Professioni innovative: quali sono i lavori del futuro nell'ecologia

Connettività, sostenibilità ambientale e materiali destinati a fare la differenza: quali saranno le figure professionali più richieste in futuro

Professioni innovative: i mestieri del futuro trainati dalla sostenibilità ambientale
Bioreattori di alghe tubolari, che fissano la CO2 per produrre biocarburante: la sostenibilità crea nuove professioni (Foto: iStock)

Professionisti esperti nelle Intelligenze Artificiali e in cybersicurezza, ma anche ingegneri delle energie rinnovabili e specialisti della sostenibilità: molte delle professioni destinate a emergere nel prossimo futuro sono appena nate, e sono destinate a trasformare il mercato del lavoro nei 5 anni a venire: sono queste le professioni innovative.

La sostenibilità ambientale è ormai un aspetto irrinunciabile nella progettazione di materiali e processi: così le figure che si occupano di progettazione si specializzano sempre di più, e lo sviluppo di materiali intelligenti diventa il cuore applicativo della ricerca in ambito chimico e chimico-fisico.

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Le professioni del futuro: le previsioni del World Economic Forum per i prossimi 5 anni
Una delle infografiche rilasciate dal World Economic Forum in occasione della pubblicazione del “The future of jobs report 2023” (Foto: World Economic Forum, “The future of jobs report”, 2023)

Sostenibilità e nuove tecnologie: i mestieri del futuro

Nei prossimi cinque anni il mercato del lavoro sarà trainato dai Big Data e dallo sviluppo di tecnologie e sistemi capaci di affrontare gli effetti del cambiamento climatico. Insieme agli specialisti dell’IA e dell’Internet of Things, serviranno specialisti della sostenibilità, ingegneri delle energie rinnovabili e installatori di impianti fotovoltaici.

È il quadro disegnato dalla pubblicazione “The future of jobs report 2023” del World Economic Forum, che traccia un’analisi del mercato del lavoro attuale e fa alcune previsioni sulle trasformazioni che attraverserà nei prossimi anni.

“A livello globale, la transizione energetica può creare 30 milioni di posti di lavoro”, si legge nel report appena pubblicato dal WEF: secondo le ultime stime dell’IEA (International Energy Agency), la transizione verde può incidere fino al 3,5 per cento sulla crescita del PIL globale, anche grazie alla creazione di 9 milioni di nuovi posti di lavoro ogni anno.

Tra le professioni che maggiormente rivoluzioneranno il mercato del lavoro ci sono quelle legate alla sostenibilità: accanto agli specialisti delle nuove tecnologie e delle Intelligenze Artificiali, serviranno professionisti capaci di ridurre l’impatto delle attività produttive e studiare sistemi e materiali più efficienti.

Nel periodo 2023-27, secondo le stime del WEF, vedremo crescere la richiesta di ingegneri delle energie rinnovabili e di figure nuove come quella dello specialista della sostenibilità, che si occupa di migliorare l’efficienza ambientale delle attività produttive intervenendo sui processi, dal packaging alla riduzione dei consumi.

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I mestieri del futuro nella Smart Home connessa e sostenibile
Las Vegas, CES 2023: espositori di prodotti high tech per la casa (Foto: Consumer Technology Association)

Dentro la smart home: Intelligenza Artificiale e sostenibilità

Un buon quadro di quelli che saranno i mestieri del futuro lo si può avere dando un’occhiata più da vicino alla rapida evoluzione di tecnologie e prodotti legati all’abitare: dal Salone del Mobile.Milano al CES di Las Vegas, sostenibilità e tecnologie intelligenti sembrano andare di pari passo.

I sistemi di illuminazione e gli elettrodomestici diventano smart, e la casa gestisce in autonomia la propria efficienza energetica: l’edizione del 2023 del CES offre uno sguardo d’insieme sul livello raggiunto in materia di prodotti high tech per la casa.

Tra le novità più apprezzate alla grande fiera di Las Vegas, sistemi di illuminazione intelligenti e lavatrici che permettono di ridurre la dispersione delle microplastiche in mare grazie a filtri e nuove tecnologie integrate, ma anche sistemi intelligenti per il monitoraggio dell’uso dell’acqua e batterie biodegradabili.

Forni e frigoriferi intelligenti si connettono alle reti domestiche per interagire con gli altri elementi della casa, in modo che il forno sappia elaborare un menù in base al contenuto del frigo, ma anche e soprattutto per ottimizzare i processi e diminuire i consumi.

Guardando alla casa, si capisce facilmente perché i settori trainanti la formazione di nuovi posti di lavoro siano quelli legati allo sviluppo di Intelligenze Artificiali e di dispositivi IoT, seguiti a ruota dalle specializzazioni in materia di sostenibilità ed efficienza energetica.

Ma non si tratta soltanto di tecnologie: anche gli edifici cambiano, a partire dai materiali. E se da un lato nascono nuove figure professionali legate all’architettura sostenibile, si rafforza il ruolo delle discipline legate alla fisica e alla chimica, base irrinunciabile dello sviluppo di materiali e processi sempre più innovativi.

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Mestieri del futuro: chimica e architettura dei nuovi materiali
L’installazione Bloom di Doris Sung, a Silver Lake, California: il Thermobiometal reagisce al calore e permette di ombreggiare e arieggiare le aree cittadine evitando l’effetto isola di calore (Foto: Doris Sung/DOSU Studio Architecture)

Architettura sostenibile: la rivoluzione dei materiali

Mentre la Svizzera ha già introdotto la professione del Maestro in Pianificazione nella Termica dell’Edificio, in Italia trova sempre maggiore diffusione la richiesta di architetti e ingegneri specializzati nella progettazione sostenibile.

La domanda di bioedilizia sta crescendo in tutta Europa, e con essa, la rilevanza di figure come quelle del bio-architetto e dell’ingegnere per l’edilizia sostenibile, che studiano tra le altre cose le migliori soluzioni per la corretta progettazione energetica degli edifici.

L’ultima frontiera in tal senso è rappresentata dallo sviluppo dei materiali smart, che sanno reagire alle condizioni climatiche e ridurre al massimo l’impatto ambientale delle costruzioni.

Un esempio particolarmente brillante nel campo dei materiali smart è quello del Thermobiometal sviluppato dallo studio dell’architetta Doris Sung. Nelle tapparelle auto-oscuranti InVert, per esempio, il termobiometallo reagisce alla temperatura flettendosi, con il risultato che gli ambienti vengono ombreggiati automaticamente quando necessario.

I termobiometalli sviluppati da Doris Sung, utilizzati anche per avveniristiche strutture urbane in grado di eliminare le isole di calore in città, sono tra i materiali più promettenti per l’architettura del futuro, che punta ad utilizzarli per la costruzione di edifici intelligenti capaci di “respirare” e di abbattere i consumi permettendo il movimento dell’aria attraverso i muri.

Anche l’idroceramica sviluppata dal Barcelona’s Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC) permette di avere edifici traspiranti: in questo caso l’hydrogel, un polimero insolubile intrappolato nella ceramica, permette ai pannelli di assorbire l’umidità presente nell’aria e di lasciarla evaporare.

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Professioni innovative: i materiali del futuro al centro delle nuove specializzazioni
Il display in plastica meccanoluminescente alimentato ad energia cinetica inventato dal team di See Soon Moon Jeong nel 2014 (Foto: See Soon Moon Jeong et al., Energy Environ. Sci., 2014, 7, 3338)

La chimica e sviluppo di nuovi materiali per le città del futuro

Oltre a ceramica e metalli, lo sviluppo di materiali innovativi coinvolge anche le materie plastiche, che oggi possono essere più resistenti dell’acciaio e avere memoria di una forma assunta nel passato.

Nel 2014 un team di ricerca del Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology, in Corea del Sud, pubblicò la scoperta di una speciale plastica meccanoluminescente, cioè capace di illuminarsi quando sottoposta a uno stress fisico grazie all’aggiunta di “fosfori colorati fatti di solfuro di zinco attivato con rame”.

Neanche 10 anni dopo, uno studio dell’Università di Ritsumeikan, in Giappone, propone una soluzione chimica del tutto simile, a base di nanocristalli di solfuro di zinco attivato con rame, per la creazione di materiali fotocromatici, che trovano perfetta applicazione in oggetti come finestre auto-oscuranti e schermi 3D.

Anche il cemento sarà diverso, nelle città del futuro: sarà capace di auto-ripararsi grazie a batteri che reagiscono all’umidità e di percepire piccoli danni strutturali. Usato come pavimentazione stradale, lo smart concrete potrà invece sfruttare la sensibilità della propria rete conduttiva, che reagisce a stress e tensione, per individuare la posizione, la velocità e il peso dei veicoli su strada.

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Professioni innovative e nuovi materiali: la chimica al centro
Una scienziata della Michigan State University mostra la cella solare trasparente capace di immagazzinare l’energia solare e trasformarla in energia elettrica (Foto: Richard Lunt/Michigan State University)

Sali, polimeri, nanotecnologie: la chimica per la sostenibilità

Le prime celle solari trasparenti, capaci di immagazzinare l’energia solare e trasformarla in energia elettrica, sono state realizzate grazie ai TLSC (transparent luminescent solar concentrator) a base di sali organici sviluppati nel 2014 dalla Michigan State University.

Oggi, con le prime serre solari già installate e diversi edifici che hanno già adottato i pannelli solari trasparenti, la ricerca si è spostata sullo studio di nuovi polimeri e nanotecnologie, allo scopo di migliorare l’efficienza di conversione dei dispositivi.

Nel frattempo, diversi materiali edili stanno per essere sostituiti con malte a base di miceli dei funghi, mentre l’uso ormai diffuso della fibra di carbonio permette di “elettrificare” il cemento ma anche di costruire ascensori alti fino a un chilometro.

Edifici, strade cittadine, tapparelle e sistemi di illuminazione per la casa diventano più efficienti e sostenibili grazie all’integrazione nelle reti intelligenti e alle opportunità di ricerca offerte dal microcosmo della chimica.

La progressiva trasformazione degli oggetti di uso quotidiano si gioca su un livello invisibile, fatto di materiali che rispondono agli stimoli e dispositivi connessi capaci di imparare dalle nostre abitudini: alla base di tutto, il lavoro di scienziati e professionisti dell’infinitamente piccolo in grado di creare tecnologie “indistinguibili dalla magia”.

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Chimica e fisica al centro dello sviluppo di materiali innovativi: le professioni del futuro guidate dalla sostenibilità (Foto: iStock)