Armando Donazzan: "La mia parola d'ordine? Sacrificio..."

Intervista all'imprenditore a capo della Orange1 Holding, gruppo leader nella produzione di motori elettrici e molto impegnato nel sociale

Armando Donazzan: l'intervista
Armando Donazzan è l'imprenditore veneto di Bassano del Grappa (Vicenza) a capo della Orange1 Holding (Foto: Orange1 Holding)

Cavalcare il tempo”. È questo il motto della Orange1 Holding, il gruppo internazionale tra i leader europei nella progettazione e produzione di motori elettrici, pressofusione in alluminio e torneria di precisione. Un motto decisamente azzeccato, visto che la storia della Orange 1 Holding, oggi guidata da Armando Donazzan, è iniziata oltre mezzo secolo fa e ha cavalcato i decenni, restando sempre al passo con i tempi, adeguandosi a evoluzioni e cambiamenti del mercato e della società.

Era infatti il 1971 quando a Bassano del Grappa un giovane perito elettrotecnico, Leone Donazzan, fondava la ditta Elettromeccanica per la riparazione e l’avvolgimento di motori elettrici. Da allora sono passati 53 anni, e Leone Donazzan è riuscito a trasformare un’azienda locale in una multinazionale che oggi viene portata avanti da uno dei figli, Armando Donazzan, con la denominazione generale di Orange1 Holding. Subentrato nel 2008 nella gestione, l’erede ha avviato un percorso che ha portato a ben 17 acquisizioni, espandendosi ben oltre i confini nazionali.

Il gruppo oggi controlla cinque business units, è presente in oltre 70 Paesi nel mondo e registra un fatturato di circa 205 milioni, ha 10 stabilimenti produttivi, 1.000 dipendenti, produce annualmente oltre 1 milione di motori elettrici asincroni monofase e trifase, 5 milioni di avvolgimenti per motori elettrici asincroni, 60 mila drive per motori elettrici, 12.500 tonnellate di alluminio pressofuso e 12 milioni di pezzi di torneria di alta precisione per il settore automotive.

Già leader nella produzione di motori elettrici, storico e affermato core business del gruppo, Orange 1 nel 2017 punta alla leadership anche nella pressofusione in alluminio con la divisione Foundry, e nel 2018 nasce Orange1 Precision, nuovo reparto strategico che opera nel settore delle minuterie metalliche tornite di alta precisione.

Armando Donazzan ha inoltre deciso di investire anche sul sociale, sui giovani e sullo sport con i progetti Orange1 For People e Orange 1 Basket, con l’obiettivo di sbloccarne il potenziale e aiutarli a plasmare il loro futuro.

In parallelo ha portato avanti una passione, quella del racing, inaugurando nel 2016 un’apposita divisione in cui i motori sono ancora ancora più protagonisti e la holding ha ancora più voce.

Moltissimi impegni per un imprenditore che ha fatto della determinazione e del sacrificio il carburante per raggiungere gli obiettivi. Lo abbiamo intervistato, per farci raccontare qualcosa in più sulla sua azienda e sui suoi progetti.

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Il team Orange1 Racing della omonima holding ha ottenuti numerosi successi e vittorie nelle gare endurance e nel DTM con i marchi Lamborghini e Audi (Foto: Orange1 Racing)

Partiamo dalla fine, e dalle ultime novità. Di recente avete posto la prima pietra di un progetto molto importante, una scuola in Madagascar inaugurata nell’ambito della Orange1 For People Foundation. Ci racconta qualcosa di più?

“Il progetto in Madagascar parte dalla fondazione, che abbiamo inaugurato il 29 maggio dello scorso anno. Come primo passaggio abbiamo voluto strutturare l’asilo in Madagascar, perché uno degli obiettivi che perseguiamo risponde al motto ‘Per i giovani, con i giovani’. Abbiamo scelto di aiutare una ONLUS locale in cui lavorano persone molto valide che abbiamo conosciuto personalmente, e che dà la possibilità ai bambini di avere una scuola in cui imparare e dove avere cure e un pasto caldo. Lo scorso 6 gennaio l’asilo è stato inaugurato e in questo momento sta crescendo. Siamo partiti con 70 bambini e siamo quasi a 200, sta andando molto bene. Abbiamo poi famiglie che ci danno una mano, e il prossimo passo sarà aiutarle nella costruzione di case per loro, sempre con la fondazione”.

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La fondazione presenta numerose componenti di innovazione, fra cui un comitato di gestione interamente affidato ai suoi figli, ancora tutti in età giovanile. I giovani chiaramente rivestono un ruolo chiave nella sua visione di società.

“È verissimo, la mia visione è proprio incentrata sul dare una possibilità ai giovani, sia ai bambini, sia agli adolescenti, così da potersi preparare per un futuro migliore. Dai 2 ai 20 anni, diciamo così, è il periodo in cui crescere e coltivare la parte più fertile di noi. Da lì in poi consolidiamo, impariamo e ci plasmiamo, ed è fondamentale cercare di aiutare questa fascia d’età, che è la più importante”.

Quali sono i progetti intrapresi da Orange 1 for People in questo senso?

“Innanzitutto un progetto di formazione su Bassano, dove abbiamo lanciato un primo corso di sei giornate e sei serate legate alla sessualità tra i più giovani, in cui abbiamo affrontato tutta la parte che riguarda lo sviluppo e la conoscenza di questo aspetto così importante. Stiamo lanciando altri progetti sempre nell’ambito della conoscenza e della formazione, uno sull’educazione al bere, ribattezzato “Bevi bene, ma bevi poco”, e uno che coinvolge il reparto di pediatria dell’ospedale di Bassano. Si chiama “Sani stili di vita” ed è rivolto alle famiglie dei bambini dai 2 ai 6 anni, è finalizzato ad aiutare le famiglie a garantire ai bambini un’educazione sana sia da un punto di vista cognitivo sia da quello nutrizionale. C’è poi il tema del basket, oggi abbiamo una squadra, l’Orange 1 Basket Bassano, che permette a giovani talenti da tutto il mondo di realizzare il loro sogno sportivo, garantendo loro la possibilità di investire in un titolo di studio, dando grande valenza al merito scolastico degli atleti e finanziandone gli studi. Accogliamo 26 ragazzi dai 12 sino ai 18 anni che prendiamo in affidamento e ospitiamo in otto appartamenti”.

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Armando Donazzan: Madagascar
Armando Donazzan in Madagascar in occasione dell’inaugurazione dell’asilo aperto grazie alla Fondazione Orange 1 For People (Foto: Orange 1 For People)

Lo sport riveste un ruolo chiave anche nella sua vita e nel suo lavoro. Lei è impegnato anche nel motorsport, sul fronte delle gare endurance e dei rally. Come sta andando questo progetto?

“Il racing è un tema di marketing specifico molto legato a ciò che produciamo come azienda, e che sta andando molto bene. I dati sono eccezionali. Dal 2016, da quando siamo entrati in GT3, abbiamo vinto cinque dei sette titoli più importanti legati al mondo Lamborghini. Passando in seguito ad Audi, abbiamo vinto il GT World Challenge Europe Powered by AWS con una R8 LMS GT3 Evo sia in categoria PRO sia nella Sprint Cup. Quest’anno penso sarà un anno molto positivo: abbiamo raggiunto la terza posizione nel Campionato Italiano di Rally, ma puntiamo a vincere perché il brand deve posizionarsi come un brand vincente. Anche io ho sviluppato una passione per il mondo delle gare su strada, salirò su una Skoda e parteciperò a sei gare in Italia. L’anno scorso viaggiavano a 5 secondi al chilometro, voglio arrivare a 2 secondi al chilometro rispetto ai campioni: per me il motto è migliorare sempre e dare sempre il massimo”.

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Passiamo un attimo a parlare di business e innovazione. Guardando al presente e soprattutto al futuro, tenendo conto della vostra specializzazione nella produzione di motori elettrici, come affrontate il tema della green economy e della sostenibilità?

“Se guardo all’azienda che ho creato è chiaro che sono temi su cui si spinge molto, anche per le normative che si sono create. Noi produciamo motori elettrici e il consumo dell’energia è un fattore essenziale, così come la spinta tecnologica nel migliorare. Abbiamo 35 ingegneri che lavorano in questa direzione e puntiamo proprio sull’estrema specializzazione, mettendo a punto e sviluppando motori altamente efficienti, selezionando i materiali e garantendo ai clienti il migliore rendimento e il migliore risultato. Chiaramente in questo campo l’innovazione tecnologica è fondamentale, e con le nostre divisioni e business unit puntiamo molto anche su questo”.

In che misura le corse in strada e quelle su pista, nel GT e nel DTM, sono foriere di innovazione per le attività del sul gruppo?

“Non moltissimo dal punto di vista tecnico, ma cerchiamo di fare innovazione anche sul piano del marketing, poiché cerchiamo di applicare la comunicazione con i clienti in modo sempre diverso, è un aspetto che curiamo con attenzione. Ovviamente non c’è alcun legame né obbligo da parte del cliente all’interno del mondo del racing, anche perché qui non si parla di lavoro, si tratta di un momento dedicato allo stare insieme e godere della stessa passione”.

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Armando Donazzan: il basket
I ragazzi della squadra Orange1Basket Bassano sostenuta dalla holding Orange1 presieduta da Armando Donazzan (Foto: Orange1 For People Foundation)

Secondo lei che cosa manca all’Italia e al Veneto, e che cosa è stato invece fatto bene sul fronte dell’innovazione?

“Ritengo ci siano due temi: uno è legato a noi che siamo imprenditori e dobbiamo avere una visione e una cultura di medio e lungo periodo nonché la capacità di creare relazioni tra di noi senza pensare che l’altro sia più o meno bravo. Credo poi che, a livello governativo, sia necessario creare politiche che siano di lungo periodo e non speculativo come lo sono state negli ultimi anni in particolare. L’industria 4.0 ha portato nel breve periodo grossi benefici, ma gli incentivi poi vanno a cozzare con il lungo periodo, con ciò che si compra oggi e non si compra domani. Si crea una sorta di dipendenza e non si mette l’imprenditore nella condizione di lavorare su dati oggettivi. Servono politiche di lungo periodo e incentivi basati sull’oggettività, che è poi ciò che l’imprenditore fa. Prendiamo il bonus del 110 per cento: ciò che ci insegna, al di là del colore di chi lo ha fatto, è che ne ha usufruito chi poteva e non chi realmente ne aveva bisogno. Io credo in una giustizia sociale: è vero che c’è chi si è fatto la casa nuova o la seconda casa, ma di fatto chi oggi deve comprare un’abitazione non ha la possibilità di farlo…”.

Chi è Armando Donazzan? Come descriverebbe se stesso a chi non la conoscesse?

“Certamente sono una persona molto ambiziosa. Faccio del sacrificio il mio modo di vivere, e attraverso questo passa anche una grande passione per tutto quello che faccio quotidianamente. La passione però non basta, servono determinazione e sacrificio per ottenere il risultato. Sono una persona che ha obiettivi molto chiari e li vuole raggiungere, dando il meglio per poter essere il primo in ciò che fa”.

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Dopo la sponsorizzazione di Simone Campedelli nel Campionato Italiano Rally con una Ford, Armando Donazzan scenderà in campo con casco e tuta pesonalmente nelle gare su strada al volante di una Skoda (Foto: Orange1 Holding)