L’innovazione gentile di mettersi al volante preparati e concentrati

Il dramma di Roma, in cui un’assurda sfida social ha dato la morte a un bimbo di 5 anni, dovrà riportarci in auto con rinnovata coscienza

Mettersi al volante: la Smart (veicolo bianco) distrutta nell’incidente di Casal Palocco, vicino Roma, con la Lamborghini Urus (veicolo blu) noleggiata dagli youtuber del canale “The Borderline”: nel tragico sinistro stradale, avvenuto il 14 giugno 2023, ha trovato la morte accanto alla mamma Manuel Proietti, un bambino di cinque anni
La Smart (veicolo bianco) distrutta nell’incidente di Casal Palocco, vicino Roma, con la Lamborghini Urus (veicolo blu) noleggiata dagli youtuber del canale “The Borderline”: nel tragico sinistro stradale, avvenuto il 14 giugno 2023, ha trovato la morte accanto alla mamma Manuel Proietti, un bambino di cinque anni

L’incidente di Roma che ha causato la morte di un bambino di cinque anni è la tragedia frutto della follia e della sfida di cinque ragazzi che hanno deciso di rimanere all’interno di un’auto per 50 ore.
Innanzitutto, vale la pena che io inizi la mia riflessione abbracciando virtualmente i genitori del fanciullo deceduto nel sinistro di Casal Palocco e tutta la sua sfortunata famiglia.
In secondo luogo, vorrei tanto che i giovani non prendessero gli scriteriati dei social network, in questo caso gli influencer del canale The Borderline, come un esempio di vita e di approccio alla circolazione stradale e all’uso degli autoveicoli.
Vi prego di non imitarli, poiché la strada non è mai né potrebbe essere un autodromo.
Siamo in primis noi piloti professionisti a implorarvi di non mettersi alla guida di auto potenti senza aver fatto in precedenza un corso di guida sicura.
Per condurre determinati mezzi potenti ci vuole esperienza e occorre sapere quali reazioni possano scaturire dalla macchina, con la conseguenza che non si può e non si deve far guidare strumenti simili a ragazzi acerbi.
Si registrano video pericolosi per guadagnare follower su Instagram o TikTok, senza pensare che la vita è più importante di tutto.

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Mettersi al volante: il pilota Leonardo Isolani durante una sessione di allenamento sulle rive del lago di Lugano
Il pilota Leonardo Isolani durante una sessione di allenamento sulle rive del lago di Lugano

Il bisogno di rispettare noi stessi, il mezzo meccanico e gli altri utenti della strada

Da anni mi batto perché i giovani, dopo aver conseguito la patente di guida, frequentino un corso di pilotaggio sicuro.
I tragici fatti di mercoledì 14 giugno non possono e non debbono ripetersi.
Spesso parlo con i genitori e il mio consiglio è di far prendere ai neopatentati regolari e serie lezioni specifiche perché le reazioni di un veicolo sull’asfalto non sono un gioco della PlayStation.
Sulla strada ci sono bambini, signori anziani, animali che possono attraversare improvvisamente; vi sono le condizioni meteorologiche che influiscono sulla reattività di un’auto e sono spesso molto variabili, come la pioggia dal cielo o il ghiaccio sulla carreggiata.
Non si può far guidare una supercar a un giovanissimo senza che egli ne conosca il comportamento in condizioni estreme.
Per non parlare del terribile rischio di infilarsi nell’abitacolo sotto l’effetto di alcol o di droghe, allorché le capacità di reazione sono ridotte al minimo.
Vorrei tanto che i ragazzi ascoltassero queste mie semplici, ma sincere parole.
Credetemi: i veri piloti, quelli con la “P” maiuscola, non si mettono mai al volante senza essere nel pieno delle loro facoltà fisiche e psichiche.
L’innovazione gentile del rispetto di noi stessi, del mezzo meccanico e degli altri utenti della strada è ciò che oggi ci serve di più: in viaggio, al volante, si va sempre preparati e concentrati.
I piloti compiono esercizi per migliorare i riflessi, si allenano in palestra e in pista per stare in auto molte ore in condizioni estreme.

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La disarmante presentazione della Lamborghini Urus da parte di Vito Loiacono

ll Grande Raccordo Anulare della capitale non è l’Autodromo Nazionale di Monza

Non ci si improvvisa piloti: il Grande Raccordo Anulare di Roma non è l’Autodromo Nazionale di Monza.
Bisogna stare attenti a come si sta prima di mettersi al volante.
Occorre essere genuinamente in forma, non aver bevuto né assunto sostanze psicotrope, perché il vostro comportamento sbagliato potrebbe costare la vita ad altre persone innocenti che non hanno colpe dei vostri errori, come il piccolo Manuel Proietti nell’incidente di Casal Palocco, a sud ovest della capitale.
Addirittura ho letto che, dopo lo scontro, i ragazzi del canale The Borderline avrebbero continuare a filmare i fatti senza rendersi conto del dramma che si stava consumando.
Lo hanno fatto senza mostrare alcun riguardo per una mamma di ventinove anni schiacciata all’interno di una Smart insieme ai figlioletti di tre e di cinque.
Io spero che non sia così, che in fondo non sia una notizia vera, perché dimostrerebbe sempre di più come ragionano queste persone, le quali per acquisire un follower in più non si sarebbero neppure rese conto del disastro e del dolore che avevano cagionato.
La mia preghiera è di lasciar perdere queste sfide folli e pericolose, che possono avvicinarci alla morte senza un perché, come in questo tragico caso.

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Mettersi al volante: la Ferrari 575 GTC del Team Isolani Corse impegnata in una probante gara in salita
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L’articolo 117 del Codice della Strada non sia una scusa per lavarsi l’anima…

Vorrei anche dire che sono basito del fatto che un professionista che noleggia automobili (nel caso specifico Gabriele Morabito di Skylimit, punto di riferimento per VIP e trapper locali), abbia dato in affitto un’automobile del genere a dei ragazzi inesperti di soli diciannove e vent’anni.
Capisco che i soldi servano a tutti, che l’articolo 117 del Codice della Strada consenta ai patentati da almeno un anno di condurre qualsiasi veicolo, ma avere una coscienza è molto, molto più importante.
Non potrebbe essere diversamente.
Come fa un imprenditore che noleggia automobili a non capire che, al di là del rigoroso rispetto delle norme, locare una Lamborghini Urus a persone inesperte sia come mettere una pistola carica in mano a un folle.
Io vorrei che le pene di chi causa incidenti gravi e di chi si mette alla guida avendo assunto alcolici o sostanze stupefacenti siano molto più severe.
Vorrei che i ragazzi facessero dei corsi di guida sicura, sempre.
Vorrei che sui social network ci fossero più esempi di persone gioiose e responsabili anziché quelli di pazzi e scriteriati.
Auspico che i ragazzi mi ascoltino: ciò di cui abbiamo bisogno, nella vita reale così come sulla Rete, è l’innovazione gentile di chi sceglie di mettersi al volante preparati e concentrati…

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