa qualità a consumatori inconsapevoli

Quasi sempre non si tratta di contraffazioni perseguibili per legge e quindi, per contrastarle, è necessario un lungo e complesso lavoro di comunicazione Paese per Paese.

È un lavoro impegnativo, ma economicamente molto efficace se si possono recuperare quote di mercato.

Gli investimenti necessari sono consistenti e vanno specificatamente indirizzati a migliorare la consapevolezza del potenziale consumatore, tutelando così la sua libertà di scegliere in modo semplice e rapido.

Molti di noi ricordano le periodiche proteste delle organizzazioni dei produttori, ampiamente documentate dai media nazionali, e poi?

Più volte è stato ribadito che servono strategie di valorizzazione dei marchi italiani, e non solo sporadiche e costose campagne pubblicitarie.

Vanno individuati obiettivi di medio periodo, misurabili e verificabili in termini di incremento delle vendite, perché questo è il risultato da ottenere.

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Italian sounding: le più recenti falsificazioni di cibo italiano denunciate da Coldiretti
Le più recenti falsificazioni di cibo italiano denunciate da Coldiretti
(Foto: Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti)

Recuperare anche un’aliquota di un mercato da 60 miliardi sarebbe un risultato eccezionale

Il mercato mondiale dei prodotti “Italian sounding” è stimato in circa 60 miliardi di euro e, quindi, recuperarne anche solo una piccola quota, sarebbe un risultato eccezionale.

La mia impressione è che, come spesso succede in Italia, il consenso sull’opportunità di pianificare investimenti sia unanime, ma che poi cominceranno i distinguo sul modo migliore di realizzarli.

Ognuno degli interessati sarà convinto che la sua sia idea sia la migliore.

Si troverà la sintesi? Difficile, ma possibile.

Dove invece saranno sicuramente tutti d’accordo è che il budget necessario lo dovrà mettere a disposizione qualcun altro.

E così il fastidioso “Italian sounding” continuerà a prosperare…

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Il Parmesan, che richiama in lingua inglese l’aggettivo relativo alla città di Parma, è uno dei più noti esempi di “Italian sounding”