Eko Atlantic City: la città-satellite riemersa dall’acqua

La megalopoli galleggiante oggi in costruzione a Lagos, in Nigeria, sta sorgendo su un terreno bonificato e recuperato dall'Oceano Atlantico

Eko Atlantic City: la megalopoli galleggiante in costruzione a Lagos, in Nigeria, sta sorgendo su un terreno bonificato e recuperato dall'Oceano Atlantico
Eko Atlantic City nel 2018: la megalopoli in costruzione a Lagos su un terreno recuperato dall'Oceano Atlantico sarà un importante punto di riferimento urbanistico del prossimi decenni (Foto: ekoatlantic.com)

A Lagos, in Nigeria, l’erosione costiera rappresenta ormai da tempo un problema considerevole. A causa delle maree, del cambiamento climatico e delle caratteristiche dei sedimenti, si stima che ogni anno il Paese perda circa 30 metri di lido.

Per far fronte a questa progressiva carenza di spazio, nel 2013 il committente privato South Energyx Nigeria ha avviato il progetto di sviluppo di Eko Atlantic City. Con un totale di 10 distretti, nell’esclusiva zona di Victoria Island, la città-satellite si preannuncia come la prossima generazione di immobili nel continente africano.

Tanto inclusiva nel tentativo di arrestare la perdita di larghezza della spiaggia, “la Dubai di Lagos” è altrettanto divisiva sulle politiche di pianificazione. Non mancano infatti i dibattiti etico-economici tra la popolazione locale a basso reddito e i pianificatori governativi. Il progetto, noto anche con le iniziali “EAC”, apre dunque le porte alla prima Smart City africana. Ma anche a una ben più antica storia di esclusione dei residenti.

Fine lavori? Nel 2047.

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Eko Atlantic City
Eko Atlantic City nel 2018: la megalopoli in costruzione a Lagos su un terreno recuperato dall’Oceano Atlantico (Foto: ekoatlantic.com)

Lagos: origini e cause dell’erosione costiera

Il progetto è stato approvato, e soprattutto promosso, anche sul piano ambientale, in quanto barriera per fermare l’erosione delle coste di Lagos. Come detto, il principale obiettivo che la città del commercio internazionale della Nigeria si pone è proprio quello di recuperare terreni persi.

Ma come nasce la battaglia contro l’avanzamento dell’oceano? Sono il cambiamento climatico, l’innalzamento del livello del mare e i sempre più frequenti fenomeni meteorologici estremi ad aver esacerbato la vulnerabilità della regione costiera.

Nonostante l’apporto, negli anni, di enormi quantità di materiale, Bar Beach ha infatti continuato a erodersi. La mancanza di monitoraggio e manutenzione, d’altra parte, ha aiutato l’oceano a conquistare ulteriore terreno. La popolare suddetta spiaggia di Lagos, nota per essere stata, un tempo, la sede dove i golpisti venivano giustiziati, è andata perdendosi.

L’acqua ha inghiottito sempre più terre e residenti. I proprietari di immobili e di attività commerciali della zona hanno lottato invano contro le incessanti inondazioni. Gli imprenditori, che facevano delle visite turistiche un polo di servizi, sono invece rimasti in panchina.

Un caso né lontano e né dissimile, ha sede lungo la costa atlantica del Benin. Qui, il governo ha costruito 13 macro-strutture lungo le spiagge, in particolare a est di Cotonou, nel tentativo di rallentare l’erosione dell’oceano.

Ora stiamo affrontando il problema segmento per segmento, secondo il piano di investimenti e di attacco elaborato dal governo. Quelli ancora vulnerabili sono in fase di studio e saranno affrontati a tempo debito”, ha raccontato Esquill Outiclissou, dirigente della Direzione Generale Ambiente e Clima del Governo.

L’erosione costiera, d’altro canto, ha un impatto su tutta l’Africa occidentale. Esattamente come su tanti altri Paesi del mondo. Per tutti questi motivi, nel 2003 fu discussa per la prima volta l’idea di creare una città moderna sulla costa atlantica. Ed è così che nasce Eko Atlantic City.

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Lagos
Lagos, in Nigeria, nell’ormai lontano 2005: l’erosione della costa africana di Bar Beach risulta particolarmente evidente (Foto: ekoatlantic.com)

L’evoluzione inarrestabile del progetto nigeriano

Facciamo ordine temporale. Nel 2003 se ne parla per la prima volta, nel 2008 inizia ufficialmente la costruzione della nuova città. L’anno successivo, durante il dragaggio del sito, circa 3.000.000 di metri cubi di spazio sono stati riempiti di sabbia e collocati nell’area di bonifica. Al contempo, circa 35.000 tonnellate di roccia sono state consegnate al sito.

Il 2009 è anche l’anno in cui il progetto ha ricevuto l’attenzione globale. In particolare, quando il governo dello Stato di Lagos e i partner del settore privato nel progetto, South Energyx, hanno ricevuto il certificato di impegno della Clinton Global Initiative.

Si tratta di una fondazione, voluta dall’ex presidente statunitense Bill Clinton, che riunisce leader mondiali, Premi Nobel, amministratori delegati, organizzazioni no profit e filantropi. Al centro del dibattito, le grandi sfide a livello globale.

Nel 2013, Eko Atlantic City è stata poi ufficialmente commissionata dall’ex governatore di Lagos, Akinwumni Ambode. La megalopoli prevede di soddisfare le esigenze di enormi strutture finanziarie, commerciali, residenziali e turistiche. La Smart City, pienamente indipendente, è una sorta di nuova Atlantide. Nel bene e nel male di questo presagio.

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Eko Atlantic City
Eko Atlantic City nel 2009: circa 3.000.000 di metri cubi di spazio sono stati riempiti di sabbia e collocati nell’area di bonifica per sostenere la città (Foto: ekoatlantic.com)

Scopi e obiettivi della Smart City africana

Lo Stato di Lagos ha lanciato il progetto Eko Atlantic City per recuperare circa 10 milioni di metri quadrati di terreno dal mare. Si tratta, in sostanza, di 10 chilometri quadrati di sabbia dragata dall’oceano. È lo studio di impatto ambientale allegato al progetto ad affermarlo: “È una soluzione più completa e permanente per affrontare il persistente problema dell’erosione, che è probabile venga esacerbato dal cambiamento climatico e l’incremento di tempeste”.

Il nuovo skyline del 21esimo secolo è infatti protetto da un rivestimento costiero, progettato da Royal Haskoning. Colloquialmente nota come la “Grande Muraglia di Lagos”, si tratta di una barriera lunga 8,5 km, costruita principalmente in roccia e rivestita da un’armatura di cemento. La soluzione a lungo termine contro l’erosione porta con sé l’intento di proteggere la futura zona franca della Nigeria. Oltre a ripristinare il territorio perduto, la città si propone dunque come nuovo quartiere d’affari per l’Africa occidentale.

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Eko Atlantic City
Eko Atlantic City nel 2017: le piscine della megalopoli in costruzione a Lagos su un terreno recuperato dall’Oceano Atlantico (Foto: ekoatlantic.com)

Eko Atlantic City: una panoramica geografica

L’immagine dell’ex Bar Beach di Lagos si è evoluta nella prima Smart City africana. Secondo il Daily Sun, Eko Atlantic City è stata progettata per essere “una città costiera completamente nuova costruita a Victoria Island, adiacente a Lagos“.

Una volta completata, Eko Atlantic City “Sorgerà su 10 milioni di metri quadrati di terreno recuperato dall’oceano e protetto da un muro marino. Autosufficiente e sostenibile, comprende un design urbano all’avanguardia, energia propria, acqua pulita, telecomunicazioni avanzate, strade spaziose e 110.000 alberi“.

La Smart City, una volta ultimata, potrà ospitare circa 300mila residenti. A cui si aggiungeranno anche 250mila pendolari. Al termine dei lavori, conterà 3.000 edifici e 400.000 abitazioni per scopi residenziali, commerciali, finanziari e turistici. La zona sarà composta in totale da dieci distretti.

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Eko Atlantic City
Eko Atlantic City nel 2018: una veduta aerea mostra una serie di strade completate, rotatorie e persino una sezione della Grande Muraglia di Lagos (Foto: ekoatlantic.com)

La Smart City: c’è una anticipazione visiva

Il costo di un terreno, venduto al metro quadro, dipende dalle sue dimensioni e dalla sua ubicazione. Basti sapere che gli appartamenti oscillano tra i 1.800 e i 3.000 dollari al m quadrato. Nel 2023 la famosa superstar nigeriana dell’afrobeats, David Adeleke, in arte Davido, ha rivelato di stare costruendo una villa per sé e per la moglie. Dove? Proprio nell’esclusiva città di Eko Atlantic.

Non c’è un limite massimo alla quantità di terreno che può essere acquistata. Ogni lotto può essere utilizzato per uno sviluppo residenziale o commerciale o per un mix di entrambi, poiché l’area è stata progettata per essere una città a uso misto.

Visivamente, sarà un polo di grattacieli, fontane, grandi viali e boschi verticali. Nonché crocevia nervoso di soldi e politica. Di fatto Eko Atlantic sarà in grado di produrre un miliardo l’anno di PIL per la Nigeria, ventiseiesima economia mondiale. “EAC”, seppur ancora in via di sviluppo, è già ben impresso nell’immaginario collettivo in veste di Smart City.

Piccolo aneddoto vuole che, nel 2015, Nnedu Okorafor ha ambientato il suo romanzo “Lagoon” in un futuro prossimo e alternativo, proprio a Bar Beach. Nel libro, la spiaggia si presenta come un fiorente quartiere di svago, nonché il luogo del primo contatto tra umani ed extraterrestri.

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Eko Boulevard
Eko Atlantic City: nel cuore della nuova città vicino a Lagos, in Nigeria, sorgerà l’Eko Boulevard, un viale lungo 2 chilometri e largo 60 metri (Foto: ekoatlantic.com)

Eko Atlantic City: polemiche e controversie

Il progetto è nato con un impatto ambientale positivo, intento a fermare l’erosione della costa dello Stato di Lagos. Ci sono valutazioni, però, che arrivano a conclusioni opposte. Considerazioni che vedono proprio negli scheletri dei palazzi in costruzione la causa delle ultime mareggiate.

Quartz Africa, in un articolo del 2017, notifica come l’impatto ambientale potrebbe produrre l’effetto opposto per i residenti. Che cosa significa? Che, dopo la bonificazione della costa, i quartieri poveri si trovano a livello dell’acqua, senza che nulla li protegga dalle maree.

Secondo quanto evidenziato, anzi, la muraglia di Eko Atlantic City potrebbe direzionare proprio verso di loro le mareggiate. Lo sviluppo della città, inoltre, è stato duramente criticato dai residenti locali anche per un altro motivo.

L’edificazione della zona ha fatto leva sull’allontanamento di 80.000 persone che vivevano lungo Victoria Island e nell’area di Bar Beach. La creazione di Eko Atlantic, e il suo sfratto della popolazione locale, riflettono dunque la lunga pianificazione escludente che ha modellato, in generale, lo sviluppo urbano di Lagos.

Gli oppositori al Governo criticano infatti come la popolazione locale non sia stata coinvolta nella pianificazione ed esecuzione del progetto. Restano esclusi anche gli sfrattati della comunità dalla parte opposta della laguna di Lagos, a Tarkwa Bay.

L’irresistibile ascesa di Eko Atlantic City apre le porte a riflessioni su un progetto urbano d’avanguardia. Ma anche sul turismo d’élite, sulla bonifica del territorio, sulla nuova impronta di sostenibilità, sulla riqualifica tecnologico-digitale. E sul groviglio di interessi economici del Paese. Disparità sociali incluse.

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Sarà Eko Atlantic City in Nigeria la prima smart city africana (la presentazione)

Sarà Eko Atlantic City in Nigeria la prima smart city africana (i lavori nel 2023)

Sarà Eko Atlantic City in Nigeria la prima smart city africana (i lavori nel 2022)

Sarà Eko Atlantic City in Nigeria la prima smart city africana (i lavori nel 2021)

Sarà Eko Atlantic City in Nigeria la prima smart city africana (i lavori nel 2020)

Eko Atlantic City: la megalopoli galleggiante in costruzione a Lagos, in Nigeria, sta sorgendo su un terreno bonificato e recuperato dall'Oceano Atlantico
Eko Atlantic City nel 2018: per la megalopoli in costruzione a Lagos su un terreno recuperato dall'Oceano Atlantico, si lavora anche di notte (Foto: ekoatlantic.com)