WindWings, il retrofitting eolico verso un mare a emissioni zero

È il decennio della propulsione eolica: retrofit e vele ausiliarie per abbattere da subito consumi ed emissioni del trasporto marittimo

Il decennio della propulsione eolica: primo test per WindWings
La Pyxis Ocean, del Gruppo Mitsubishi, è la prima nave commerciale equipaggiata con le WindWIngs (Foto: BAR Technologies)

Secondo l’Associazione Internazionale Windship (IWSA), quello in corso è il Decennio della Propulsione Eolica: esistono già grandi navi commerciali e almeno una decina di vascelli transatlantici che sfruttano l’energia eolica.

Non si tratta solo di pale e turbine offshore: l’energia del vento può essere sfruttata, in mare, anche fissando grandi vele telescopiche sul ponte delle navi. In fin dei conti, è il concetto più tradizionale di propulsione eolica.

Stavolta però parliamo di vele in acciaio e vetroresina alte 37,5 metri, installati su una nave rinfusiera lunga 229 metri.

La Pyxis Ocean è la prima nave a sperimentare questa tecnologia, sviluppata da dall’azienda britannica BAR Technologies, su una lunga tratta: dopo il viaggio di prova da Shanghai a Singapore, l’enorme rinfusiera è partita alla volta del Brasile il 22 agosto scorso.

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Eolico, una soluzione immediata per la sostenibilità del trasporto marittimo
Il trasporto marittimo è responsabile, da solo, di quasi il 3 per cento delle emissioni globali di CO2 (Foto: Envato)

WindWings: il debutto avvenuto sulla nave Pyxis Ocean della Mitsubishi

La Pyxis Ocean è una nave di Mitsubishi Corporation battente bandiera di Singapore. Nel 2023 è stata noleggiata dalla multinazionale Cargill, che ha deciso di renderla la prima nave equipaggiata con le WindWings sviluppate da BAR Technologies e realizzate dalla norvegese Yara Marine Technologies.

Cargill ha così deciso di testare l’innovativa tecnologia su una nave commerciale in condizioni reali, inaugurando la prima lunga tratta a propulsione eolica.

Due vele telescopiche alte 37,5 metri sostengono la propulsione della nave, un’enorme rinfusiera da oltre 40 tonnellate lunga 229 metri, permettendo un risparmio di carburante che può arrivare fino al 30 per cento.

Le WindWings sono vele rigide realizzate in acciaio e vetroresina, esattamente come le vele dei catamarani dell’America’s Cup, che si spiegano da sole e seguono il vento ruotando in autonomia.

Il viaggio appena inaugurato è la prima sperimentazione della tecnologia eolica WindWings in mare aperto: la rotta verso il Brasile sarà l’occasione per monitorare da vicino performance ed efficienza delle vele e apportare eventuali miglioramenti in termini di design e funzionalità.

La Pyxis Ocean farà scuola: il lungo test nell’Oceano potrebbe ispirare una nuova generazione di navi a propulsione eolica ausiliaria. BAR Technologies e Yara Marine stanno già programmando di costruire centinaia di vele WindWings da qui ai prossimi quattro anni, e sono allo studio soluzioni idrodinamiche ancora più efficienti per gli scafi.

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Retrofitting eolico: enormi vele sulle navi cargo
Le WindWings sono vele in acciaio e vetroresina alte 37,5 metri, che possono essere installate senza modificare le caratteristiche del vascello (Foto: BAR Technologies)

Navi commerciali a propulsione eolica: un movimento in espansione

Quella delle navi commerciali a propulsione eolica è una realtà che affonda le proprie radici nella crisi petrolifera del 1979: allora lo slancio verso la ricerca di soluzioni più efficienti era dato dal prezzo del greggio, che nei primi anni Ottanta toccò l’equivalente di 100 dollari al barile.

Oggi, la prima motivazione alla base dei progetti di propulsione eolica per le navi è la decarbonizzazione del mercato marittimo, un orizzonte irrinunciabile per garantire la sostenibilità dei trasporti commerciali a livello globale, che per il 90 per cento avvengono via mare.

Secondo il rapporto “Wind Propulsion for ships of the American merchant marine”, commissionato dal Governo USA nel marzo 1981, quella delle vele ausiliarie appariva già come la tecnologia più efficiente per abbassare i costi del carburante. È forse per questo che è una realtà già operativa, a ben vedere l’unica che inizia a diffondersi concretamente, tra le varie alternative alla nautica al gasolio.

Come sottolinea l’Associazione Internazionale Windship (IWSA), esistono già 11 grandi navi transatlantiche equipaggiate con sistemi eolici ausiliari, e oltre 20 navi commerciali più piccole che sfruttano la potenza del vento.

Oltre trenta navi sono state “convertite” alla propulsione eolica, “una cifra superiore al totale delle navi alimentate con tutti gli altri metodi di propulsione alternativi messi insieme”, ricorda Gavin Allwright, Segretario Generale dell’IWSA. Una cifra che potrebbe raddoppiare entro la fine dell’anno.

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Energia eolica: una soluzione immediata per le grandi navi
Canopée, la grande nave realizzata per trasportare componenti del vettore spaziale Ariane 6, monta vele OceanWings, prodotte da AYRO (Foto: AYRO, Tom Van Oossanen)

Decarbonizzazione dell’industria marina, un impegno improrogabile

Soltanto il mese scorso, l’Associazione Internazionale Windship ha accolto 11 nuovi membri, tra cui ABL Group e Africa Express Line, ed è notizia di pochi giorni fa che anche Canopée, l’immensa nave progettata per il trasporto delle componenti del razzo Ariane 6, ha spiegato le vele.

Nel caso del vascello francese si tratta di una produzione nazionale: le OceanWings sono prodotte da AYRO, una tech start up francese, e promettono un risparmio di carburante fino al 50 per cento. Canopée, d’altro canto, è una nave varata nel 2022. Il 55 per cento delle navi portarinfuse del mondo, invece, ha intorno ai 9 anni di vita.

Il retrofitting, in tal senso, è una soluzione che può contribuire sin da subito a ridurre l’inquinamento del trasporto marittimo, responsabile, da solo, di quasi il 3 per cento delle emissioni di CO2 a livello globale.

Anche perché si prevede che i trasporti marittimi aumenteranno fino al 250 per cento da qui a quarant’anni: la transizione energetica non è più un’opzione. L’IMO, l’Organizzazione marittima internazionale dell’ONU, ha indicato degli obiettivi ben precisi: bisogna abbattere del 50 per cento le emissioni inquinanti del trasporto marittimo entro il 2050.

Il Report “Towards Net-Zero”, pubblicato nel 2021 dall’IEA, identifica l’eolico come una fonte d’energia utile allo scopo, e la giudica come una soluzione sottoutilizzata nel comparto del trasporto marittimo.

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WindWings, le vele ausiliarie per abbattere le emissioni delle navi
Verso la decarbonizzazione dell’industria marittima: retrofitting e vele ausiliarie per contribuire sin da subito all’obiettivo di un mare a emissioni zero (Foto: BAR Technologies)

Con WindWings è iniziato “il decennio della propulsione eolica”

La sperimentazione della tecnologia WindWings in mare aperto è stata fortemente voluta da Cargill: “L’industria marittima è nel bel mezzo di un viaggio verso la decarbonizzazione”, ha affermato Jan Dieleman, Responsabile dei trasporti su Oceano di Cargill, “non un viaggio semplice, ma di sicuro eccitante”.

Una tecnologia come WindWings presenta dei rischi”, ha spiegato Dieleman, “ma in quanto leader del settore, in collaborazione con la visionaria Mitsubishi che è proprietaria della nave, non abbiamo paura di investire e assumerci quei rischi”.

Lo scopo di avventurarsi in un’impresa simile nasce dalla ferma volontà di “aprire la strada a soluzioni per la decarbonizzazione, per rispondere ai bisogni dei nostri clienti e alle necessità del pianeta”.

L’energia eolica non è soltanto a zero emissioni: è anche inesauribile e altamente prevedibile, caratteristiche che la rendono particolarmente efficace nel contenere i costi operativi delle grandi navi.

Su una tratta marittima di media lunghezza, le vele WindWings possono far risparmiare 1,5 tonnellate di carburante al giorno. La tecnologia può essere applicata a navi di diverse dimensioni, sia come retrofitting, cioè con la semplice installazione delle vele sul ponte, sia in aggiunta a uno scafo appositamente progettato per lavorare con le WindWings.

È chiaro che l’energia eolica deve essere integrata nei percorsi di decarbonizzazione dei trasporti marittimi”, spiega il Presidente dell’Associazione Internazionale Windship Gavin Allwright, “è una fonte d’energia abbondante, ampiamente disponibile e gratis che aspetta soltanto di essere sfruttata”.

Il tempo delle navi a propulsione nucleare e i vascelli a emissioni zero arriverà. Questo, spiega Allwright, “è il decennio della propulsione eolica”.

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Il funzionamento delle gigantesche WindWings sulla nave commerciale Pyxis Ocean

Il decennio dell'eolico: per le grandi navi basta il retrofitting
Su tratte di media lunghezza, le WindWings possono far risparmiare 1,5 tonnellate di carburante al giorno (Foto: BAR Technologies)