Patto per il Pianeta: tutta la visione smart di IFAB per il clima

Ecco la risposta dell'International Foundation Big Data and Artificial Intelligence ai molti pericoli che minacciano ecosistemi e imprese

Cambiamento climatico: i protagonisti del convegno
I protagonisti del convegno promosso da IFAB, Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna sulle sfide legate al cambiamento climatico (Foto: IFAB)

Le gravissime conseguenze che il cambiamento climatico ha sugli ecosistemi sono ormai sotto gli occhi di tutti. Il surriscaldamento globale sta causando, soltanto per citare alcuni aspetti critici, una maggior frequenza di incendi boschivi, un maggior rischio idrogeologico e idraulico, un impatto negativo sulla produzione agricola e un calo della sua resa, siccità prolungata e rischio desertificazione, con rischio per la disponibilità di acqua potabile ed effetti sulla salute, oltre a maggiori costi energetici.

Secondo dati della Coldiretti, si parla di almeno 2 miliardi di euro di danni all’agricoltura italiana in un’estate particolarmente calda, come quella del 2017 e come purtroppo sembrano destinate a essere quelle future.

Shipzero, la sostenibilità del trasporto merci inizia dai dati
Il contributo delle Forze Aeree Svizzere alla protezione del clima

Cambiamento climatico: l'impatto sulla produzione agricola
Il surriscaldamento globale sta avendo un impatto negativo sulla produzione agricola (Foto: Regione Emilia-Romagna)

Un patto virtuoso per il clima: è l’iniziativa della International Foundation Big Data and Artificial Intelligence

In questo scenario a tinte fosche, la tecnologia può giocare un ruolo chiave per fronteggiare i possibili impatti negativi sugli ecosistemi e realizzare la transizione green. Da questo assunto è partita la Fondazione IFAB (International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development), quando ha organizzato l’evento “Cambiamento climatico e filiera delle imprese: infrastrutture e PMI nella transizione verde”.

Obiettivo dell’iniziativa, stimolare il dibattito e mettere a sistema le diverse competenze creando sinergie tra il settore pubblico, le aziende strategiche nel settore delle infrastrutture e le aziende private leader nella transizione verde, così da siglare un “patto virtuoso” sul clima, guidato proprio da IFAB.

Il convegno, organizzato con il patrocinio della Università degli Studi di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, si è tenuto nella sede del Dipartimento delle Arti dell’ateneo felsineo, a Palazzo Marescotti Brazzetti, e ha visto anche la partecipazione del “governatore” locale, Stefano Bonaccini.

Cambiamento climatico: la Svizzera alleata di Cile, Kenya e Tunisia
L’alluvione in Romagna nemesi di una Regione attenta al clima

Cambiamento climatico: Stefano Bonaccini
Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al convegno della International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development a Bologna (Foto: IFAB)

Stefano Bonaccini: “La transizione digitale e quella climatica sono le due grandi sfide che abbiamo di fronte”

La transizione digitale e quella climatica sono le due grandi sfide che abbiamo di fronte e che determineranno il futuro e lo sviluppo delle nostre comunità. L’Emilia-Romagna ha scelto da tempo di abbracciarle in un’ottica di crescita sostenibile che punti a ridurre le diseguaglianze sociali, aiutare le imprese e salvaguardare il bene più prezioso che abbiamo: il nostro pianeta. Lo abbiamo fatto adottando uno strumento innovativo come il ‘Patto per il Lavoro e per il Clima’, una piattaforma alla quale aderiscono tutte le parti sociali e datoriali, i sindacati, le amministrazioni, le università e anche il terzo settore e dove condividiamo ogni politica e scelta strategicaha detto Stefano Bonaccini.

Un lavoro difficile, ma che ci ha permesso di essere la Regione che cresce di più da 9 anni nel nostro Paese. Inoltre, abbiamo messo a disposizione dell’Italia e dell’Europa un’infrastruttura straordinaria come il supercomputer Leonardo al Tecnopolo di Bologna, che ci permette di partire 100 metri avanti in un mondo dove la differenza la farà il grado di sviluppo digitale e tecnologico di ciascun territorio”, ha concluso il presidente Stefano Bonaccini davanti al pubblico che si è riunito a Palazzo Marescotti Brazzetti.

Zero emissioni e una migliore qualità di vita: “That’s Smart City”
Così il Tibet pianta nuove foreste contro i cambiamenti climatici

Cambiamento climatico: Carlo Cacciamani e Marco Becca
Carlo Cacciamani, Direttore di ItaliaMeteo, e Marco Becca, Direttore Generale della International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, al convegnp di Bologna (Foto: IFAB)

Le previsioni: dal 40 al 90 per cento di acqua in meno in Italia nel 2100 con le attuali emissioni di gas serra…

Nell’occasione sono stati forniti alcuni dati che fotografano lo stato del territorio nazionale e gli effetti e le conseguenze del cambiamento climatico sul nostro Paese.

Secondo i dati illustrati da Carlo Cacciamani, Direttore di ItaliaMeteo, in estate si prevede una diminuzione della disponibilità di acqua sull’intero territorio nazionale, da un minimo del 10 per cento nella proiezione a breve termine (2030) a un massimo del 40 per cento con punte anche oltre il 90% per alcune zone del Mezzogiorno verso il 2100, qualora si mantenesse invariata l’attuale emissione di gas serra.

Gli effetti sono preoccupanti anche nelle aree montane, con la scomparsa dei ghiacciai. Se venisse confermata la tendenza attuale, nel 2100 l’Italia avrebbe una riduzione ulteriore dei due terzi del volume di ghiaccio, con una scomparsa pressoché totale (94 per cento) dei ghiacciai, con ricadute ancor maggiori sulla parte italiana dell’arco alpino, per via dell’esposizione a mezzogiorno.

Entro 15 anni il Ghiacciaio della Marmolada potrebbe sparire del tutto: nell’ultimo secolo ha visto una perdita del 70 per cento della superficie e di oltre il 90 per cento del volume.

Così Torino adatta i suoi parcheggi ai cambiamenti climatici
Gli ospedali universitari svizzeri uniti per l’energia e il clima

Cambiamento climatico: Renzo Giovanni Avesani
Ai molti dati presentati al convegno di Bologna hanno fatto eco quelli esibiti da Renzo Giovanni Avesani, Amministratore Delegato di Leithà del Gruppo Unipol (Foto: IFAB)

L’alluvione in Emilia-Romagna ha provocato danni per 8,8 miliardi di euro e ha colpito un abitante su tre

A questi dati hanno fatto eco quelli presentati da Renzo Giovanni Avesani, Amministratore Delegato di Leithà del Gruppo Unipol: secondo l’ultimo rapporto sul dissesto idrogeologico di ISPRA, il 94 per cento dei comuni italiani è a rischio frane, alluvioni o erosione costiera.

L’alluvione in Emilia-Romagna del 2023 ha colpito il 30 per cento della popolazione e quasi un terzo delle superfici agricole, con una stima dei danni è di 8,8 miliardi di euro, mentre l’alluvione in Toscana del 2023 ha causato danni per circa 1,9 milioni di euro.

Per mantenere il vantaggio competitivo, le imprese e il sistema Italia devono necessariamente dotarsi di strumenti per gestire i rischi legati agli eventi estremi. Il PNRR offre molte opportunità in questo senso. È fondamentale un coordinamento tra le diverse iniziative attualmente in corso per costruire indici o piattaforme, per massimizzare gli sforzi e ridurre la frammentazione”, ha dichiarato Avesani.

Un argine sperimentale per il monitoraggio continuo dei fiumi
L’Intelligenza Artificiale ci aiuterà a ripulire gli oceani dalla plastica

Cambiamento climatico: Paola Manes
Paola Manes, professoressa ordinaria di diritto privato all’Università degli Studi di Bologna, al convegno organizzato dalla International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (Foto: IFAB)

Il ruolo dei Big Data: la tecnologia al servizio degli ecosistemi, ma con più attenzione alla questione normativa

Il tempo per intraprendere azioni potenzialmente risolutive sta insomma scadendo, e il climate change ha evidenziato l’urgenza con cui le istituzioni, le imprese e le comunità devono agire per attuare nuove strategie di resilienza e adattamento.

Strumento e obiettivo possono essere percorsi di transizione legati alla sostenibilità ambientale e alla riduzione degli impatti negativi sugli ecosistemi, ed è in questo scenario che IFAB agisce per trasferire conoscenza, consapevolezza e strumenti sull’innovazione tecnologica al mondo produttivo.

L’Emilia-Romagna rappresenta sempre più il cuore pulsante dello sviluppo tecnologico del Paese. Siamo orgogliosi di sostenere la Regione e il sistema delle imprese nell’avviare il processo di transizione green con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei Big Data. La crisi climatica richiede l’impegno di tutti i soggetti, pubblici e privati. L’impegno di IFAB vuole condividere un’unica strategia di sostenibilità diffusa, per divulgare un nuovo modo di fare impresa salvaguardando il nostro pianeta e le società future“, ha detto il Presidente di IFAB, Francesco Ubertini.

Un importante aspetto cui fare attenzione è però quello normativo e regolatorio, che inevitabilmente impatta sulla mitigazione sistemica dei rischi climatici. Lo ha spiegato Paola Manes, Direttrice Scientifica del convegno “Cambiamento climatico e filiera delle imprese: infrastrutture e PMI nella transizione verde” e professoressa ordinaria di Diritto Privato dell’Università di Bologna.

Da un lato ci sono le direttive comunitarie che spingono per rendicontazione, trasparenza e monitoraggio degli obiettivi di mitigazione del rischio climatico a partire dall’impegno dei consigli di amministrazione. Dall’altro il virtuosismo della grande impresa, capace di condizionare il mercato in veste di capofila della sfida di transizione, e delle PMI, pronte a spingere e sostenere le filiere con impegni di sostenibilità, in uno sforzo comune che accresce la reputazione generale del sistema produttivo del Paese. Protagoniste di tale cambiamento sono le imprese della Regione Emilia-Romagna: eccellenze globali che diffondono le politiche di sostenibilità a tutta la catena dei fornitori permettendo al modello di governance sostenibile di permeare tutta la catena del valore”.

Il rumore dell’oceano è cambiato e interi ecosistemi sono minacciati
Una “società del girasole” per contrastare il riscaldamento globale

Cambiamento climatico: Maurizio Marchesini
Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group s.p.a. e vicepresidente Confindustria con delega alle Filiere e Medie Imprese – IFAB

Il vicepresidente di Confindustria: “L’asse portante della transizione ecologica è già ora l’intelligenza artificiale”

Di qui, gli esempi delle imprese protagoniste della transizione ambientale per combattere il cambiamento climatico, illustrati da Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group e vicepresidente Confindustria con delega alle Filiere e Medie Imprese.

“Le imprese sono fortemente impegnate nella transizione ecologica, ma va realizzata sostenendole attraverso l’introduzione di strumenti finanziari idonei che consentano anche l’implementazione delle tecnologie 5.0. Tra queste, l’asse portante è l’intelligenza artificiale, che è un punto centrale nel Green Deal europeo, oltre a costituire un elemento formidabile per lo sviluppo delle imprese”.

“L’industria sostiene l’attenzione dell’Europa sull’ambiente, ma resta convinta che gli obiettivi debbano essere realistici, senza penalizzare le imprese. Troppo spesso l’impostazione ideologica ha ispirato le politiche europee, rischiando di danneggiare numerose filiere strategiche del tessuto economico europeo e nazionale. La sostenibilità deve coniugare gli aspetti ambientali con quelli economici e sociali. È questa la chiave per affrontare le sfide che abbiamo davanti”, ha concluso Marchesini.

Di aspetti assicurativi ha invece parlato Marisa Parmigiani, Head of Sustanability del Gruppo Unipol: “Per l’assicurazione il cambiamento climatico è sicuramente il rischio ESG più significativo, come dimostra anche l’attenzione al tema prestata dalle Autorità di Vigilanza. L’assicurazione può però adottare un ruolo proattivo, condividendo con i propri stakeholder conoscenze e strumenti che li aiutino ad accrescere la resilienza. Per questo sono un alleato prezioso della pubblica amministrazione nel contrastare gli effetti negativi ai quali il Paese è esposto”.

Tra gli interventi, anche quelli di Vincenzo Colla, Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro, Formazione e Relazioni Internazionali, Carlo Cavazzoni, Responsabile Infrastrutture Digitali di Leonardo Spa, Matteo Mura, professore associato di Ingegneria Economico-Gestionale dell’Università di Bologna e Direttore del Centro per la Sostenibilità e i Cambiamenti Climatici della Bologna Business School, e Gordon Mensah, consulente della Banca Mondiale e ricercatore della Fondazione Astrid.

Un inedito Atlante degli Habitat Marini per la tutela degli oceani
Il Tecnopolo accende il super computer per illuminare il futuro

Cambiamento climatico: i partecipanti al convegno
I partecipanti al convegno della International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development nel salone di rappresentanza di Palazzo Marescotti Brazzetti a Bologna (Foto: IFAB)