In Svizzera sì all'emissione di orzo geneticamente modificato

Il centro di competenza Agroscope acquisirà nozioni sul comportamento delle piante in campo aperto per oltre tre anni nel sito di Reckenholz

Orzo geneticamente modificato: Agroscope acquisirà conoscenze per oltre tre anni sul comportamento delle piante in campo aperto nel sito di Reckenholz (Zurigo) su autorizzazione Ufficio Federale dell'Ambiente
Un esperimento con singole piante di orzo geneticamente modificato al chiuso in una serra allestita in Germania dalla Freie Universität Berlin (Foto: Freie Universität Berlin)

Una data storica. Il 15 febbraio 2024 l’Ufficio Federale dell’Ambiente della Svizzera ha autorizzato l’emissione sperimentale di orzo geneticamente modificato da parte di Agroscope, il centro di competenza nazionale per la ricerca nel settore agricolo.
Il 9 settembre 2023 la stazione federale di ricerca aveva presentato all’UFAM una domanda in materia.
La mutazione dell’orzo è stata eseguita con il nuovo metodo di selezione genetica CRISPR/Cas, al fine di ottenere rese maggiori.
Con questa emissione sperimentale Agroscope mira ad acquisire conoscenze sul comportamento delle piante in campo aperto.
La sperimentazione durerà dalla primavera del 2024 all’autunno del 2026, cioè oltre tre anni, e verrà effettuata nel sito protetto (Protected Site) di Agroscope a Reckenholz (Canton Zurigo).
Il 15 febbraio 2024 l’UFAM ha autorizzato l’emissione sperimentale e, al contempo, ha fissato le misure che Agroscope deve adottare per prevenire la diffusione di materiale geneticamente modificato fuori dal sito di prova.
Si tratta di condizioni paragonabili a quelle già disposte in passato in Svizzera nel quadro di sperimentazioni precedenti.
In Svizzera, per la coltivazione di piante geneticamente modificate a fini di ricerca vige l’obbligo di autorizzazione.
A seguito di una moratoria, la produzione agricola è però vietata sino a fine 2025.

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Orzo geneticamente modificato: Agroscope acquisirà conoscenze per oltre tre anni sul comportamento delle piante in campo aperto nel sito di Reckenholz (Zurigo) su autorizzazione Ufficio Federale dell'Ambiente
A Reckenholz, nel Canton Zurigo, trova sede il centro di competenza nazionale svizzero per la ricerca nel settore agricolo di Agroscope (Foto: Agroscope)

Modifica attuata con la tecnica CRISPR/Cas9

L’esperimento, incentrato su un gene dell’orzo disattivato mediante una nuova tecnica di selezione, intende dimostrare se questo metodo consentirà di aumentare la resa.
Il gene CKX2 è coinvolto nella regolazione della formazione dei semi.
La disattivazione di questo gene con la nuova tecnica di selezione (editing del genoma mediante CRISPR/Cas9) aumenta infatti la resa in riso e colza.

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Insieme al grano, al riso e al mais, l’orzo è uno degli alimenti di origine vegetale più consumati al mondo: è un’eccellente fonte di proteine e di vitamine del Gruppo B, diminuisce la rigidità dei capillari, abbassa il colesterolo e previene l’accumulo di grassi nel fegato, ma contiene anche la vitamina K e l’acido folico, i quali proteggono il sistema nervoso e combattono ansia e depressione, il tutto con un apporto di glutine decisamente inferiore rispetto a quello di altri cereali

Cooperazione internazionale con la FU Berlin

I ricercatori della Freie Universität Berlin hanno scoperto che nell’orzo sono presenti due copie leggermente diverse di questo gene.
In serra le linee di orzo, in cui le due copie sono state rese non funzionali in collaborazione con gli scienziati del Leibniz Institute of Plant Genetics and Crop Plant Research (IPK), hanno prodotto un maggior numero di chicchi per spiga.
Agroscope, insieme ai ricercatori della Libera Università della capitale tedesca, studia ora queste piante di orzo nel sito protetto per rispondere, tra l’altro, a una serie di domande.
Le piante producono un maggior numero di chicchi per spiga anche in campo aperto e questo si traduce in una maggiore resa?
Devono essere disattivate entrambe le copie di geni o una è sufficiente?
La disattivazione di una o di entrambe le copie di geni modifica altre proprietà in campo aperto oltre alla resa?

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Le sedi in Svizzera di Agroscope, il Centro di Competenza della Confederazione Elvetica per la Ricerca Agronomica: si tratta di un’agenzia aggregata all’Ufficio Federale dell’Agricoltura (UFAG)

Non vi è alcun materiale genetico estraneo

I ricercatori hanno disattivato una o entrambe le copie del gene CKX2 di diverse piante di orzo con il sistema di precisione CRISPR/Cas9.
A differenza delle piante sinora oggetto di studio nel sito protetto, le linee di orzo così prodotte non contengono materiale genetico estraneo.
Sebbene la mutazione possa derivare anche da un processo casuale e naturale, queste piante di orzo sono trattate come geneticamente modificate (PGM), poiché il metodo utilizzato è nuovo e interviene sul genoma della pianta.
Per tale motivo l’esperimento in campo aperto deve essere autorizzato dall’Ufficio Federale dell’Ambiente.

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Agroscope gestisce un campo sperimentale protetto (“protected site”) presso la stazione di ricerca di Reckenholz (Zurigo), al fine di permettere ai ricercatori di condurre esperimenti all’aperto con piante geneticamente modificate: questi esperimenti hanno lo scopo di valutarne il potenziale e i limiti nel tempo necessario
(Foto: Agroscope)

I test dalla primavera 2024 all’autunno 2026

L’esperimento in campo aperto parte nella primavera del 2024 nel sito protetto di Reckenholz (Zurigo) di Agroscope e durerà circa tre anni.
Per motivi pratici, la ricerca è condotta con la vecchia varietà di orzo da malto “Golden Promise”, che non viene coltivata in Svizzera.
È spesso utilizzata nella ricerca poiché è piuttosto facile modificarla geneticamente, tuttavia le conoscenze acquisite possono essere applicate a moderne varietà di orzo e, con buone prospettive di successo, anche ad altri tipi di cereali, tra cui il frumento o il farro.

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Un dibattito in corso sulla regolamentazione

La regolamentazione delle piante sviluppate con nuove tecniche genomiche come CRISPR/Cas9 è attualmente oggetto di dibattito in diversi paesi.
In base a una prima decisione adottata la scorsa settimana dal Parlamento Europeo, queste piante, che potrebbero anche nascere spontaneamente in natura (senza inserimento di DNA estraneo), saranno regolamentate in modo meno rigido.
A metà del 2024 sono attese proposte da parte del Consiglio Federale su come intende disciplinare in Svizzera l’autorizzazione di tali PGM.

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Una prova in un campo con patate geneticamente modificate nel sito protetto del centro di competenza svizzero Agroscope a Reckenholz (Zurigo): la varietà Atlantic, con due geni di resistenza provenienti da patate selvatiche, è a destra del centro dell’immagine, mentre la stessa varietà senza geni di resistenza e con una grave infestazione di peronospora tardiva è a sinistra
(Foto: Susanne Brunner/Agroscope)

Dal riso a questo nuovo test attraverso la colza

La formazione della resa delle colture è complessa e vi sono coinvolti molti geni diversi.
Alcuni ricercatori giapponesi hanno tuttavia scoperto nel riso che la mutazione del gene CKX2 produce un effetto inaspettatamente grande sulla resa.
I risultati ottenuti sono stati convincenti al punto da essere attualmente applicati alla coltivazione del riso.
La ricerca ha dimostrato che i geni simili al CKX2 del riso, per esempio, svolgono un ruolo anche nella resa della colza.
È quindi ragionevole studiare questo effetto in altre colture.
Idealmente, al termine di questi esperimenti condotti nel sito protetto di Agroscope a Reckenholz (Zurigo) sarà possibile formulare una raccomandazione sulla necessità per i selezionatori di disattivare uno o entrambi i geni CKX2 per aumentare la resa.
In ogni caso, saranno certamente fornite importanti informazioni sulla funzione del gene CKX2 nell’orzo e si raccoglieranno quindi ulteriori dati per comprendere meglio la formazione della resa.

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Il sito protetto di Agroscope per le prove con piante geneticamente modificate (in lingua tedesca)

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L'orzo è un cereale, impiegato dall’uomo come alimento, già coltivato in Medio Oriente nel VII millennio avanti Cristo e successivamente diffuso, grazie ai commerci, in tutto il mondo: esso è ottenuto dalle cariossidi dell'Hordeum Vulgare (le cosiddette Graminacee), utilizzate come tali oppure trasformate