La carta è la nuova plastica? Alcune questioni sulla sostenibilità

Il consumo cartaceo per oggetti monouso rischia di trasformarsi in una pratica tutt'altro che sostenibile: le raccomandazioni di Dyson

Carta e sostenibilità: le raccomandazioni di Dyson
Il consumo di carta non riciclata per oggetti monouso rischia di trasformarsi in una pratica tutt’altro che sostenibile: le raccomandazioni di Dyson (Foto: Dyson)

Complice l’assoluta necessità di combattere l’inquinamento da materiali plastici, la carta sembra vivere una seconda stagione d’oro: i divieti applicati a sacchetti e cannucce monouso in plastica in diversi i Paesi UE hanno generato un nuovo mercato di prodotti usa-e-getta in carta e cartoncino.

Ma è certo che la carta sia un’alternativa ecologica alla plastica? La produzione di carta richiede l’abbattimento di circa 15 alberi per tonnellata. E il consumo di risorse non si ferma alla materia prima: l’industria cartaria è anche una delle più energivore in Europa. Prima di vederla come una soluzione ideale, bisogna porsi qualche domanda su carta e sostenibilità.

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Carta e sostenibilità: una sfida cruciale
La carta è la nuova plastica? Le raccomandazioni di Dyson per non trasformare la ricerca di un’alternativa sostenibile nella creazione di un altro mostro ecologico (Foto: Dyson)

Dyson e il quesito cruciale: la carta è la nuova plastica?

Ogni anno la Germania consuma da sola 19 milioni di tonnellate di carta, di cui quasi un milione e mezzo costituito da carta per uso igienico, che non viene riciclata. Ogni tedesco, nel 2021, ha consumato la bellezza di 228 chili di carta, quasi 100 risme di fogli A4..

La necessità di sostituire la plastica, a partire dagli oggetti monouso, di questo passo, potrebbe condurci a generare un altro mostro: un golem di carta non riciclata che pesa non soltanto come rifiuto, ma anche in termini di consumo delle risorse. L’emergenza pandemica ha diffuso enormemente l’adozione di prodotti per l’igiene monouso, e sempre più imprese europee si stanno indirizzando verso soluzioni usa-e-getta a base di carta e cartone.

Negli imballaggi succede più o meno la stessa cosa: “La carta è generalmente biodegradabile e si decompone più velocemente della plastica”, e perciò viene spesso preferita. “Ma quanto è realmente sostenibile questo materiale?”, si chiede Dyson. Il gruppo tecnologico della società inglese e singaporiana, che tramite la Fondazione James Dyson promuove progetti di educazione ambientale nelle scuole di diversi Paesi del mondo, si è interrogato sul tema “carta e sostenibilità“.

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L'infografica Dyson sul consumo di carta in Germania
L’infografica di Dyson sul consumo di carta in Germania: l’industria cartaria pesa sulle foreste per il doppio rispetto alla produzione dell’olio di palma (Foto: Dyson)

Industria della carta e sostenibilità: una questione ingombrante

Secondo un’indagine di NABU, ONG tedesca fondata nel 1899 per tutelare la biodiversità affiliata a BirdLife International, tra il 2000 e il 2010, l’industria della carta ha provocato l’abbattimento di talmente tanti alberi nella foresta pluviale indonesiana da superare l’impatto della produzione di olio di palma.

Precisamente, ricorda Dyson, il nostro consumo di carta ha pesato sulla foresta pluviale il doppio rispetto alla costosissima industria dell’olio di palma (responsabile, tra il 1990 e il 2015, della perdita di oltre 24 milioni di ettari di foresta pluviale).

Purtroppo, il problema non si esaurisce con interi habitat che vengono rasi al suolo per la nostra carta igienica otto veli. Oltre alla materia prima, l’industria della carta richiede enormi quantità di acqua e di energia, e spesso si serve di sostanze chimiche sbiancanti che possono essere molto pericolose per la salute umana e dell’ambiente.

Come ricorda Dyson, l’industria della carta è anche uno dei sei settori a maggior consumo energetico in Germania. In particolare, la produzione di carta consuma ingenti quantità di gas naturale: nel 2020, soltanto in Germania, “ha bruciato più di 27 miliardi di kilowattora”, l’8 per cento del consumo totale di gas dell’industria tedesca.

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Sostituire la plastica col cartone è davvero una soluzione sostenibile?
La deforestazione non è l’unico problema legato alla sostenibilità della carta: bisogna valutare anche emissioni e consumi di energia (Foto: Envato)

Carta e sostenibilità, l’impatto ambientale dell’industria subito da ridurre

C’è poi il problema delle emissioni. Per produrre un grammo di carta si emettono circa 0,70 grammi di CO2: considerando che un foglio pesa in media 40 grammi, ciò significa che la produzione di una risma di carta ha emissioni paragonabili a quelle necessarie per la produzione di un hamburger di manzo.

L’industria cartaria tedesca produce 10,6 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, equivalenti alle emissioni di circa 4,5 milioni di automobili. Per produrre un solo grammo di carta, infatti, vengono emessi circa 0,70 grammi di anidride carbonica: una semplice risma da 500 fogli richiede le stesse emissioni di un’auto molto ecologica (21 g/km CO2) che percorre quasi mille chilometri.

In Germania, sottolinea Dyson, si sta facendo molto per ridurre i rifiuti in plastica: come in gran parte dei Paesi europei, sacchetti e stoviglie usa e getta in plastica sono banditi da ristoranti e attività commerciali, e molti si rivolgono alle alternative “ecologiche” in carta e cartone.

La produzione della carta, però, non è affatto irrilevante in termini di impatto ambientale: oltre alla pressione boschiva, alle emissioni e al consumo di enormi quantità d’acqua (440mila litri per una tonnellata di carta bianca), c’è il nodo ancora in parte irrisolto dell’uso di carta riciclata.

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L'alternativa alla plastica è realmente sostenibile?
Secondo Dyson, imprese e pubbliche amministrazioni dovrebbero agire con politiche interne che limitino l’uso di carta (Foto: Envato)

Riciclo: la carta consuma ancora troppe risorse e servono provvedimenti

In Europa, nel 2022, soltanto il 12,8 per cento del materiale cartaceo utilizzato era proveniente dal riciclo: in Germania, la percentuale è arrivata al 13,4 per cento , in Italia al 21,6 per cento e in Francia al 22,2 per cento . Nessuno ha fatto meglio: evidentemente, nel Vecchio Continente si usa troppa carta prodotta da materia prima vergine. Soprattutto, sottolinea Dyson, se consideriamo che alcune tipologie di imballaggio in carta possono essere riciclate fino a 25 volte.

La situazione del mercato della carta in Europa diventa più chiaro prendendo a esempio l’Italia, secondo produttore UE dopo la Germania. Scorrendo i dati resi noti da Assocarta, si nota che mentre la produzione di imballaggi e di carte grafiche fa registrare un calo superiore al 10 per cento, i volumi di carte igienico-sanitarie continuano a crescere (+0,3 per cento ).

Tovaglioli, asciugamani, fazzoletti usa e getta stanno diventando il core business di un’industria in rapida evoluzione ma alle prese con un calo di produzione costante, in parte legato alle pesanti conseguenze degli aumenti del costo dell’energia sul comparto.

Di fronte a tale scenario, la soluzione più ragionevole è quella di limitare ulteriormente il consumo di carta, prediligendo l’uso di carta e cartone riciclati.

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Carta e sostenbilità: l'appello
Gli asciugamani ad aria fredda, ricorda Dyson, sono secondo l’Agenzia Federale dell’Ambiente tedesca il metodo più rispettoso dell’ambiente per asciugarsi le mani negli spazi pubblici (Foto: Dyson)

Come ridurre il consumo di carta: la ricetta di Dyson per la sostenibilità

Il gruppo tecnico di Dyson ha stilato una serie di misure che aziende e istituzioni pubbliche possono applicare per ridurre ulteriormente il consumo di carta. Il primo passo da fare, soprattutto quando si parla di servizi di pubblica utilità, è promuovere la digitalizzazione: nonostante identità e pagamenti digitali, ogni italiano stampa circa 30 pagine di carta al giorno.

Le aziende dovrebbero adottare delle politiche interne che consentano la stampa di documenti solo quando strettamente necessaria. Possibilmente invitando i collaboratori a stampare fronte/retro e dotando gli uffici di risme di carta riciclata.

In alcuni contesti la carta può essere eliminata ancora più facilmente: gli asciugamani usa e getta possono essere sostituiti con soluzioni in tessuto o con asciugamani ad aria fredda, che secondo l’Agenzia Federale dell’Ambiente tedesca sono il metodo più rispettoso dell’ambiente per asciugarsi le mani negli spazi pubblici.

Uffici e aziende senza carta sono ancora lontani nel tempo: perciò le politiche interne che puntano alla riduzione dei consumi dovrebbero andare di pari passo con azioni concrete a sostegno dei progetti di riforestazione, e non soltanto per i meccanismi di compensazione del proprio rapporto di sostenibilità.

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